Domani si riparte, gli scenari per l’Arezzo
Domani lunedì 4 Maggio potrebbe essere una data importante per il calcio Italiano, ora che anche il governo si è allineato alle delibere che le regioni hanno emesso, Emilia Romagna e Campania in primis, sulla possibilità che le squadre di calcio ricomincino ad allenarsi all’interno dei propri centri sportivi, questo in tutta sicurezza rispettando quelle che sono le normative vigenti in materia. Tale fatto potrebbe, ed uso il condizionale, far presagire una ripartenza del calcio nel nostro paese, a differenza di Francia, Olanda e Belgio che hanno già deciso e preso una strada diversa. Contraria ad una ripresa c’è pure la Lega Pro o Serie C, che con il suo presidente, appoggiato dalla maggioranza delle società, ha da tempo preso una decisione forte e chiara, la terza serie non riparte.
Quindi questi sono gli scenari che si potrebbero aprire. Tramontata, almeno sembra, l’ipotesi sorteggio, il primo è la cristallizzazione della classifica attuale: sarebbe l’ipotesi più semplice ma anche quella più dolorosa, poiché condannerebbe ogni club a ripetere il torneo in corso e quindi veder azzerati tutti quei sacrifici e quelle speranze che ogni società e tifoseria ha sostenuto e nutrito fino adesso. Tuttavia, è anche lo scenario meno probabile. Monza e Vicenza (capoliste nei gironi A e B) hanno già annunciato battaglia se non si garantirà il criterio delle promozioni. Questo avverrà anche con Benevento e Crotone in serie B. C’è anche la possibilità di far scaturire verdetti dalla graduatoria in essere. In tal caso, il Bari è la migliore seconda dei tre raggruppamenti e avrebbe le sue carte per richiedere la promozione. Nel girone A, peraltro, non c’è compagine che matematicamente possa raggiungere i galletti, mentre nel gruppo B potrebbero riuscirci Reggiana e Carpi che contano rispettivamente tre e quattro gare in meno dei pugliesi, dando così inizio ad una serie di ricorsi infiniti. Dunque, la promozione del Bari a scapito di tali compagini pare impossibile. Allo stesso modo, è da escludere il salto in automatico di Reggiana o Carpi.
Disputare solo i playoff: è una delle soluzioni sul tavolo. Promuovere in B le prime tre e giocare gli spareggi promozione, magari in una struttura unica scelta dalla Lega, scegliendo le qualificate sulla base della classifica attuale. Nella formula odierna, i playoff comporterebbero un totale di dieci gare: un programma smaltibile in un mese. Si è ventilata pure la possibilità di playoff ridotti (coinvolgendo ad esempio solo seconde e terze di ogni girone), ma non sembra facile. Con quale criterio si escluderebbero le squadre che secondo il regolamento in vigore avrebbero comunque diritto alla partecipazione?
La serie B allargata: attenzione a questa eventualità, promuovendo prime e seconde di ogni girone, la serie B si ritroverebbe in esubero rispetto alle 20 squadre iscrivibili. Si arriverebbe a 22 se fossero confermate le quattro retrocessioni dalla cadetteria o persino a 26 se fossero bloccate le discese verso la C. Il sistema già in crisi potrebbe non reggere una B “over size”, perciò potrebbe prendere corpo l’ipotesi di una serie B composta da 36 squadre suddivisa in 2 gironi da 18, riducendo la serie C a 40 , con criteri di ammissione tutti da decidere e valutare. Insomma una grande confusione, una situazione molto ingarbugliata che sicuramente porterà con sé malcontento e una lunga scia di ricorsi.
di Andrea Enrici