Alò che s’arbeve – Trasferta Gorgonzola
L’Arezzo domenica gioca contro l’Albino nella città di Gorgonzola che, dal punto di vista amministrativo, appartiene all’area metropolitana di Milano, ed è oramai diventata una delle tante periferie della metropoli, nel bacino più occidentale della Val Padana Martesana, una zona totalmente pianeggiante, attraversata da due fiumi principali, il Naviglio della Martesana e il Canale Villoresi; è una cittadina contraddittoria, in bilico tra città e campagna.
Gli intrepidi tifosi amaranto troveranno un centro storico piccolo ma affascinante, ricco di palazzi storici pregevoli, il Naviglio, che passa proprio di fronte alla Piazza Maggiore, su cui si affaccia il Palazzo Pirola che è solo uno degli esempi stilistici più ricchi della zona. L’area, nel corso del Seicento, dopo la costruzione del Naviglio stesso, divenne un centro residenziale per molte famiglia nobiliari del nord di Milano.
Da visitare è il parco Sola Cabiati con il suo importante giardino all’Inglese aperto al pubblico, che è il parco verde più grande di Gorgonzola, sviluppatasi per volere della famiglia Serbelloni, al cui interno c’è un laghetto e l’imbarcadero per un giro in barca, un roseto, la statua della Fortuna e la torre di Casa-Busca che è un punto di ristoro dove poter godere dei momenti di relax con un bell’aperitivo; da visitare anche la Corte de Chiosi , piccola corte caratteristica dove l’ambiente è armonizzato dall’alternarsi di quattro archi a sesto acuto al piano terra e due finestre sempre a sesto acuto al primo piano, la costruzione è datata al XIII secolo e fungeva da sede del Convento delle Umiliate, ordine di suore abolito nel 1568.
Belli da vedere sono il Palazzo Pirola, e la chiesa ss. Protasio e Gervasio che fu costruita nei primi dell’ottocento, l’edificio è composto da due corpi architettonici simmetrici tra loro; imperdibili sono l’Oratorio della SS.Trinità e il Mausoleo Serbelloni, nel mezzo ai due corpi c’è il campanile. Alla fine, dopo i monumenti, i tifosi aretini possono fare un bel giro in bicicletta ( a noleggio ) nella pista ciclabile lungo il fiume Naviglio Martesana, pedalando fuori dal traffico su quella che è stata classificata come la 2° più bella pista ciclabile d’Italia ed arriva fino al duomo di Milano. Che tu sia in bicicletta o a passeggio in attesa di entrare allo stadio, fermati un attimo e spalanca le tue narici nel vento: se chiudi gli occhi, già senti l’arrivo dell’unico ed inimitabile profumo di formaggio che invade le strade e colpisce le tue fantasie.
Il famoso gorgonzola è un formaggio DOP erborinato, fatto dal latte intero di vacca, è a pasta cruda ed ha un caratteristico colore bianco paglierino, con tipiche screziature verdi-blu, dovute al processo di erborinatura, cioè alla formazione di muffe. Nella tipologia piccante le venature sono più accentuate, la crosta ha un colore grigio o rosato e le muffe, invece, hanno un colore paglierino carico, tendente al rosso-aranciato. Al palato si presenta quindi cremoso e morbido, si scioglie in bocca, con un sapore particolare e caratteristico, leggermente piccante il tipo dolce, e di sapore più deciso e forte il tipo piccante la cui pasta risulta più erborinata, consistente, più solida e friabile. Come prevede il disciplinare di produzione, la stagionatura del Gorgonzola dolce ha durata minima di 50 giorni e massima di 150; la stagionatura del Gorgonzola piccante ha durata minima di 80 giorni e massima di 270. Il gorgonzola sarebbe stato fatto per la prima volta, in questa località omonima nell’anno di grazia 879, e la sua produzione avvenne dopo le mungiture autunnali della transumanza di ritorno dalle malghe ed alpeggi della alta Valtellina; secondo una leggenda, invece, questo particolare formaggio sarebbe nato a causa della dimenticanza di un casaro innamorato che, per incontrare la sua bella amata, lasciò incompiuto il lavoro della sera. Il giorno dopo mescolò al latte fresco la cagliata del giorno prima e l’unione delle due paste di diversa consistenza creò la diffusione delle muffe, dalla quale nacque il gorgonzola: un formaggio nuovo e molto saporito, un’esplosione di aromi in bocca ed un equilibrio gustativo perfetto. Rimangono ad oggi nella zona di Gorgonzola circa una trentina di aziende specializzate, artigianali, mentre il grosso della produzione è stato spostato addirittura a Novara e Pavia . Come si può dedurre la cucina di Gorgonzola è basata su almeno un centinaio di piatti tipici composti dal celebre formaggio, i tifosi aretini al ristorante troveranno tutto a base di formaggio gorgonzola perfino i dolci.
Si va dagli antipasti come i triangoli di polenta con gorgonzola e calamaretti, il tortino di carote al gorgonzola, il pan brioche bruscato con gorgonzola, olive taggiasche e melanzane, ai primi come il timballo di riso nero trito di noci salsa al gorgonzola dolce, gli gnocchi di patate riso artemide con fonduta di gorgonzola, il risotto di porri con gorgonzola e zafferano, le crespelle radicchio e gorgonzola, i rigatoni con pesto di noci al gorgonzola dolce . Come secondi abbiamo: la tagliata di controfiletto di manzo, con salsa di gorgonzola dolce alle erbette e zucchine grigliate, i medaglioni di maialino in salsa al gorgonzola, i bocconcini di tacchino marinati con salsa al gorgonzola e olive nere.
Anche nei dessert c’è questa dolce presenza: il semifreddo con panna pere e gorgonzola, la mousse al Porto e gorgonzola, il millefoglie di cioccolato alla bavarese di lamponi con fonduta di gorgonzola. E a chi non piace il gorgonzola ?? può sempre ordinare piatti tipici milanesi come il risotto zafferano con l’ossobuco, il risotto porcini, prosecco e capperi, il culatello di zibello DOP, i mondeghili, polpette ottenute con gli avanzi del gran bollito, i rustin negàa, nodini di vitello rosolati con burro e salvia e poi annegati nel vino e nel brodo di carote. Un piatto must rimane la cassoeula, monumentale e profumata, con la carne di maiale, utilizzata per insaporire le verze, elemento invernale basilare della cucina contadina lombarda. La vera specialità milanese come tutti sapete è però l’orecchia d’elefante ovvero la mitica cotoletta alla milanese nella lombata di vitella da latte con l’osso, fritta nel burro chiarificato e dorata su entrambi i lati.
Come dolci da ordinare troviamo la torta bergamasca di mele renette calda con salsa alla vaniglia.
Che sia a base di gorgonzola o di cotoletta, il vostro pranzo va annaffiato con un vino rosso, ben strutturato, caldo, generoso, invecchiato, con una certa morbidezza e sapidità. Io consiglio di scolare un Valtellina Superiore Sassella – Il Glicine – Sandro Fay 2016 (28,50€), un vino rosso della Valtellina Superiore con i migliori acini di nebbiolo dell’annata 2016, alla vista è di un color rosso granato con riflessi di luce, si presenta con sentori fruttati caratterizzati da frutti di bosco rossi insieme alla ciliegia; in bocca è subito intenso, con sublimi note speziate più in evidenza, di grande equilibrio nel suo corpo finale, un capolavoro.
Dopodichè tutti allo Stadio Comunale Città di Gorgonzola campo piccolo e familiare, parcheggio inesistente, bar poco fornito e soprattutto zero vendita di alcool, uscite di sicurezza da sperare che non succeda mai nulla..…..Forza Arezzo vinci per noi , diamogli il cacio con 2 pere.
a cura di Mourigno