La sintesi del girone di andata della stagione 19/20 – 6 di 6
19ª giornata: Renate – Arezzo
E’ il giorno della verità, incontriamo, a casa loro, la terza forza del campionato, reduce da una vittoria fuori casa, con i troppi pareggi ottenuti nelle ultime 6 giornate, e l’ultima sconfitta subita contro la Juventus U23 (poi solo pareggi e vittorie!) che ne hanno minato un po’ la classifica, comunque di assoluto rilievo; l’Arezzo, dall’altra parte, vuole dimostrare di trovato “la retta via” (al netto delle tante troppe amnesie difensive); la partita, come tutte le altre in programma in questa giornata, comincia con un quarto d’ora di ritardo, per un primo sciopero che continuerà – notizia di queste ore – anche domenica prossima, con lo stop del campionato anticipato di una giornata! L’inizio della partita è “quasi insignificante”, le squadre si studiano, si temono, forse è il Renate che ha più da perdere; sembra quasi che il primo tempo debba passare alla storia come “insipido”; poi, all’improvviso, poco dopo il 25mo minuto, ci prova Gori a suonare il campanello della sveglia: tiro alla sua maniera, portiere battuto, la palla si stampa sul palo, e viene allontanata dall’area; ci prova anche il Renate, a svegliarsi, e poco dopo, su azione di ripartenza – quella difesa, quando verrà registrata? – i “lumbard” a casa Berlusconi, reclamano un penalty, forse dubbio, forse inesistente, ma l’arbitro fa fina di nulla; di lì a pochi minuti sarà l’Arezzo a reclamare la massima punizione, in ben due occasioni, molto più evidenti – e non faccio il giudice di parte!!! -; l’arbitro decide sempre per la continuazione del gioco, e al duplice fischio dell’intervallo, la partita è in perfetta parità: 0 a 0, ma è l’Arezzo ad essere stato più pericoloso.
Si riparte, l’arbitro fischia l’inizio della ripresa ma non è ancora passato il primo minuto (anzi, nemmeno il primo quarto di minuto) che il Renate, con l’unico tiro in porta, passa in vantaggio!!! Gli amaranto si guardano perplessi, lo sguardo di Capitan Cutolo sembra voler incenerire i compagni della difesa: “ma quando imparerete a stare concentrati”, sembra chiedere, mentre riprende il gioco; il tempo passa inesorabilmente, Di Donato cambia uno spento Belloni con Piu, e poco più tardi, toglie l’esterno di sinistra, Corrado, non per demeriti, ma per ragioni tattiche, con Mesina: un’attaccante al posto di un difensore, tanto il Renate è costantemente racchiuso nella sua tre quarti! I cambi si riveleranno provvidenziali: dal piede di Piu parte il filtrante che consente a Caso di infilarsi tra le maglie strettissime della difesa lumbard; uno, due, tre avversari saltati, Gori si svincola dalla marcatura stretta, Caso lo vede e lo serve al bacio; una rapida sterzata, tiro imparabile, è la rete del pareggio!!!! Questo Arezzo sembra non morire mai, altro che quello della prima parte di campionato!!!! Ancora 5 minuti di recupero, poi sarà la fine del girone di andata! La vittoria in trasferta non c’è ancora stata, ma i segnali lanciati dalla squadra, in quest’ultima del girone di andata, sono importanti e incoraggianti.
La prossima partita, in programma domenica 22 dicembre, non si giocherà, così ha deciso la Lega Pro. Si tornerà in campo il 12 gennaio, con la seconda giornata di ritorno, e l’Arezzo avrà modo di vendicare il primo torto subito all’andata: una sconfitta immeritata, che ha lasciato tanto amaro in bocca!
Conclusioni
L’Arezzo chiude il girone di andata con 26 punti, frutto di 6 vittorie – tutte in casa, 8 pareggi e 5 sconfitte; 24 gol segnati (5^ attacco girone A) e 22 subiti (8va peggior difesa – pensate che il Pontedera, secondo a 10 punti dal Monza – ne ha subiti 24!!!!!); la prima domanda che sorge spontanea, detto alla Marzullo: cosa sarebbe stata la classifica, oggi, senza l’inizio disastroso? Gli infortuni, quasi tutti concentrati nel reparto arretrato, hanno sicuramente influito nel trovare la quadra! Lo stesso Di Donato, in quel periodo, saltando dal “suo” classico 4-2-4 (o 4-4-2), ad un 3-5-2, o un 3-4-3, di difficile attuazione, è andato in confusione, vuoi per una rosa troppo folta (ma la coperta o è troppo lunga, o è troppo corta), con abbondanza nel reparto avanzato e carestia nel reparto centrale, vuoi per i troppi infortuni di inizio stagione; la prima parte, almeno fino all’ottava giornata, culminata con il 4-0 subito dal Monza tra le mura amiche, ha sicuramente inciso sia sul morale di tecnico e squadra, sia sugli umori del pubblico, culminata nella protesta, decisa, sentita, logica, ma anche civile – questo va sottolineata – inscenata dai tifosi subito dopo il derby di Coppa Italia, dopo una prestazione “indecente” delle seconde linee!!! Ci sono state, invero, delle prestazioni piene di coraggio (derby di campionato con i panfortai, la reazione contro l’Alessandria), ma è mia modesta impressione che la “svolta” al campionato sia avvenuta a Vercelli, quando contro la Pro, gli amaranto tornano a mostrare i primi sprazzi di “gioco manovrato”; sarà una partita piena di rimpianti, ma la squadra sembra incamminarsi sui sentieri giusti. E’ dalla 13ma giornata (Pontedera-Arezzo, 2 a 1), però che gli amaranto confermano, al di là del risultato di aver ritrovato, almeno parzialmente, fiducia in se stessi: il gioco è “gagliardo”, “brillante”, il risultato molto, ma molto bugiardo; l’Arezzo avrebbe meritato la vittoria senza se e senza ma!
Resta la domanda: perché la difesa incassa così tanti gol? perché tante amnesie? Sono peccati di gioventù, o è “scarsa concentrazione” nel corso della partita? Domande alle quali speriamo possa porre rimedio mister Di Donato! La sosta, forse troppo lunga, potrebbe servire anche a questo, come potrebbe servire qualche ritocco nel “mercato di riparazione”, dove sarà necessario smaltire quei giocatori che non servono al “progetto” e magari innestare “rami nuovi, soprattutto in difesa e in mediana (servono un centrale di esperienza ed un regista dai piedi buoni). Compito questo, che spetta al buon Pieroni, che dovrà cercare di tirar fuori dal cilindro la soluzione a questi problemi.
Resta, almeno nel sottoscritto, la convinzione che, senza la sciagurata partenza (infortuni ai giocatori, ma anche errori arbitrali macroscopici), questo Arezzo potrebbe avere almeno 6-8 punti in più, ed essere lì, nei quartieri nobili della classifica: purtroppo manca la controprova!
Dopo la sosta, comprensiva del mercato di riparazione, riparte, almeno così è stato nelle ultime stagioni, un altro campionato; per quanto affermato dai responsabili (l’ultima esternazione chiara è stata del Presidente che ha fatto intendere che sarà soprattutto un mercato in uscita; quali possono essere i giocatori in esubero?
Partiamo dal reparto arretrato: serve un centrale di esperienza, che possa guidare il reparto; Borghini e Baldan hanno trovato una certa intesa, ma sono troppo frequenti le “amnesie”; Burzigotti sempre in infermeria (potrà tornare utile? Se si, in quali condizioni) e Ceccarelli (ha deluso le aspettative, diciamolo francamente), sono i “papabili” per andare verso altri lidi; in uscita 2, in entrata 1, e la difesa sarebbe a posto.
Centrocampo: ci sono giocatori che non hanno mai visto il campo, o quando lo hanno visto hanno deluso le attese; di sicuro non possiamo fare a meno di Foglia, stanno dimostrando di essere all’altezza dei compiti e delle aspettative Picchi, Tassi, Rolando e Piu, ho qualche perplessità su Raja, ma di sicuro Volpicelli e Benucci sembrano tagliati fuori, quindi in esubero: consideriamo anche qui 2 uscite, con la speranza, appunto, di un nuovo acquisto di peso.
Attacco: dato per scontato che non considero il desaparecido Choe (per me è fuori rosa, impalpabile ed inutile), è ovvio che i pezzi pregiati sono Cutolo, Belloni, Caso e Gori in primis, Mesina e, forse, Zini , come ipotetiche riserve, mentre non capisco l’utilità di Dell’Agnello e, è stata una delusione, dopo la partenza sprint, Cheddira.
Ovviamente sono esclusi dall’elenco i due portieri, ed i giocatori aggregati dalla Berretti (Casini, Sbarzella, Barbini, Sussi).
Ricapitalando, Confermati: Pissardo Daga; Mosti, Luciani, Sereni, Corrado, Borghini, Baldan, Nolan; Foglia, Picchi, Piu, Tassi, Rolando, Raja (?); Belloni, Caso, Cutolo, Gori, Mesina (?) Zini (?).
Cedibili: Burzigotti, Ceccarelli; Volpicelli, Benucci; Choe, Cheddira, Dell’Agnello. In entrata: 1 centrale di esperienza ed un regista con testa e piedi buoni.
di Patrizio Blonda