Al di là


Chi era rimasto stupito della formazione messa in campo da mister Paolo Indiani contro il Pontedera, rivelatasi poi più che adeguata alla situazione, avrà sgranato gli occhi leggendo quella di martedì scorso. Chi si era immaginato di vedere a Cesena  un inedito schieramento difensivo a 3, con Lazzarini impiegato da centrale, come ai vecchi tempi e con il nuovo centravanti Ekuban titolare, alzi la mano.

Questo cambiamento tattico non è stato compreso da parte di alcuni tifosi che lamentavano le  troppe “cambiarelle” di giocatori o l’ assenza di un’identità di gioco”, e anche non è stata apprezzata la scelta di lasciare a casa un ritrovato Polvani, rientrato alla grande nelle tre partite precedenti dopo un lungo periodo di assenza. La motivazione più plausibile che giustifica la decisione di aver tenuto “ fuori”  Polvani molto probabilmente è stata quella di averlo voluto preservare da un eccessivo carico di lavoro, così da non rischiare affaticamenti e soprattutto per poter  disporre del suo migliore stato di forma in vista dell’importante partita casalinga di domenica 18 febbraio, contro la Recanatese. I giallorossi precipitati nei bassifondi della classifica, con 9 sconfitte e un pareggio nelle ultime 10 gare, sono alla disperata ricerca di punti, e per far fronte alla profonda crisi che stanno attraversando, hanno ritenuto necessario provare la carta del nuovo allenatore, annunciato poche ore fa, all’indomani dell’esonero di Giovanni Pagliari. 

Giusto per dare spazio ad una curiosa combinazione di eventi,sarà con questa la terza volta che l’Arezzo, nel corrente campionato, si ritroverà ad affrontare un avversario guidato da un mister “ entrante”; la prima, nel girone d’andata, contro l’Entella, nuovo mister Fabio Gallo, ma in quell’occasione il cambio tecnico non sortì per i canarini grandi effetti e finì 1 a 2 per gli amaranto. La seconda volta, il 28 gennaio, contro l’Olbia; l’arrivo in terra sarda di Mister Marco Gaburro funzionò come un defibrillatore rivitalizzando una squadra apparentemente in stato di coma e lì, complice anche una nostra “moscia” prestazione, si sa come andò a finire. Domenica prossima 18 febbraio, allo stadio Comunale, al di là dei moduli, degli interpreti, della terna arbitrale, degli autogol, dei pali, delle traverse, del vento contrario o a favore, del brutto o del bel gioco, non ci devono essere “né Santi né Filippi che tengano”… l’Arezzo deve vincere. 

Corri amaranto, vai e non fermarti mai, la Minghelli è qui con te e devi vincere…