Un tabù ancora da sfatare
Che quella di Alessandria non sarebbe stata una partita facile e dal risultato scontato lo avevo immaginato.
Si, andavamo a giocarcela contro la penultima del girone ma penultima con due giornate da recuperare quindi una squadra potenzialmente vicina alla nostra posizione di classifica e comunque composta da diversi elementi di prospettiva, facenti parte, tra l’altro delle rispettive rose nazionali under.
Confidavo potesse essere l’occasione per incamerare punti o quanto meno uno da mettere in magazzino, come scorta per l’inverno. Purtroppo non è andata bene, la Juve Next Gen, in uno scenario surreale che molto ha ricordato le partite senza pubblico del periodo COVid, è riuscita ad incassare 3 punti ; un autogol scaturito al diciassettesimo che ci ha segato le gambe, una botta psicologica che la squadra ha accusato vistosamente, concedendo all’avversario, da lì fino alla fine del primo tempo, campo e iniziative sempre più insidiose, a parte un bel tiro di Foglia respinto in angolo dal loro portiere. E pensare che fino al quindicesimo stavamo in partita, un paio di occasioni interessanti sventate dall’estremo e bravo difensore Daffara.
A conferma della giornata storta c’è anche da annotare un tiro di Guccione che deviato si stampa sull’ incrocio dei pali per poi finire in angolo e all’ottavo minuto della ripresa l’espulsione di Mawuli per somma di ammonizioni.
Giocare praticamente un tempo in inferiorità numerica non ha di certo aiutato a recuperare lo svantaggio, anche se va detto che l’Arezzo è stato più reattivo in dieci uomini riuscendo a contenere l’avversario e a creare un paio di nitide occasioni che purtroppo non sono andate a buon fine.
Peccato, non siamo riusciti a dare continuità al risultato positivo ottenuto a Fermo e dispiace soprattutto perché se avessimo sfatato con una vittoria il tabù Juve N.G. oggi saremmo a soli 5 punti di distacco da un Perugia quarta in classifica che di certo rispetto a noi ha programmato la stagione per perseguire altri obbiettivi.
di David Purpura