Alò che s’arbeve: trasferta a Pescara!

Pescara


Nota come la città che ha dato i natali a Gabriele D’Annunzio, Pescara è una città vivace e dinamica che vale assolutamente la pena di scoprire. Bagnata dal Mar Adriatico da un lato e circondata dalle montagna abruzzesi dall’altro, Pescara si presenta come una città dalla storia millenaria che è in grado di combinare e far convivere il vecchio e il nuovo, il passato e il presente. Pescara è nata giovane perché è diventata città nel 1927, perché è risuscitata dalle macerie della seconda guerra mondiale con il più alto indice edilizio d’Italia e perché la sua architettura urbanistica è di pieno Novecento con stili marcati o con un estemporaneo estro del momento, Pescara è nata giovane perché sente su di sé la vocazione alla modernità. L’epoca moderna si aprì con i primi lavori di costruzione della fortezza piazzaforte voluta dall’imperatore Carlo V a guardia dei possedimenti in Adriatico. La fortezza piazzaforte a forma di stella a sette punte, secondo quanto tramandato resistette nel 1566 all’assedio portato da una poderosa flotta turca di 105 galere agli ordini dell’ammiraglio Pialy Pascià. Pescara per crescere doveva liberarsi di quella corazza muraria che era fuori dal tempo, lo smantellamento liberò le energie e le potenzialità del borgo diviso in due dal fiume e sciolto nelle province di Teramo a nord e di Chieti a sud. Sorsero case e villette, con incentivi ad accettare il trasferimento in questa località, si insediò e si sparse una vivace borghesia commerciale in concorrenza con la piccola nobiltà locale che prima di tutti contribuì a creare l’immagine di città dai due paesi frontali separati dal fiume. Alla saldatura ci pensò Gabriele d’Annunzio, che la volle e la chiese a Mussolini il quale non poteva rifiutargli di elevare Pescara a provincia. Il fascismo ci mise una forte impronta architettonica, con gli splendidi esempi di edilizia pubblica (Comune, Palazzo del Governo, Poste, Liceo classico) in stile razionalista che si affiancavano agli affascinanti villini liberty che erano valsi a Pescara l’etichetta di “città giardino”. Con la seconda guerra mondiale e i devastanti bombardamenti alleati del 31 agosto e del 14 settembre 1943, Pescara era diventata una città fantasma, distrutta quasi all’80%. Col ritorno della pace tutto era da ricostruire: dalle case al tessuto sociale, dalle strade e dalle infrastrutture alle speranze per il futuro. Pescara, in questo, non ebbe rivali. Fu la città delle gru, delle grandi opere, dei lavori, della crescita della popolazione e della crescita economica fino a un vero e proprio boom. Pescara oggi è città dei negozi, dei cinema, dei grandi eventi culturali, delle grandi iniziative e delle grandi sfide. Era nella sua natura, perché tra le primissime in Italia a fare l’invenzione dell’aereo nel 1910, tra le primissime a dare voce al ruggito dei motori nel 1924 con la Coppa Acerbo (che resta negli annali come il più lungo percorso nella storia della F1). Ma anche la prima al mondo ad assistere al volo dell’elicottero, nel 1926, progettato dal geniale inventore Corradino D’Ascanio e da lui costruito nelle Fonderie Camplone. Pescara, con i suoi 120.000 abitanti, ha lo sguardo sempre proteso verso il futuro, con la sua effervescenza che si espande tra mare e collina, dalla sua voglia di rinnovarsi e di cambiare continuamente, creando le mode invece di seguirle.

Museo Casa natale di Gabriele d’Annunzio


Per i tifosi aretini che visitano Pescara da non perdere è il Museo Casa Natale di Gabriele d’Annunzio dove viene raccontata attraverso documenti, manoscritti, fotografie e oggetti un periodo di vita del genio D’Annunzio, una casa museo del poeta ragazzo, piena di tutta la storia che poi avvolse un personaggio certamente particolare, esuberante e prolifico di poesie come Gabriele D’Annunzio, prendetevi almeno 2 ore di tempo per visitare la casa e se sarete soli entrando nella stanza da letto forse sentirete l’irrequieto Gabriele urlare al fratello. La Pineta Dannunziana è invece un’oasi naturale nel cuore della città. Al suo interno non si percepiscono i rumori del traffico cittadino, anzi, si respira un’aria di pace e di quiete dove è possibile ricaricare le energie a contatto con la natura, passeggiare e rilassarsi, con qualche sentiero che circonda un bel laghetto con fontana e tartarughe. È presente una varietà di fauna protetta, un polmone verde che merita una visita. Pescara Vecchia Una delle ultime zone ancora rimaste della vecchia Pescara prima della grande guerra. Vie e viuzze oggi tutte dedicate ai locali, con un passeggio tra i negozi e il bel lungomare, ritrovo per giovani e non, Il nucleo più antico della città, è rappresentato dalla zona di Piazza Unione, di giorno questa è un’area pedonale molto vivace e colorata con antiche abitazioni di pescatori e grazie alla presenza di bar, ristoranti e locali, è diventata il fulcro della movida pescarese. Piazza della Rinascita è conosciuta dai locali anche come Piazza Salotto perché questo è diventato un luogo dove incontrare gli amici per fare quattro chiacchiere o bere aperitivi. Quest’area pedonale è ricca di ristoranti, bar, negozi, dove poter assaggiare piatti locali o acquistare oggetti tipici.

Il Ponte del Mare

Il Ponte del Mare, considerato uno dei simboli della città, è stato inaugurato nel 2009 con l’obiettivo di collegare le due rive di Pescara. Lungo 466 metri e caratterizzato da una forma sinuosa, è percorribile sia a piedi che in bicicletta e offre una vista meravigliosa sul porto di Pescara, sulla costa ma anche sulla Majella e sul massiccio del Gran Sasso. La Cattedrale di Pescara, nota come Cattedrale di San Cetteo, è stata edificata nel 1949 grazie anche al volere e al contributo economico dello scrittore Gabriele D’Annunzio, esternamente si presenta in linea con lo stile del periodo fascista mentre l’interno conserva preziose opere artistiche. La facciata è in pietra bianca, con tre rosoni, Internamente l’edificio presenta una pianta rettangolare a tre navate e custodisce opere di grande pregio come L’Estasi di San Francesco del Guercino. Città vivace e movimentata, Pescara è conosciuta anche per il suo bellissimo Lungomare che di giorno ospita stabilimenti balneari dove rilassarsi al sole, mentre di sera si anima grazie alla presenza di numerosi ristoranti, bar e locali. Questo tratto di costa da Pescara arriva a sud fino a Francavilla al Mare, mentre al nord si congiunge con Montesilvano, tutto il lungomare può essere percorso a piedi o in bicicletta, con una panoramica pista ciclabile.

Le antiche pratiche pastorali e contadine hanno forgiato nel tempo l’identità culinaria di Pescara, che offre anche tanti piatti di mare straordinari, con la sua tradizione in perfetto equilibrio fra mare e terra, una cucina antica rimasta ferma nel tempo senza mai risultare banale. Mare, pastori, fornai pasticceri e massaie: è ricchissima la tradizione culinaria pescarese. Vediamo quali sono i prodotti dell’eccellenza culinaria di questa città.

Spaghetti alla chitarra


I super famosi Spaghetti alla chitarra, sono fatti con pasta fresca all’uovo realizzata con l’omonimo attrezzo tradizionale abruzzese costituito da fili d’acciaio paralleli tesi su un’intelaiatura di legno, pressando la sfoglia sulle “corde” della chitarra con il mattarello si ottengono degli spaghetti a sezione quadrata con spessore e larghezza entrambi di 2-3 millimetri, adatto ai sughi di carne, non vi potete assolutamente perdere la Chitarra con le Pallottine (polpette).

Chitarra con le Pallottine

La variante di pesce arriva da località marittime come Vasto e Ortona, che propongono la Chitarra con i Pelosi (granchi), specialità quasi introvabile. il Bocconcino per il Vate, è una deliziosa crespella con fonduta di formaggio e zafferano. Fra i primi, spiccano anche le Fregnacce al sugo di prosciutto, la Zuppa di fagioli alla vestina di Città S. Angelo, le Sagne con i fagioli, le Chitarrine allo scoglio, la Chitarrina con salsa Lola rossa allo scoglio e scampi sgusciati, la Chitarrina all’uovo vongole veraci, le Lasagne con salmone e zucchine, le Lasagne con i fagioli, le Linguine al battuto d’alici. Fra i piatti di pesce tipici il più famoso è il Brodetto di pesce alle pescarese, è la pietanza di una antica tradizione marinara. Ne esistono tipologie infinite e tanti vogliono accaparrarsene i natali. E sì perchè il Brodetto a Pescara è un grande piatto tipico della cucina marinara, che veniva preparato direttamente sulle barche con il pesce pescato in giornata al ritorno dal mare e lungo tutta la costa.

Brodetto di Pescara

Terminata la giornata di lavoro e venduto il pesce migliore, quel che restava veniva cucinato dai pescatori stessi. La diatriba regionale è su quale sia il migliore. Quello vastese o quello pescarese? A Pescara Lu brudett si fa con il pescato di zona ma senza usare il pesce azzurro, non c’è aggiunta di pomodoro, c’è il soffritto di peperoni secchi in olio, durante la cottura il tegame rimane aperto e si cuoce a fuoco molto lento. La nota di gusto più forte è data dai peperoni secchi, lasciati soffriggere con olio prima di cucinare i vari tipi di pesce e tolto dal tegame per essere polverizzato in un mortaio con acqua e aceto rosso. Per rendere il brodo saporito e supergustoso si usa un misto fatto di: polpo, coda di rospo, aragostine, gattuccio, triglie, seppioline, cozze, vongole, escludendo invece tutto il pesce azzurro. La sensazione è di gustare il sapore del mare, accompagnato con dei crostini di pane casereccio, una bontà per il palato, un capolavoro. Altri piatti tipici di pesce sono li Bummalitt, delle lumachine di mare saltate in padella con aglio, olio, rosmarino e vino bianco, le Trote di Bussi, i Gamberi di Popoli al cognac, il Baccalà pescarese ai carciofi, l’Involtino di Spigola in agrodolce, i Moscardini soffocati, le Cozze alla Diabolik, la Pescatrice alla brace, la Parmigiana abruzzese di pesce. Per questi grandi piatti di pesce, serve un grande vino bianco delle colline di Pescara: Bianco Kerrias Pecorino IGT “Colline Pescaresi” Il nome del vitigno, autoctono abruzzese, deriva dalle tradizioni locali, un super bianco secco con uve pecorino al 100%, alcool 14,5° dal profilo elegante, fresco e ricco con gradevoli e generose note di ginestra, gelsomino e agrumi gialli che si alternano a sentori di erbe aromatiche e spruzzi di mare salmastri. Dalla provincia di Pescara, precisamente da Collecorvino arrivano i Pipindune e Ove, piatto unico estivo, si tratta di peperoni fritti e uova sbattute, un trionfo di rosso, verde e giallo, non propriamente leggero ma delizioso. Ma il re d’Abruzzo è l’Arrosticino di Pecora, che è nato proprio nel pescarese, a contendersi la sua origine ci sono Vilal Celiera, Farindola, Carpineto della Nora, Montebello di Bertona e Civitella Casanova.

gli arrosticini

Gli arrosticini non sono dei semplici spiedini cotti alla brace, ma tanti piccoli pezzettini di carne di pecora, finemente tagliati e infilati su uno spiedo, per poi essere cotti sull’apposita Fornacella, che si rifà alla cucina povera di una volta. Merita un assaggio anche il Tegame della pecora della Maiella da accompagnare con le Fave stufate. Altri secondi tipici da non perdere sono il Marro di San Clemente a Casauria (budelline di agnello intrecciate con la verdura), invece le Ciammariche, sono lumache di terra mollicate alle erbe, poi il Pollo alla lauretana, la Trippa alla pennese, le Pallotte Cace e ove, che sono polpette senza carne a base di pane raffermo, pecorino e uova, ingredienti poveri e semplici, per un piatto da leccarsi i baffi. A fine pasto poi, non rimane che assaggiare il dolce: quello tipico di Pescara è il Parrozzo. Nasce nel 1920 da un’ispirazione del pasticcere Luigi D’Amico che decise di ricreare, in versione dolce e festosa, il pan rozzo contadino, è una sorta di pagnotta a base di farina di mais. Impastando semolino o farina di mais con zucchero, uova, mandorle tritate e buccia di arancia creò questo dolce di forma semisferica che ricoprì di cioccolato, facendo il verso alla crosta bruciata del pane cotto a legna. Un’altra delizia a fine pasto è lo Zabaione caldo al Marsala fatto al momento e sbattuto a mano. È un po’ difficile trovare e bere il liquore tipico Centerba, che viene ricavato dall’infusione di ben cento erbe medicinali e raggiunge una gradazione alcolica di circa 70°. In passato veniva utilizzato come medicamento, adesso viene apprezzato come amaro, perfetto per dare fuoco allo stomaco dopo i pasti.

Iniziamo con i consigli per andare a mangiare a Pescara.
Apriamo con una certezza per il miglior brodetto di Pescara: Ristorante l’Hostaria Vita Nova. Dal 2006 questo ristorante di pesce dall’atmosfera familiare ci fa assaporare l’Adriatico, quello vero, quello della tradizione. Siamo nel cuore di Pescara Vecchia, caratteristico il locale, caratteristica la cucina. Incredibilmente caratteristico…il brodetto di pesce frutto della pura tradizione marinara! osteria decisamente tra le imperdibili. Un altro ristorante a Pescara dove mangiare un super brodetto di pesce vicino al mare è La Rete. Una locanda dove il brodetto la fa da padrone e come per gli altri piatti è servito in porzioni abbondanti, un locale storico dedicato alla cucina marinara tradizionale, a conduzione famigliare, accogliente e senza troppi fronzoli. Qui tutto si basa sul pescato quotidiano, gli ingredienti sono sempre freschi e selezionatissimi con il brodetto di Pescara come piatto principale al top. Rist Taverna 58 Uno dei simboli cittadini della tradizione abruzzese, dove fermarsi per assaporare i piatti regionali in un ambiente accogliente e curato. I piatti sono spettacolari e unici dal primo all’ultimo. Un pranzo del territorio con profumi e sapori d’Abruzzo. Ristorante Fattoria Galasso Qualità dei prodotti, della cucina Il piacere del gusto Abruzzese!!!. Per gli amanti della carne Rist Alla brace Un piccolo ristorante accogliente in un’atmosfera rilassata e conviviale. Il piatto forte sono gli arrosticini, fatti a mano e provenienti dalla macelleria de “Il signore delle pecore”, un vero e proprio must a Pescara, sinonimo di genuinità e qualità. Gli arrosticini sono squisiti, saporiti, morbidi e succosi, cotti alla perfezione e non eccessivamente salati. Nel menu, oltre agli arrosticini di carne ovina, sono presenti quelli con fegato e cipolle, e al pollo panato e alle salsicce sia di carne che di fegato. Per accompagnare gli arrosticini, avrete l’imbarazzo della scelta tra focacce, pane caldo, bruschette farcite come più vi piace, più una vasta selezione di formaggi e salumi regionali. Un altro must per gli arrosticini è il Rist Arrosticini e vini ristorante piccolo ma molto accogliente, ideale per assaporare i piatti tipici della cucina abruzzese in un clima familiare e informale. Il menu è semplice e si basa su prodotti freschi e genuini come il Pane di San Gregorio, il pecorino di Cepagatti, la Ventricina teramana, e gli arrosticini rigorosamente fatti a mano, teneri e saporiti, impeccabili e cotti in maniera magistrale, per accompagnamento, ampia scelta di bruschette, imperdibile la bruschetta con la Ventricina, accompagnata con pane appena sfornato e olio bio delle colline di Loreto, semplicemente divina!. Chitarra , Brodetto o Arrosticini a voi la scelta e dopo tutti allo stadio Adriatico a sostenere i colori amaranto. 

Forza Arezzo vinci per Noi!

a cura di Leo