L’Arezzo che è stato, l’Arezzo che sarà


Vincere da “pronosticati” non è mai facile; vincere una doppia scommessa lo è ancor meno: ma Paolo Giovannini, coadiuvato al meglio da Mister Paolo Indiani e dal neo D.S. Aniello Cutolo, ha saputo, grazie al supporto, mai venuto meno, del Presidente Guglielmo Manzo, vincere la sua personale doppia, anzi tripla, scommessa: vincere il campionato, valorizzare i giovani, ripianare il bilancio!

Le capacità manageriali del nostro Direttore sono note da sempre, ma fino ad oggi, diciamocelo francamente, aveva sempre lavorato su “società” calcisticamente di livello inferiore, rispetto alla piazza di Arezzo; lo ha fatto sommettendo in primis su se stesso: basta ricordare le sue prime parole: “ho un contratto di un anno, con possibilità di prolungamento, solo se vincessi il campionato; ho voluto che questa clausola fosse inserita nel contratto (era stato proposto un contratto più lungo, da parte della società) perché non vincere sarebbe, per me, un fallimento …”!.

La voglia di far bene di Paolo Giovannini, si è dimostrata subito “contagiosa”: ha costruito, attorniato da collaboratori all’altezza (oltre a quelli già nominati), un “gruppo vincente”, gettando le basi per futuro prossimo, senza perdere di vista il presente. Lo ha fatto dando per primo l’esempio: ad ogni interprete ha spiegato con chiarezza il proprio ruolo, quale era il suo programma, senza forzare nessuna decisione, esigendo, ma soprattutto dando, rispetto. Ha riconosciuto, la dove ci sono stati, i propri errori (ricordate il primo portiere, poi sostituito quasi immediatamente con Trombini?), sostituendo quei giocatori che, nel tempo non si sono dimostrati “idonei” all’idea di calcio voluta dal mister, oppure che si sono “pentiti” della loro scelta iniziale perché “poco utilizzati (Boubacar e Forte, ad esempio), indirizzando qualcuno verso la società più gradita dal giocatore (Diallo), perché il valore e il rispetto dell’uomo vale più del valore del giocatore.

Essere Direttore Generale non vuol dire solo gestire il calcio mercato, la prima squadra, i rapporti con la società, ma significa anche “amministrare” la società nella sua interezza; quindi non solo la prima squadra, cui dedica, ovviamente, comunque la maggior parte del proprio tempo, ma ha voluto fortemente “ricominciare la costruzione di un settore giovanile che deve essere il primo polmone, la prima risorsa della squadra maggiore; lo staff tecnico e dirigenziale del settore giovanile deve perciò interagire con gli staff della squadra maggiore, utilizzando, possibilmente, lo stesso modulo di gioco, le stesse metodologie di allenamento (ovviamente rapportate all’età dei rispettivi “attori”), ed è secondo Giovannini, un elemento essenziale per la crescita, non solo sportiva, dell’intera società. Così si spiegano anche i vari successi ottenuti dalla Juniores, dagli allievi, dai giovanissimi, fino agli esordienti. Così si spiega la crescita dell’intero “vivaio amaranto”, dalla “scuola calcio” in su. Certo, aver vinto il campionato di serie D, è stato un richiamo assai forte per le giovanissime leve amaranto, che si spera non valgano solo come “più iscritti e tesserati” per la prossima stagione, ma anche, potenzialmente, più tifosi la domenica sugli spalti.

Tutto questo “progetto”, se non curato a dovere,  se non supportato economicamente dalla società, va comunque dotato delle necessarie strutture: ecco allora la “ricostruzione delle Caselle” e l’acquisizione della gestione anche dei campi di Rigutino, per farne un proprio uno “centro direttivo”, creando i presupposti – ed è la prima volta che succede, credo, nella storia dell’Arezzo – per creare la propria “Cittadella dello Sport”, dove troveranno spazio per allenarsi la prima squadra e la primavera 3, ma anche le altre squadre giovanili, dove i tifosi troveranno più agevole (anche se un po’ più distante dagli storici, inadeguati, costosissimi “campini” dell’anti stadio) e più comodo – ci sarà pure una tribunetta coperta – seguire gli allenamenti della propria squadra. Investimenti che rivalutano aree abbandonate a se stesse, destinate a diventare, ed in parte lo erano già diventate – ricordate le Caselle ante ristrutturazione – covi di vita “inadeguata”, dando un maggior decoro alla stessa città. Addirittura lo stesso centro sportivo di Rigutino, con i previsti campi da padel e da calcetto diventerà fruibile per l’utilizzo da parte di normali cittadini, divenendo così anche una nuova risorsa economica.

Il “progetto di risanamento” di Giovannini, però, non si ferma qui: dopo aver ottenuto la promozione sul campo, dopo aver gettato le basi per un settore giovanile adeguato, dopo aver risanato, in larga parte, il bilancio economico, ha trovato gli argomenti giusti per “rinnovare” anche la “casa dell’Arezzo e dei suoi tifosi”, quello stadio dove una domenica si ed una no, i nostri prodi giocatori si esibiscano davanti al proprio pubblico. E’ nato così il “progetto del nuovo stadio”: si rifarà il terreno di gioco, per riportarlo agli antichi splendori, si rifaranno le panchine e si ristrutturerà la tribuna, si rifaranno Curva Nord e Maratona, si coprirà la Curva Sud, per portare la capienza dello stadio a 12.000 posti totali; la struttura sarà completamente coperta, verranno installati pannelli solari, per rendere la struttura totalmente indipendente; nella “pancia” dello stadio, oltre agli uffici dirigenziali della società, al Museo Amaranto, alla sede di Orgoglio Amaranto e alla sede degli Arbitri, troveranno spazio anche lo store Amaranto ed altri negozi commerciali di varia natura, con ristoranti, negozi di abbigliamento, sportivo e non, ed altre attività che renderanno lo Stadio “utilizzabile” dalla cittadinanza 365 giorni all’anno. Anche Arezzo avrà, nel volgere di 3-4 anni, una struttura sportiva degna della città. Avremo, soprattutto, una società che sarà un esempio di gestione oculata, che renderanno la stessa S.S. Arezzo in grado di auto finanziarsi per la propria attività. 

Sotto il profilo sportivo il lavoro di Giovannini non si è mai fermato: stabilito che il ritiro precampionato inizierà il prossimo 17 luglio, ha sempre dichiarato che voleva iniziare la stagione con la squadra praticamente fatta; anche questa volta, stando a quanto letto su “Arezzo Notizie” sta mantenendo la parola data: dei 25 giocatori previsti, già 20 sono praticamente pronti alla nuova avventura: ai riconfermati Trombini, Lazzarini, Zona, Polvani, Risaliti, Poggesi, Settembrini, Castiglia, Foglia, Damiani (per il quale la società ha ottenuto l’intero cartellino dall’Udinese, che si è tenuta il diritto di riacquisto), Pattarello, Gaddini e Gucci, è stato richiamato il portiere 2005 Ermini, sono arrivati Guccione e Iori; si è parlato di altri 4 giocatori di movimento, oltre ad un portiere esperto: confermato l’arrivo di Montini e Mawuli, che insieme a Iori saranno ufficializzati lunedì prossimo, si tratta anche per portare in amaranto altri due difensori: Panelli e Perrotta. Se così fosse, quindi,mancherà solo il portiere esperto, ma Mister Indiani potrà cominciare la preparazione estiva con tutta la rosa a disposizione. Nonostante questo  rimane chiaro il concetto affermato dal Direttore Giovannini, e ribadito Mister Indiani: sarà un anno di transizione, di crescita dell’intera squadra, ma senza nascondere che L’Arezzo proverà ad essere una mina vagante all’interno del campionato. Ci sono tutti i presupposti per credere che anche la prossima stagione ci sarà da divertirsi 

Un discorso a parte merita Bianchi: il giovane centrocampista è ancora di proprietà amaranto, la società ha tempo fino a tutto il 10 luglio per metterlo sotto contratto, ma non è escluso che, avendo richieste anche da squadre di categoria superiore, non venga ceduto in prestito; il “braccio destro” di Giovannini, il neo Diesse Nello Cutolo (indimenticato capitano amaranto), ha detto, infine, che sono stati tesserati anche 8 ragazzi del 2004, che saranno “dati in prestito” a squadre di serie D, con l’intento di farli crescere, calcisticamente, agonisticamente e fisicamente, per poi eventualmente utilizzarli in proprio e/o ridarli in prestito; anche con queste operazioni si fanno quadrare i conti!

Si sono chiuse, intanto, le operazioni di controllo da parte della Covisoc: in serie B bocciata la Reggina, mentre il Lecco pare essersi salvato in extremis (la Lega di B pare aver optato per il buon senso, visti i i tempi ristretti in cui i lombardi hanno dovuto presentare la richiesta di iscrizione), mentre in serie sembrano essere stati bocciati il Siena e il Brindisi; per i senesi, tra l’altro, sarà difficile ottenere, stando ai “si dice” anche l’iscrizione in serie D!

Sia chiara, infine una cosa: con queste mie riflessioni non voglio “santificare” nessuno; il continuo riferimento all’operato di Paolo Giovannini è il semplice riconoscimento delle sue doti professionali, manageriali ed umane. E’ anche chiaro che quanto da lui realizzato in questo primo anno di gestione non sarebbe stato possibile se si fosse trovato solo a farlo e se la società non lo avesse supportato nella giusta e doverosa maniera. E’ anche ovvio che, se non ci fossero stati i tifosi  con il loro supporto, il loro tifo, la loro passione, non si sarebbero creati i presupposti per far si che questa “storia” avesse l’importanza che ha. Ora quindi, cerchiamo, tutti insieme, di costruire un nuovo, solido, consolidato futuro, per ricordare a tutti che L’AREZZO NON MUORE MAI!!!

di Patrizio Blonda