Il vincolo va in pensione
A quanto pare siamo in dirittura di arrivo con la riforma dello sport che costituirà un passaggio storico, soprattutto nel mondo del calcio. I rapporti tra le società e gli atleti, infatti, stanno per cambiare o forse è più corretto dire che potranno cambiare, come previsto dall’art. 31 d.lgs. 36/2021 che entrerà in vigore dal primo luglio 2023 abolendo di fatto il vincolo sportivo. La nuova disciplina porterà i tesseramenti ad una scadenza annuale con rinnovo automatico, di stagione in stagione, così che gli atleti possano decidere, a loro discrezione, quando recedere dal tesseramento.
Per l’istituto del vincolo si tratta di un vero e proprio cambiamento epocale considerando la natura controversa e i vari dibattiti sulla sua legittimità che si sono protratti per oltre trent’anni dando origine a questa nuova normativa che scaturisce da un’evoluzione iniziata con la sentenza Bosman degli anni ’90 della Corte di Giustizia della Comunità Europea con la quale viene espresso il principio di libera circolazione dei lavoratori.
I soggetti principalmente interessati e che potrebbero beneficiare di tale cambiamento saranno soprattutto gli sportivi dilettanti, finora vincolati da rapporti di lunga durata, con ripercussioni sullo svolgimento dell’attività.
Più volte è stata presa in esame l’illegittimità costituzionale del vincolo ma tutto è rimasto invariato negli anni in quanto in alcune circostanze la giurisprudenza ha giustificato il vincolo sostenendo che l’atleta, con il tesseramento, instaura un rapporto “contrattuale” con eventuali associazioni o società, le quali trasferiscono sul soggetto diritti e doveri contenuti negli statuti e nei regolamenti della Federazione di appartenenza, configurandosi proprio come un atto di autonomia privata nei rapporti negoziali tra società e atleti.
Come inizialmente accennato, dal primo luglio 2023 inizierà una nuova era e il tempo ci dirà quanti e quali effetti, positivi o meno, si ripercuoteranno nel mondo dello sport.
Probabilmente, dalla prossima stagione, ci saranno novità anche per quanto riguarda la serie D e in particolar modo sull’aspetto legato alle quote under; si paventa l’idea di passare dall’attuale numero di 4 quote obbligatorie a 2, chissà… speriamo di non dovercene interessare!
di David Purpura