Ritrovare la testa
Rabbia, delusione, costernazione, incredulità, mille perché senza trovare la risposta giusta, la spiegazione più logica … questo il sentimento al termine dei 90 minuti di Città di Castello, con l’immagine dell’A.D. Sabatino Selvaggio che si porta le mani al viso, un misto di rabbia ed incredulità, il possibile “perché deve essere sempre così?”, magari sussurrato nella testa, nel momento in cui arriva il pareggio trestinese a pochi minuti dal termine, con pochissimo tempo, ormai, per raddrizzare di nuovo la partita e riportarla là dove volevamo che fosse: la vittoria finale. La rabbia, si sa è sempre cattiva consigliera, ed allora è meglio cercare di smaltirla, pensando ad altro; ma non c’è niente da fare, il pensiero, in maniera automatica e inconsapevole torna a ciò che potrebbe essere “domani”, con la Pianese che conosce il nostro mezzo passo falso, il Poggibonsi che ne ha già approfittato, Follonica in agguato. Ti concentri, o cerchi di farlo, su altre problematiche, in attesa di una notizia che potrebbe essere davvero determinante. Il servizio televisivo della sera, che riapre una ferita mai chiusa, e cerchi nella sintesi di ritrovare un qualche motivo di orgoglio, ma quando vedi Pattarello sbagliare un gol già fatto, ti scappa un “vaffa” sommesso e la solita domanda “ma come si fa …”, e ricomincia l’attesa di un domani che potrebbe sancire la fine di ogni speranza.
La domenica fingi di non pensarci, ma l’impulso, alle 14,35, scatta spontaneo: il telefonino sintonizzato sui risultati in diretta dai campi delle partite non disputate il sabato; un’occhiata ogni tanto, poi vedi qualcosa di insperato: il Grosseto è in vantaggio sul campo della Pianese! Forse non tutto è perduto, forse … ma il mezzo sorriso si restringe un po’, alle 16,22, quando il risultato diventa ufficiale: anche la Pianese ha pareggiato … Guardi la classifica e ti accorgi che nulla è cambiato tra il primo ed il secondo posto, la distanza è immutata: 5 punti, quindi recuperabili; ma è subito dietro, tra la terza e la quinta posizione, che molto si è ristretto! Follonica – 1 (-6 dalla prima), Poggibonsi – 2 (-7), Flaminia -3 (-8). Scompare, allora, anche l’ultimo mezzo quarto di sorriso, perché già mercoledì si tornai in campo, per l’ultima di andata, che non sarà una passeggiata: AREZZO – Poggibonsi, Follonica Gavorrano – Livorno, Città di Castello – Flaminia Civitacastellana, Tau Altopascio – Pianese, recita il calendario. Bisogna vincere, senza e senza ma; bisogna farlo per due motivi: staccare uno scomodo concorrente diretto e ritrovare la serenità perduta e, soprattutto, non perdere ulteriore terreno dalla prima posizione! Solo così potremo ritrovare la necessaria serenità per affrontare al meglio, il nuovo campionato che comincerà da gennaio 2023!
Ma qual è il male che affligge l’Arezzo? E’ la domanda che ci facciamo tutti, ma nessuno sa darci la risposta! Un’idea me la sono fatta: siamo partiti benissimo, poi i primi intoppi hanno minato la nostra sicurezza, non ci sentiamo, come all’inizio, i “più forti”, ma siamo appena, leggermente, superiori agli altri, che ci hanno studiato e preso le contromisure, carpendo i punti deboli che noi non sapevamo di avere. Non possiamo più dire di avere 25/26 titolari (lo giustificano, o meglio, lo spiegano le 16 formazioni iniziali?), che basta tirare su la monetina ed abbiamo la squadra “vincente”, comunque e dovunque! No! La realtà è diversa! Abbiamo una rosa di buonissimi giocatori per la categoria, ma all’interno del gruppo ce ne sono 12-16 che eccellono, altri che possono garantirne la sostituzione in caso di bisogno, e che perciò devono essere consapevole di questo ruolo! Trovare uno “zoccolo duro”, attorno al quale far crescere e lavorare, buoni profili, anche giovani, in grado di poter sopperire ad una eventuale necessaria sostituzione. Siamo partiti con l’ambizione di stravincere il campionato, dove tutti dovevano adeguarsi, ed inchinarsi, a noi. Invece no! Noi dobbiamo essere talmente camaleonti da adeguarsi a qualsiasi avversario si presenti di fronte; se necessario cambiare modulo. Non possiamo sempre lasciare praterie dove gli avversari possono presentarsi improvvisamente soli davanti al portiere (è successo sabato 3 4 volte, almeno due su fuorigioco chilometrico non segnalato!!!), e sperare che tutto vada bene! Mettiamoci in testa che non è il possesso palla, sulla trequarti avversaria, che ci fa vincere, se non facciamo gol! Dobbiamo fare gol e cercare di non subirne, ma senza dover necessariamente stare fissi sulla metà campo avversaria per 70 minuti, con enorme dispendio di energie!
Non è questo il punto principale, però! Bisogna ritrovare la serenità, la lucidità, la consapevolezza di un gruppo dove non esiste il più bravo, il più forte, ma la forza personale viene appagata meglio dalla FORZA UNICA DEL GRUPPO! Soprattutto, torniamo a guardare la classifica “dopo” aver giocato, non “prima”! Perché da gennaio ogni risultato, quindi ogni punto sarà pesante il doppio, sia esso guadagnato o perso: solo se avrò vinto potrò godere del pareggio o della sconfitta di chi mi circonda (al momento Pianese, Follonica, Poggibonsi, Flaminia, Livorno …), o non far gioire l’avversario!!! Sfruttiamo la sosta per coprire eventuali vuoti, trovare il giusto e necessario equilibrio, troviamo l’intesa tra reparti, TORNIAMO AD ESSERE VINCENTI!
In tutto questo, noi tifosi dobbiamo essere pronti a tifare, gioire, imprecare, arrabbiarsi, ma MAI AD ABBANDONARE LA SQUADRA!!!! Criticare in maniera costruttiva fa sempre bene, perché aiuta a crescere, denigrare serve solo a distruggere. IO personalmente, lo dico a cuore aperto, sabato ho mandato a quel paese Pattarello, Indiani, Poggesi, Polvani, via via tutti quelli che sbagliavano qualche passaggio elementare, ma poi ho cercato di ragionare a mente fredda – che è rimasta parzialmente calda, però – ! Lo dicono anche i cori della curva, quando chiamano “TUTTO LO STADIO, TUTTO LO STADIO, GLI AMARANTO HAN BISOGNO DI NOI” oppure “ GIOCA BENE O GIOCA MALE E’ LA SQUADRA DEL MIO CUORE!” … Allora, giusta la rabbia, giusta la critica costruttiva, ma releghiamo in un angolo i denigratori distruttori … DOBBIAMO FESTEGGIARE, TUTTI INSIEME, IL CENTENERAIO ORMAI IMMINENTE: FACCIOMOLO, UNITI A GIOCATORI, DIRIGENTI E SOCIETA’ AL GRIDO: FORZA AREZZO, VINCI PER NOI!!!!
Chiudo con una parentesi: Ringrazio pubblicamente la società sportiva Sporting Trestina; mercoledì ho contattato la segreteria per avere informazioni su come io, tifoso aretino (quindi settore ospiti), residente a Città di Castello, potessi acquistare, senza recarmi ad Arezzo – non c’era la vendita on line – il biglietto per prendere parte alla partita. Mi hanno detto di richiamare il giorno successivo, cosa che ho puntualmente fatto. Mi hanno detto di recarmi direttamente il giorno della partita alla biglietteria: ho fornito i miei estremi e sabato, alle 13,50 circa mi sono presentato alla biglietteria: mi hanno dato il biglietto e quando ho fatto la mossa di pagare, mi hanno consegnato il biglietto dicendomi che non dovevo nulla, in quanto ero nella lista degli accrediti gratuiti! Non pretendevo tanto, ma il gesto merita la segnalazione! GRAZIE ALLA SOCIETÀ TRESTINA E AUGURI PER IL PROSIEGUO DEL CAMPIONATO!
di Patrizio Blonda