Vigilia di campionato
Scrivo queste riflessioni per “ammorbidire l’attesa” che si fa via via sempre più pesante, sia nella vita quotidiana che per l’imminente, ormai, inizio di campionato: ancora 2 giorni e vedremo di che pasta è fatto il nostro Arezzo in versione ufficiale: settembre sarà un mese di fuoco, tra lavoro, organizzazione del trasloco (dopo 42 anni e mezzo) e le partite settimanali degli amaranto.
In verità l’aria di campionato l’ho già assaporata, lunedì sera, guardando dal vivo la partita di Coppa Italia tra Città di Castello e Trestina, della quale ho già parlato su un commento: che sia stata “partita vera” lo dimostra tra l’altro il numero degli ammoniti: 6 per il Città di Castello (Brunetti, autore anche del primo gol tifernate, Doradiotto, Gorini, Paparusso, Pauselli e Pupo Posada), 4 per il Trestina (Belli, Ceccuzzi, Cenerini e Convito).
L’attesa si è fatta via via più pressante anche in funzione dei risultati ottenuti dall’Orvietana nelle prime due gare ufficiali: ha eliminato il Grosseto (retrocesso dalla C) nel turno preliminare e fatto fuori il Follonica Gavorrano (quarto, subito dietro l’Arezzo nella scorsa stagione) nel primo turno, giocando ambedue le partite in trasferta, in qualità di neo promossa. Proprio la promozione diretta della squadra della città pozzo che porta il mio nome, sembra fare da propulsore a questo cammino così inaspettato; protagonista ssoluto, in questo avvio di stagione, il centravanti, classe 92, Tomassini, autore di ben 3 gol nelle due gare.
Ovvio che non può essere l’Orvietana ad impensierire l’Arezzo, anche in relazione a quanto visto nelle ultime amichevoli, che hanno evidenziato la crescita esponenziale sia fisica che tecnica e tattica della squadra, anche se i due centravanti; Boubacar e Diallo, sembrano ancora leggermente più indietro rispetto ai compagni. Fuori di dubbio che una buona preparazione estiva è preludio ad una stagione da protagonisti, si cominciano a vedere i frutti del lavoro certosino di Indiani e dei suoi collaboratori, che stanno tra l’altro evidenziando in maniera superba, il buon lavoro svolto dal D.G. Paolo Giovannini. Di certo è che tutti i protagonisti, dai giocatori agli allenatori, dal Direttore Generale al Presidente Manzo, sembrano convinti e sicuri che per l’Arezzo non può esserci che un risultato: la vittoria del campionato.
Ed allora, cerchiamo di vivere il più serenamente possibile queste ultime 65 ore che ci separano dall’inizio del campionato, in anticipo rispetto alle altre, in modo da chiarire subito le nostre intenzioni: chi ben inizia è a metà dell’opera, recita un antico detto popolare; non ci resta che dare il via allo “star dell’arte”, con qualche pennellata d’autore; che sia di Settembrini, di Convitto, di Diallo piuttosto che di Boubacar, di Gaddini o Damiani, di Bianchi o Castiglia, di Lazzarini o Pattarello, o di un centrale, di un difensore od anche del portiere, poco importa: ciò che conta è scrollare una, due, tre o più volte la rete avversaria.
Perché il centenario è “domani” e dobbiamo festeggiarlo nel migliore dei modi.
di Patrizio Blonda