L’Amaranto in trasferta | Livorno
Livorno è capoluogo dell’omonima provincia e conta 154.177 abitanti. Terza città della regione per popolazione (dopo Firenze e Prato), è situata lungo la costa del Mar Ligure ed è uno dei più importanti porti italiani, sia come scalo commerciale sia come scalo turistico.
Tra tutte le città toscane è solitamente ritenuta la più moderna, sebbene nel suo territorio siano presenti diverse testimonianze storiche, artistiche, architettoniche, sopravvissute ai massici bombardamenti della seconda guerra mondiale.
La città, notevolmente sviluppatasi dalla seconda ,età del XVI secolo per volontà dei Medici prima e dei Lorena in seguito, fu un importante porto franco frequentato da numerosi mercanti stranieri, sede di consolati e compagnie di navigazione. Ciò contribuì ad affermare, sin dalla fine del ‘500, i caratteri di una città multietnica e multiculturale per eccellenza, dei quali sopravvivono importanti vestigia, quali chiese, palazzi, ville e opere di pubblica utilità che tutt’ora sono fruibili e dimostrano la storia molto articolata della città.
Di ragguardevole importanza sono i luoghi di culto tra i quali dobbiamo menzionare: il Duomo, dedicato a San Francesco che risale al ‘500; la Chiesa di San Ferdinando, costruita in stile barocco con una pianta a croce latina; il Santuari di Monte Nero che fin dalla metà del XIV secolo è meta di pellegrinaggi. Tra le ville presenti sono visitabili il Castello del Boccale, edificio residenziale, costruito a fine ‘800; il Castello di Sonnino che si erge su un promontorio a picco sul mare: molto suggestivo; Villa Mimbelli che ospita il museo civico “Giovanni Fattori”, in cui si conserva e si espone una raccolta di importante artisti labronici.
Livorno testimonia la sua storia anche attraverso le architetture militari quali: le Mura Leopoldine che rappresentano l’antica cinta daziaria; la Fortezza Nuova che fu costruita alla fine del ‘500; la Fortezza Vecchia, ove si sovrappongono tutti i secoli della storia cittadina, il cui aspetto attuale si deve ad Antonio da Sangallo il Vecchio; la Torre del Marzocco di forma ottagonale edificata nella prima metà del ‘400 dai fiorentini. E’ alta ben 54 metri ed è rivestita interamente in marmo. All’interno della città possiamo addentrarci tra strade e piazze caratteristiche: Piazza della Repubblica che funge da collegamento tra la città pentagonale e i sobborghi ottosecenteschi dell’abitato; Piazza Grande, ubicata nel cuore della città Pentagonale; Terrazza Mascagni che è il cuore della passeggiata a mare labronica e si tratta di un belvedere delimitato verso il mare da una balaustra composta da 4100 colonnine.
A storia e luoghi di interesse così pregevole seguono in parallelo tradizioni culinarie altrettanto ragguardevoli, ricche di prodotti tipici locali: primi, secondi di carne o pesce, dolci squisiti, insaccati, vini e formaggi. Al riguardo si possono sottolineare le prelibate consuetudini dell’arte gastronomica, descrivendo alcuni prodotti e pietanze tipiche da assaggiare assolutamente in loco: una specie di “must eat” livornese. Essendo una località di mare, sulle tavole non manca mai il pesce fresco. Ma oltre un bel piatto fumante di fritto misto, a Livorno si possono gustare tantissimi altri alimenti. Il re della cucina livornese è il cacciucco: una zuppa di pesce cucinata con molti tipi di pesce e molluschi messi a cuocere in salsa di pomodoro insieme ad aglio, pepe e salvia; a seguire con connotati di grande tipicità troviamo: la torta di ceci, una torta salata molto bassa che si ottiene impastando farina di ceci con acqua, sale ed olio di oliva; la palamita, pesce dalla carne bianca presente nell’arcipelago toscano, conservato sott’olio a filetti in un recipiente di vetro ricoperto con olio extra-vergine di oliva, grani di pepe, alloro e peperoncino; il baccalà alla livornese servito a tranci dopo averlo fritto e cucinato in salsa di pomodoro e trito d’aglio all’interno di una pentola di coccio.
Anche i dolci ci sorprendono per la loro squisitezza e qualità, in particolare: i frati livornesi, sono ciambelline di farina, burro, latte, lasciate lievitare a lungo, fritte e passate nello zucchero; la schiacciata dolce, preparata con uova, farina, zucchero, burro e scorza di arancia cotta in forno e servita croccante. E dopo il dolce una curiosità da sorseggiare e da gustare come nettare è il ponce alla livornese, una vera e propria bevanda ottenuta da un mix di liquore e caffè caldo, unito a una buccia di limone e un cucchiaino di zucchero, servito all’interno di un piccolo bicchiere: delizioso!
Come di consuetudine è importante coniugare l’arte culinaria con la degustazione di vere e prorpie ambrosie, di cui Livorno ha ottimi esempi di qualità: Le Crocine 57022, un bolgheri rosso DOC affinato in barrique per 18 mesi; la Costa di Giulia, un bolgheri bianco DOC, caratterizzato da profumi di frutta e di miele; il San Torpè DOC in versione dolce, un bianco di colore ambra con un profumo delicato e variegato, di gusto amabile ma non stucchevole.
Dove gustare queste prelibatezze? Basta sedersi al ristorante trattoria Armandino, in via Leonardo da Vinci 60, vicino allo stadio, dove ci si può trattenere e dove la simpatia del personale ti fa sentire subito a casa. La cucina è strepitosa e i prezzi sono economici.
Forza Arezzo vinci per noi!
a cura di L.T.