Rialzare la testa
Cosa ci dobbiamo attendere dal finale di questa stagione? Questa è la domanda che mi pongo da una settimana a questa parte, da quando cioè, stante gli ultimi risultati negativi, abbiamo dovuto abbandonare ogni velleità di vittoria finale. Ulteriore conferma dell’abbandono di ogni ambizione è stata la rescissione contrattuale avvenuta con Strambelli, Foggia e Lomasto, quelli che cioè erano stati presentati come autentiche stelle della nostra formazione e rivelatisi poi giocatori non in grado di emergere (a parte in dei momenti Strambelli) e quindi deludenti nel rendimento.
Penso che la risposta più importante l’abbia data la squadra, fornendo contro l’Unipomezia una prestazione convincente, dove il gioco di squadra finalmente ha preso il sopravvento rispetto alle individualità e quindi dando una immagine di grande compattezza e unità tra i ragazzi rimasti. Aspetto di certo una riprova con un avversario più solido, tipo il Montespaccato domenica, ma sono convinto che gli amaranto, ormai scarichi del peso di dover vincere, riescano a fornire prestazioni consone al loro effettivo valore (che non è certo poco) e quindi inanellare una serie di risultati in grado di accorciare la classifica con le prime e magari recuperare una o due posizioni utili per i Playoff e, in prospettiva, di un eventuale ripescaggio (sempre che in società siano interessati e riescano a mettere insieme i fogli occorrenti). Certo le prospettive di inizio stagione erano altre, ma già finire in crescendo e non in vacca potrebbe essere una piccola spinta e un sassolino su cui ricominciare a costruire la prossima stagione.
Ma la pietra fondante della prossima stagione la dovrà mettere la società, al netto dei comunicati più o meno rassicuranti del presidente, servono fatti concreti, non scuse o giustificazioni sulla gestione sconsiderata di queste due annate, le responsabilità pesanti su chi ha impostato le stagioni sono sotto gli occhi di tutti. Serve una radicale ristrutturazione della parte relativa alla gestione sportiva come più volte richiesta dalla tifoseria e sempre disattesa dalla proprietà, e che mai come in questa stagione sarebbe stata utile per ammortizzare i momenti negativi della squadra e facilitando così il compito degli atleti e tecnici. Senza questo tassello fondamentale è inutile spendere soldi o indebitarsi, i risultati positivi sarebbero solo frutto del caso e non di un corretto processo di crescita, che deve ricadere su tutto l’ambiente sportivo che gravita intorno alla S.S. Arezzo.
di Vecchia Guardia