Lettera (poco seria) al 2022 delle citte amaranto
Le citte amaranto hanno pensato a un modo originale di fare gli auguri a tutti i loro tifosi: raccontarsi e condividere i propri desideri per l’anno appena iniziato attraverso una lettera indirizzata al 2022. La portavoce del gruppo in questo caso è la numero 33 ACF Arezzo, Sofia Lorieri.
Caro 2022,
Mi chiamo Sofia, gioco nell’ACF Arezzo e, come le altre citte amaranto, ho molte cose da chiederti.
Speravamo nella fine della pandemia e invece, allo scadere del 2021, si farebbe prima ad isolare le persone negative al virus. Io purtroppo non sono tra loro e sarà un modo strano di iniziare quest’anno.
Proprio mentre sto scrivendo le mie compagne stanno andando all’allenamento post-festività natalizie. Me le immagino nel traffico: chi si arrabbia con la macchinetta del casello che urla sempre in maniera molto autoritaria “Inserire contanti oppure la tessera… Arrivederci!” e chi si lamenta per il freddo tremendo di Arezzo. La nostra lunga routine quotidiana inizia a Scandicci, dove ci diamo appuntamento per partire verso Ceciliano. La prima che incontro è la Lulli, che mi saluta con il solito “o be” (cose nostre). Lei sicuramente direbbe al 2021 che è stato uno str… perché si è infortunata al ginocchio il 2 maggio. Anch’io ho avuto un infortunio e non sono stata brava quanto lei, che si è ripresa molto bene e senza mai crollare. Sole vorrebbe segnare tanti gol, anche per il gusto di fare esultanze idiote con me.
La Lulli mi ha confidato che nell’anno che verrà punta alla laurea e a meno rompimenti di scatole, ma penso che possa avverarsi solo il primo desiderio. Infatti a Scandicci arriva la Giniski – o meglio, la Giagi, anzi, la Gnisci –. Io e lei abbiamo il potere speciale di far arrabbiare tutti, Sole compresa. Giada vorrebbe smettere di guidare il pulmino dato che ogni volta rimane al volante per ore a causa del traffico. Poi le piacerebbero dei piedi nuovi: è sempre a lamentarsi che le fa male lì e le fa male qui. Ma la cosa più importante nella sua “wish list” è un apparecchio per l’udito, dato che non sente veramente niente, neanche il mister. E per non sentire lui…!
Subito dopo arriva la “donna del baule”, la Carrozzo, che se ne sta sempre in fondo al pulmino. A lei piacerebbe innanzitutto non infortunarsi e poi autostrade dritte, perché ha paura delle curve. Appena arriviamo a Firenze Sud vediamo la Valgimigli e la Vicchiarello, i “ministri delle lamentele”. La Valgi vorrebbe smettere di indossare stampelle e diventare capocannoniere, visto che finora come guariva da qualcosa se ne faceva una peggiore, povero tappo! La mitica Vicchia ti chiede meno persone tonte in giro, caro 2022. Alla comitiva si aggiunge la Orlandi, detta Cili, che manda sempre il solito messaggio con su scritto che è alla rotonda e sta arrivando. Mi dice che sarebbe bellissimo per lei non prendere più tutte le mine che le toccano in campo: dopo le partite sembra sempre uscita da vicoli bui dove qualcuno l’ha menata. Poi carichiamo la Razzolini, che non smette mai di studiare e nei prossimi mesi vorrebbe sbagliare meno gol.
Ultimamente ci hanno fatto il regalo di rifare la strada per il campo sportivo di Ceciliano. Prima quando percorrevamo l’ultimo centinaio di metri a momenti si smontava il pulmino, chi dormiva si svegliava per forza! Appena arrivate è il momento del caffè, che non si trova mai al suo posto. Vorremmo tutte un barista. All’interno dello stabile incontro Bove, che poverella ha chiuso l’anno in bellezza con un bel crociato da lavorarsi. I desideri di Chiara? Tornare a giocare il prima possibile e una Ceccarelli più tranquilla in campo.
La Cecca è la “donna del cesso” perché di solito si siede accanto alla porta del bagno e guai se non le chiedi il permesso di passare. La trovo sempre nello spogliatoio già pronta. Ok, noi arriviamo tardi, ma lei sembra che viva lì! Martina vorrebbe orari diversi per poter dormire di più e non sentire freddo (tutti i giorni è vestita come se stesse andando a sciare). Accanto a lei c’è la Ferretti, che nei prossimi mesi mira a laurearsi – ma che ci dovranno mai fare con ‘sta laurea! – e sogna la Gnisci come centrale di difesa. A fianco della Ferro c’è la Zelli: un’altra che, come risolve un problema fisico, deve gestire il successivo! E infatti la sua più grande aspirazione con l’arrivo del nuovo anno sarebbe trasformarsi in un ciborg.
La nostra piccola Sabia mi saluta con un pugnetto. Tenera e dolce non si lamenta mai, ma la farebbe felice che tutte noi ci comprassimo un phon per capelli. Poi c’è la Costantino. Il suo 2022 da favola sarebbe senza il cardio tutti i giorni e con la Stefi che abbia imparato a scrivere il suo cognome. Non ci scordiamo della nomade Cirri, che a volte viene a Scandicci, altre a Firenze Sud e altre è già ad Arezzo. La Marghe vorrebbe vederci (le mancano tipo 54 decimi) e fare la preparazione in orari diversi per poter cenare più normalmente. Una volta l’ho imboccata mentre guidava, riso e salmone. Accanto a me trovo la Tuteri, detta Spigolo perché ci si fa male a toccarla. Infatti nel 2022 si accontenterebbe che le sue compagne la smettessero di andarle addosso per poi incolparla. Una volta durante una partitella ci siamo messe a ridere per una cosa e abbiamo sbattuto la testa l’una contro l’altra. Confermo la tesi dello spigolo.
La Pasquali-con-gli-occhi-diversi vorrebbe allenarsi in un campo illuminato di cui riesce a vedere la fine senza dover usare lumini da minatore. Tutte le volte che arriviamo a Ceciliano sappiamo che nell’altro spogliatoio si stanno cambiando altre nostre compagne di squadra. Fra loro c’è la Verdi, la nostra capitana, che è sempre pronta a rimproverarmi e al 2022 chiede di porre fine alla caccia agli animali da ghianda e poi di separare me, la Lulli e la Giniski. Con 20 ore di ritardo ci raggiunge anche la Paganini, che vorrebbe tanto allenarsi senza infortunarsi un giorno sì e 10 minuti no. Ma c’è anche chi farebbe i salti di gioia per una schiena nuova senza tutti i problemi che ha adesso, cioè la Fratini.
Da poco fa parte della squadra pure Robin, che incrocia le dita perché il mister impari l’inglese e ci faccia fare palestra. Oddio, non ha tutti i torti! Tra i pali insieme alla Valgi c’è Aliquò, che nell’anno che verrà si augura tanta felicità, anche a proposito di un paio di desideri comuni a tutto il gruppo. Il primo: che il mister smetta di dire che faremo solo dieci minuti di video-analisi, perché sappiamo benissimo che saranno almeno 40 se va bene.
E infine, caro 2022, noi citte amaranto ti chiediamo di darci la possibilità di conquistare grandi soddisfazioni con questa maglia e di vincere tanto. Siamo una bella famiglia. Spero che tutto questo si avveri!
Ufficio Stampa
ACF AREZZO