La Storia siamo Noi – Andrea Mangoni
Nel 1980 il presidente Terziani ambisce alla serie B e vuole costruire una squadra competitiva che possa puntare al salto di categoria. Tra i giovani individua nell’Aglianese un biondo libero, di 19 anni, di cui tutti parlano benissimo e che nel tempo si rivelerà una bandiera assoluta: Andrea Mangoni!
Quale fu l’impatto con la tifoseria e la città?
“Per me che venivo da un piccolo paese della provincia di Pistoia (Bottegone), Arezzo era una grande città, nella quale la passione per la squadra locale era forte e genuina. Mi ricordo che mi capitava di telefonare a casa, raccontando in modo entusiasta dei giocatori più esperti ed importanti che erano in ritiro con me – Neri, Zandonà, Barbana che aveva giocato a Pisa -; ero veramente felice di far parte di questa grande squadra. Molti tifosi ci seguivano anche agli allenamenti e noi giovani eravamo molto apprezzati, specialmente quando salivamo in prima squadra dalla primavera.” (tratto da La Storia Siamo Noi del 1° gennaio 2020 intervista ad Andrea Mangoni)
Andrea era un giocatore di temperamento, carismatico e con una grande propensione alla corsa, ma allo stesso tempo si distingueva per una eleganza innata, che poi nel proseguo della sua carriera si sarebbe ancora di più elevata.
Grazie alla sua duttilità, Angelillo impiegò Andrea a centrocampo, tenuto conto che nel ruolo di libero giocava un altro intoccabile come Zandonà, ma Mangoni, se pur giovanissimo, non ebbe alcun problema a calarsi nel nuovo ruolo, diventando ben presto un idolo dei tifosi aretini ed una bandiera indiscussa di quella squadra che, ancora oggi, a distanza di quarant’anni rappresenta il simbolo degli anni d’oro della gestione Terziani-Angelillo.
Nato calcisticamente nell’Aglianese, Andrea ha vissuto in amaranto momenti importanti e significativi della propria carriera ed ha indossato la nostra gloriosa maglia per ben 282 volte (246 presenze in campionato e 36 in Coppa Italia – terzo assoluto nella storia dell’Arezzo) con 9 reti all’attivo, vincendo la Coppa Italia di Serie C nel 1981 e vivendo da protagonista la grande cavalcata nel campionato di C l’anno successivo, facendo parte di quella mitica formazione di cui ancora oggi esaltiamo le gesta.
Dopo gli 8 anni (1980-88) trascorsi ad Arezzo, Andrea ha coronato la propria ambizione di giocare libero ed in quel ruolo ha disputato stagioni importanti alla Sambenedettese, al Viareggio (vittoria del campionato di D) ed alla Spal (vittoria del campionato di serie C), dove viene ancora oggi chiamato il “Capitano”.
Andrea, poi, ha intrapreso la carriera di dirigente sportivo e nel 2010/11 è tornato ad Arezzo, con Massetti e Menchino Neri, per aiutare la squadra amaranto e la città che ripartivano dai dilettanti dopo il fallimento dell’estate 2010. Oggi allena il Prato Social Club, squadra di terza categoria che opera in modo costante nel mondo del sociale.
Mangoni è sempre rimasto legato ad Arezzo, così come è vivo nei tifosi amaranto il ricordo di quel biondo centrocampista che correva in mezzo al campo e che tutti incitavano ed esaltavano perchè lui per tutti era il “Mango”!!
La grandezza dell’uomo e del giocatore Andrea Mangoni la possiamo vivere ancora nell’intervista che ci ha rilasciato il 1° gennaio 2020. (clicca qui per rileggere l’intervista)
di David Bondi