Le pagelle del girone di andata
Chiuso il girone d’andata con una posizione tutto sommato in linea con le previsioni, l’AREZZO si appresta ad affrontare il girone di ritorno con alle viste qualche inevitabile ritocco: è fuori discussione che alcuni dei componenti della rosa attuale lasceranno, magari in prestito, con previsione di rientro a fine stagione, ed altri arriveranno. Ci sono “chimere” dalle categorie superiori per Emiliano Pattarello, giocatore determinante in questa prima parte della stagione, ma la volontà è quella di tentare quanto di più possibile per trattenerlo, almeno fino al termine della stagione. Ci sono poi giocatori parzialmente “delusi” per lo scarso impiego, ed altri che invece sono piano piano cresciuti, facendo della “pazienza di attendere il proprio turno” una dote assolutamente non secondaria.
Per “analizzare” l’andamento dei singoli, ho scelto un criterio diverso dal solito: non per ruolo, non per età, ma più semplicemente secondo il “minutaggio complessivo”, conteggiato tenendo conto solo ed esclusivamente del tempo regolamentare; cominciamo dunque da
Emiliano Pattarello: 1.358 minuti, una sola assenza, alla terza giornata a causa del doppio giallo (ingenuo ma spropositato) contro la Carrarese nella partita d’esordio al Città di Arezzo, 3 gol segnati, diversi assist vincenti, un impegno quasi sempre (s)travolgente – per gli avversari, dei quali non si contano più quanti ne ha fatti ammonire. E’ uno dei pochi “inamovibili”, quando disponibile, per Indiani, per questo è il giocatore con più minuti all’attivo. Per lui cominciano a suonare le sirene delle categorie superiori: riuscirà Giovannini a fargli, almeno, finire il campionato in amaranto? Voto: 7,75 (un quarto di voto in meno per il doppio giallo).
Niccolò Gucci: 1.337 minuti, una sola assenza per infortunio e 3 partite giocate solo per il secondo quarto di gara – frangenti in cui si è sentita la sua assenza ; al suo attivo 2 ammonizioni, tanto lavoro sporco per la squadra, e soprattutto 8 gol segnati. Spesso isolato in avanti, non disdegna di aiutare la squadra nei momenti di maggior difficoltà, e lo abbiamo visto spesso a sostegno della difesa, soprattutto nei calci da fermo. Altro elemento pressoché imprescindibile, anche perché, al momento, manca un compagno che possa sostituirlo – anche solo per rifiatare – senza farne sentire la mancanza. Voto: 7,50 (solo perché a volte ha sbagliato qualche gol più semplice! I suoi gol, però, sono sempre stati importanti e mai banali)
Andrea Settembrini: Aretino e capitano dell’Arezzo, potrebbe bastare questo per un giudizio (giocare nella propria città, da calciatore-tifoso, non è mai semplice). Terzo tra i giocatori utilizzati, con 1.237 minuti, e terzo elemento su cui Indiani – e non solo lui – fa molto affidamento. 5 ammonizioni che lo costringeranno a saltare la prima di ritorno, ed una giornata di squalifica per doppia ammonizione. Ancora nessun gol, ma tanto, tanto movimento in mezzo al campo, tanto fiero agonismo e qualche sciocca ammonizione, evitabilissima, come l’ultima rimediata contro il Sestri Levante, ma anche lui elemento pressoché imprescindibile e continuo stimolo per i compagni. Voto: 7,25 (2 quarti di punto in meno per le due giornate di squalifica e le troppe ammonizioni).
Shaka Mawuli: 1.211 minuti, 2 rossi per doppia ammonizione, la seconda proprio all’ultima di andata, con conseguente assenza alla prima di ritorno, 6 ammonizioni complessive, che ne hanno causato l’assenza alla 16ma, per 3 assenze in 20 gare, 2 gol segnati, tanta qualità e fisicità in mezzo al campo, ma anche tanta, troppa “esuberanza” che ne fanno un elemento costantemente preso di mira dagli arbitri (non tutte le ammonizioni, secondo il mio giudizio sono state “meritate”), che in qualche modo ne limitano l’utilizzo. E’ comunque elemento importante nello scacchiere di Indiani, e la sua assenza, quando non è stato convocato per squalifica, si è sempre sentita. Voto: 6,75 (3 quarti di punto in meno per ogni giornata di squalifica, e perché le doppie ammonizioni hanno sempre creato motivo di “disagio” nelle partite in cui ha costretto la squadra in 10).
Giacomo Risaliti: Inizialmente relegato in panchina (solo 90 minuti nelle prime 5 gare), in silenzio ha accettato le decisioni del Mister, per poi guadagnarsi costantemente la fiducia; 1.195 minuti, con 1 ammonizione ed 1 gol, con un rendimento sempre costante e di sicura affidabilità. Già risultato tra i migliori giocatori della scorsa stagione, ha saputo aspettare il suo momento con la necessaria pazienza, ed oggi è uno dei giocatori che più danno “tranquillità” nel reparto difensivo. Qualche sbavatura, qualche incertezza, causata anche dalla scarsa attenzione dei compagni di difesa, ne fanno comunque giocatore affidabile. Voto: 6,75
Luca Trombini: 1.110 minuti (è l’Under più utilizzato, nonostante un infortunio che lo ha costretto all’assenza tra l’11ma e la 15ma giornata), 17 gol subiti, due clean sheet consecutivi, un errore clamoroso che è costata la sconfitta, in extremis ed ingiusta, a Pescara. Scelto fin da subito da Indiani come portiere titolare, tra i migliori portieri nella scorsa stagione, si conferma protagonista anche nella categoria superiore. Il confronto con Borra lo stimola, lui rappresenta, anche per la difesa, un punto di riferimento che da sicurezza al reparto. Forse esagera troppo, a volte, con l’allontanare il pallone dal piede per il rinvio, anche se, secondo i dettami del mister, predilige far ripartire l’azione da dietro. Ne vale veramente la pena? Eziolino Capuano, in una recente intervista, ha detto che le ripartenze da dietro riescono solo nel 6,73% dei casi – lui che è etichettato come difensivista! – e che non sono utili all’evolversi del gioco. Mi trovo d’accordo con lui! Comunque il voto non può che essere 7,25 (un quarto di punto in meno per lo sbaglio di Pescara e anche per la “superficialità” in qualche occasione!)
Lorenzo Coccia: Under di sicuro avvenire, di proprietà del Modena (uno dei pochi prestiti in rosa, come Mawuli); 1.110 minuti giocati, 1 ammonizione, assente di lunga degenza, causa infortunio alla spalla, per il quale si è dovuto operare. Giovane di buona tecnica, ha saputo adattarsi alla categoria e al gioco di Indiani, risultando altro elemento importante nel gioco voluto dal mister. Peccato che l’infortunio al termine della 14ma giornata, lo abbia escluso, temporaneamente, dal palcoscenico. L’augurio è di rivederlo calcare i campi dei vari stadi almeno dalla fine di gennaio. Voto: 7,25
Marco Chiosa: con 950 minuti di presenza (10 volte su 19 titolare, 3 volte assente, 6 volte subentrato) doveva essere – ed è – un punto di riferimento per l’intero reparto arretrato, ma ha stentato ad entrare, in pianta stabile, nei piani di Mister Indiani; i due clean sheet consecutivi, nelle ultime due giornate di andata, sono anche merito suo. Per me giocatore importante per il conseguimento dell’obiettivo, ma anche per le prossime annate, perciò il voto non può che essere 7,00, condizionato dallo scarso utilizzo.
Mattia Montini: 875 minuti giocati, una ammonizione, esordio in campionato solo alla nona giornata, dove entra ad 1 minuto (+ recupero, che però non computo nelle presenze) dalla fine, poi, complice anche l’infortunio del compagno di reparto (Coccia), diventa titolare pressoché inamovibile. Buone prestazioni, macchiate da qualche errore di gioventù ed inesperienza, che portano il voto a 6,75, con ampi margine di miglioramento!
Filippo Guccione: come Chiosa, uno dei nuovi arrivati che doveva – deve – fare la differenza; inizio in sordina, poi una crescita esponenziale, poi l’esplosione totale con la tripletta rifilata alla Fermana; con la necessaria pazienza, senza fare troppo rumore, ha saputo farsi apprezzare, come uomo e come giocatore (uno con un suo curriculum, come d’altronde altri in rosa, avrebbero di che lamentarsi per lo scarso minutaggio!); sono 871 i minuti giocati, alternando partite da titolare a subentri, spesso anche con spiccioli di gara, ma ha avuto la capacità di segnare ben 5 gol, secondo cannoniere in rosa, dietro bomber Gucci; oggi, prima di non inserirlo tra i titolari, Iniani ha di che meditare! Voto 7,25
Lorenzo Masetti: un buon inizio, con 3 presenze da titolare, poi una breve sosta e di nuovo titolare tra la 11ma e la 17ma giornata, in un’altalena di prestazioni non sempre convincenti. 861 minuti giocati, 1 ammonizione, forse messo da parte per la contingente necessità di dare solidità alla difesa. Una buona intesa con Polvani (uno dei tre centrali con maggiore esperienza), un po’ meno convincente con a fianco Risaliti o Chiosa, è in un momento di “lontananza dal campo”, per ragioni più tecniche che fisiche. Merita comunque un’ampia sufficienza, per cui il voto è 6,25
Fabio Foglia: “solo” 839 minuti, ma rimediando 3 ammonizioni ed un rosso per doppia ammonizione, sono il suo apporto in questo primo scorcio di campionato. Per lui vale lo stesso discorso di Guccione, con la variante che è uno dei 14 riconfermati dalla scorsa stagione. Ha carisma ed esperienza da vendere, unico “cavallo di ritorno” che non ha deluso le attese, sicuramene uomo di riferimento all’interno dello spogliatoio, e buon “maestro” per i più giovani. Stagione, almeno fino a questo punto, di sicuro affidamento. Voto 6,25
Alessandro Renzi: Terzo giocatore in prestito, centrocampista naturale, assente a causa di un infortunio nella metà del girone di andata (tra la 9na e la 15ma), il rientro giusto per “(ri)assaggiare” il campo al 79’ della 16ma giornata, conta 828 minuti giocati, con 1 ammonizione rimediata proprio alla prima giornata di campionato. Indiani predilige il suo utilizzo in difesa, dove lo ha sempre schierato come laterale basso a destra, (sta ripetendo l’esperimento fatto con Lazzarini lo scorso campionato), con risultati discreti ma con qualche sofferenza di troppo – il che è anche naturale! – Tutto sommato una stagione più che positiva, anche se spero di vederlo giocare nel suo ruolo naturale prima della fine del campionato. Voto 6,75 (ma non per responsabilità sue!)
Sebastiano Bianchi: la sua riconferma, auspicata da tanti tifosi, è stata l’ultima in ordine di tempo, un po’ per i “richiami” di sirene esterne un po’ per motivi sconosciuti ai tanti, con 707 minuti giocati è uno degli Under più utilizzati; 3 ammonizioni sul groppone, un inizio un po’ sotto tono – lo scotto della categoria superiore si è fatto un po’ sentire – con prestazioni in crescendo nella parte finale del girone di andata. Il suo andamento, al di là di qualche sbavatura iniziale, è comunque positivo. Voto 6,50
Mattia Damiani: 675 minuti, 5 ammonizioni, che lo costringeranno in tribuna nella prima di ritorno, andamento altalenante per un giovane di belle speranze che si sta, piano piano, “adattando” alla categoria superiore; arrivato a titolo definitivo, ma con di diritto di recompera, dall’Udinese, dopo il prestito dell’anno scorso, in lui credono molto sia Indiani che Giovannini, anche se un infortunio iniziale gli ha impedito di svolgere al meglio il suo “compitino”. Giocatore comunque che non tira mai indietro la gamba e che farà comodo in un girone di ritorno che si profila di sicuro interesse. Voto 6,00
Mattia Iori: 641 minuti all’attivo, con un gol segnato e 3 ammonizioni (tante, in rapporto al minutaggio); ad una partenza decisamente positiva, ha fatto seguire prestazioni altalenanti, quando è stato chiamato in causa, deludendo leggermente rispetto alle aspettative. In leggero miglioramento nelle ultime due prestazioni, ma nell’ultima giornata non è entrato in campo. Da lui ci si aspetta una netta inversione di tendenza nel girone di ritorno. Voto: 5,50
Daniele Borra: 600 minuti giocati, 11 gol subiti (Trombini, con quasi il doppio del minutaggio, ne ha subiti “solo” 6 in più; debutto alla seconda giornata, contro la Carrarese da dimenticare, le frasi destinate a lui e Borra da Indiani sono emblematiche; cavallo di ritorno, l’unica prestazione di rilievo è quella contro il Gubbio, gara che lo ha visto protagonista, in positivo, con un rigore parato ed il primo clean Sheet stagionale, e a seguire un paio di prestazioni soddisfacenti. Voto di apprezzamento: 5,75 (mezzo voto in più per il rigore parato)
Mattia Gaddini: è il terzo Mattia in rosa, riconfermato dalla stagione scorsa, nonostante la lunga assenza causata, a quanto pare, da un dente del giudizio che lo ha fatto penare. Su di lui puntano, eccome, Giovannini e Indiani e il ragazzo, con soli 540 minuti all’attivo, ha dimostrato che, piano piano, sta assimilando l’aria della categoria; al suo attivo una ammonizione e, soprattutto, un gol, il suo primo gol tra i professionisti. Farà molto comodo nel girone di ritorno ed il voto, di stima, è 6,25 (un quarto di voto di più per la prima rete in un campionato professionistico)
Mirko Lazzarini: miglior giocatore della scorsa stagione, lui, nato centrocampista ed adattato a centrale o laterale destro da Indiani, stenta a trovare un posto fisso in squadra, intesto come “papabile” tra i 16 – 18 giocatori di normale rotazione nel corso del campionato. Ha palesato difficoltà di adattamento che ne hanno frenato l’utilizzo, ridotto a 478 minuti complessivi in 9 apparizioni (5 volte titolare). Se non sarà inserito nella lista dei possibili partenti (sono 5-6 gli elementi papabili per una partenza, magari in prestito, con l’intento di ritrovare un pizzico di continuità e maturare meglio), ed avrà la pazienza necessaria, potrebbe comunque tornare utile alla causa. Voto (di stima per quanto fatto la scorsa stagione) 6—
Lorenzo Polvani: 446 minuti, da protagonista assoluto, poi lo stop per “ernia dello sportivo”, che lo ha costretto ad un’operazione con conseguente indisponibilità fino ad oggi; si spera di ritrovarlo, con una buona condizione fisico/atletica, già dall’inizio del girone di ritorno; l’AREZZO ha bisogno anche di lui, per un girone di ritorno in cui bisognerà confermare quanto di buono fatto vedere e correggere i tanti errori fatti. Voto, limitato alle presenze: 6,50
Andrea Poggesi: 269 minuti all’attivo, con 1 ammonizione ed 1 gol – e che gol! -, troppo poco per un giovane di belle speranze da cui si attendono prestazioni importanti. Anche lui è dato come papabile partente, probabilmente in prestito, per maturare e per non perdere l’abitudine alla partita. Voto di stima 5,75 (mezzo voto in più per il bel gol!)
Luca Castiglia: 219 minuti, per sole 10 apparizioni, con 2 ammonizioni sulle spalle e, soprattutto, tanti “perché”? Doveva, e poteva, essere tra i sicuri protagonisti di stagione, invece sembra un’appendice estranea al progetto, ed anche lui, probabilmente deluso per lo scarso impiego, è dato come papabile partente, per quale destinazione non è dato capire. Voto, di stima per quanto fatto e per il comportamento comunque esemplare: 5,75
Libor Kozak: tanta storia alle spalle, tanta delusione nel presente; lui che aveva pensato di dare l’addio al calcio è, senza dubbi, il più clamoroso errore della stagione; professionista comunque esemplare, Uomo di sicura onestà e probità, si è distinto non tanto in campo, quanto all’esterno. A lui, proprio per questo, do due voti: 4,50 per il rendimento in campo, 7,00 per l’uomo che ha dimostrato di essere. E per favore, non lo paragonate a Cerci, che sono due cose ben diverse!
Juan Facundo Crisafi: 5 presenze per complessivi 168 minuti, con prestazioni appena sulla norma e tanta, troppa ingenuità; in lui credono Giovannini ed Indiani, diamo tempo al tempo, ma per il momento lascio il voto in sospeso: NG
Jacopo Ermini: terzo portiere giovanissimo (2005): stare insieme ai grandi lo aiuterà a crescere! Nessun minuto all’attivo. Voto NG
Cristiano Sebastiani: Arrivato da troppo poco tempo, con l’etichetta, assai ingombrante, di “genero del Presidente”; sappiamo solo che è un centravanti giovane, che in serie D ha segnato 3 gol, per il resto, buio completo. Chissà se avremo modo di vederlo in azione, e non solo nei campi di allenamento. Auguri e … NG
Paolo Indiani: Chi sono io per giudicare un allenatore “vincente”? Nessuno! Però un mio giudizio personale lo voglio comunque dare: come tecnico non si discute, i risultai parlano chiaro. D’altronde 10 campionati di serie D vinti, con tanti altri piazzamenti onorevoli in questa categoria, oltre 300 partite in Serie C, o Lega Pro che dir si voglia, senza nessuna retrocessione. La capacità indiscussa di saper lavorare con i giovani, valorizzarli e, a volte (vedi Lazzarini e Renzi), saperli trasformare in giocatori polivalenti, che possono giocare indistintamente in qualsiasi ruolo di movimento. Come tecnico non posso che assegnargli un bel 9,00! Sotto il profilo caratteriale, di rapporto umano, di “comunicabilità”, è un mio modo di vedere, senza alcuna intenzione di voler essere offensivo, lo trovo “provocatorio”, scostante in alcune sue dichiarazioni, rilasciate magari troppo a cuor leggero (come non ricordare le dichiarazioni post partita di Coppa Italia contro la Lucchese), rischiando addirittura di risultare ”antipatico” per ritenersi il depositario dell’unica verità: Ecco sotto il profilo umano, arriva ad un 6,00, molto stiracchiato! Comunque Indiani è questo: chi non ce l’ha lo cerca, chi vuole certi risultati se lo tiene stretto!
Aniello Cutolo: Ha appeso le scarpette al chiodo, come si dice in gergo, e subito Paolo Giovannini lo ha voluto al suo fianco, a fare da “anello di congiunzione” tra la dirigenza e lo spogliatoio. Lui in silenzio ha svolto il suo compito in maniera più che egregia, regalandosi, nonostante il poco tempo libero, anche l’abilitazione per essere, da quest’anno, direttore tecnico, a tutti gli effetti. Affianca con profitto, carpendo i più nascosti segreti del mondo pallonaro. Giovannini, che lo ascolta spesso e spesso da seguito ai suoi consigli. Ha la capacità per diventare un buon dirigente, la pazienza di imparare ha dimostrato di averla! Voto: 8,00.
Paolo Giovannini: arrivato ad Arezzo a maggio 2022, giusto il tempo per “studiare” i giocatori a disposizione in quell’annata maledetta seguita alla retrocessione in serie D, ha accettato di buon grado i compiti assegnatigli: sanare un bilancio compromesso in 2 anni di gestione scriteriata, riportare l’Arezzo in serie C, riallacciare i rapporti con la tifoseria e la città, un po’ (assai) deteriorati, ricostruire un settore giovanile gestito troppo alla giornata. In un anno e mezzo, ha centrato tutti gli obiettivi, anche se ancora molto c’è da fare per riportare la società amaranto ai fasti della B. La pazienza, la capacità, morale, tecnica e umana, non gli difetta. Il suo unico credo è “vincere il giro, non la singola tappa” ed è talmente sicuro di poter esaudire i desideri più reconditi dei tifosi aretini, che ha sposato la causa amaranto senza batter ciglio. L’augurio, ovviamente, è che possa continuare nel suo percorso di crescita. Il Voto non può che essere 9,50!
di Patrizio Blonda