IL PAGELLONE di fine stagione
La stagione del ritorno al professionismo, in quella serie C che è disdegnata da tanti, ma che per molti è l’ “ambiente minimo in cui può giocare la squadra amaranto”, non può che essere giudicata da 10, visto che non è mai facile vincere un campionato, soprattutto in questa serie “D” dove capita di trovare campi di gioco che non sarebbero buoni neanche per partite di calcio a 5, tanto sono piccoli e malmessi. Ma quale è stato, nel complesso, il rendimento dei singoli giocatori? Come possiamo giudicare Giovannini, Indiani, la Società?
Mi sono preso tutto il tempo necessario per “ripassare mentalmente” il film del campionato e mi sono divertito a stilare il “Pagellone di fine stagione”, senza la pretesa di essere giudice in un ambito che, magari, compete a persone sicuramente più esperte di me, ma, non avendo modo di scambiare “quattro chiacchiere sull’Arezzo” con nessuno, è stato un modo come un altro per vivere questo momento di “calcio non giocato”, mentre si rincorrono le conferme dei giocatori che vestiranno la maglia amaranto anche per la prossima stagione. Ovviamente, parto dai portieri per arrivare agli attaccanti, e quindi fare una valutazione più generale anche della società e dei suoi componenti. Mi sono tolto lo sfizio di usare, come per gli esami di maturità o per l’Università, i voti in “centesimi”, più consoni, a mio modo di vedere, a raffigurare il giudizio espresso con le parole.
1) Luca Trombini. Una buona stagione, complessivamente, condita da 14 gare senza subire gol, ed il titolo di miglior portiere del girone E della serie D; buone prestazioni, condite da parete spesso determinanti, una “confidenza eccessiva”, forse per la troppa sicurezza, che gli vale una giornata di squalifica, contro quello che ad inizio stagione doveva essere il “nemico numero 1” degli amaranto (il Livorno, comunque già strapazzato all’Ardenza in Coppa Italia), la riconferma in maglia amaranto già annunciata ed ufficiale, gli valgono un’abbondante sufficienza: 81,5/100
22) Lorenzo Viti. Impiegato in poche partite, soprattutto in Coppa, il giovane secondo portiere ha avuto un andamento comunque positivo; allenamento costante, si è sempre fatto trovare pronto, anche se qualche peccatuccio di gioventù non è mancato: 71,5/100
12) Mattia Di Furia. Il 3 portiere, ha fatto una brevissima apparizione, giusto per la passerella finale, sarebbe non giudicabile, ma considerato che per lui è stato comunque un anno importante per maturare, 62,5/100
4) Giacomo Risaliti. Difensore centrale di fisico e classe, eccellente nel colpo di testa, soprattutto in attacco; non capita spesso che un difensore segni 7 gol (tante le reti segnate tra campionato e coppa), fa l’uomo mascherato per buona parte del campionato, ma la mascherina protettiva non ne limita assolutamente le prestazioni: 87,5/100
6) Lorenzo Polvani. Un inizio un po’ in sordina, poi trova un’eccellente condizione fisica ed un’ottima intesa con qualsiasi compagno si trovi accanto; diventa ben presto il dominatore assoluto della propria area, e la compattezza del reparto arretrato – nonostante le ubriacature di fine stagione la nostra difesa sarà comunque la mena battuta del girone – è dovuta anche alla sua fisicità: 87/100
15) Andrea Poggesi. Arrivato ad Arezzo con le credenziali di miglior Under della serie D della precedente stagione, è quasi subito limitato da una serie di infortuni che ne condizionano le presenze, non moltissime nella stagione, anche se, almeno alcune, all’altezza delle aspettative. La riconferma ottenuta è sinonimo di fiducia: 70/100
17) Mirko Lazzarini. Lo abbiamo conosciuto e apprezzato, nella stagione 2021/2022, come centrocampista, Indiani lo Inventa prima centrale, poi terzino, poi ancora centrocampista: ovunque venga inserito, fa la sua bella figura e passano quasi inosservati i suoi rarissimi errori o le partite “non partite”. Ha vinto il Cavallino d’Oro, ha avuto la giusta, inevitabile riconferma (confesso che ho sempre pensato, e temuto, che qualche società di categoria avrebbe provato a portarcelo via …) arrivata, lo avremo con noi anche per il prossimo anno, il suo primo tra i professionisti: 97,5/100
20) Samuele Zona. Per lui, unico riconfermato della vecchia rosa, insieme a Mirko Lazzarini, vale lo stesso discorso fatto per il numero 17: ha corso per due, in quella fascia, tanto che mi dicono i giardinieri incaricati della manutenzione che in quel settore han dovuto rizzollare più spesso (è una battuta, ma sono sicuro che Samuele è il giocatore che ha fatto registrare un kilometraggio tra i più alti); corsa e piedi buoni, è stato nominato miglior Under del girone; anche lui già riconfermato, indosserà la maglia del centenario, in una categoria superiore: 92,5/100.
23) Gianmarco Pericolini. Il suo status di “2004” gli ha garantito numerose presenze, anche con continuità, soprattutto all’inizio; proveniente dalla Promozione umbra (Ponte San Giovanni), non ha assolutamente patito il doppio salto di categoria, soprattutto all’inizio; come tutta la squadra ha avuto un momento di appannamento tra novembre e gennaio, ma la sua stagione è stata complessivamente positiva. Probabilmente sarà spedito a farsi le ossa in qualche ambiziosa società del prossimo campionato di serie D, ma ha un futuro, se non si monta la testa, promettente. 76/100
30) Alessandro Stopponi. Aggreagato alla prima squadra, poco minutaggio, ma buona stagione tra la squadra Juniores (come Di Furia), squadra con la quale ha vinto il proprio girone di categoria, emulando la prima squadra. Anche per lui voto beneaugurante: 65/100
3) Mattia Pretato. Arrivato nel mercato di “riparazione”, ha avuto poche occasioni per mettersi in luce, ma tutto sommato non ha fatto proprio male; il primo periodo di integrazione, qualche fugace apparizione, qualche prestazione discreta; doveva colmare un vuoto creatosi in difesa, lo ha fatto, accettando molta panchina e allenandosi con serietà. Tutto sommato, anche per lui sufficienza abbondante: 67,5/100.
5) Sebastiano Bianchi. Uno degli Under che hanno fatto la differenza! Ha affrontato con disinvoltura il campionato, alternandosi con il pari età di reparto di cui parleremo dopo, dando dimostrazione di buona tecnica, discreta “cattiveria” quando serviva e cavandosi il lusso anche di segnare qualche rete, anche importanti. Si aspetta, anche per lui, la auspicata fumata bianca della riconferma, perché è un giovane con prospettive di crescita interessanti. 79/100
8) Andrea Settembrini. Il CAPITANO di Arezzo, ha probabilmente sentito, più di ogni altro, la “responsabilità” di vestire la maglia della sua città, sapendo di avere un unico risultato utile: la vittoria del campionato; spiego così il suo “negativo” record di sanzioni (tra cartellini gialli e giornate di squalifica è stato il più “cartellinato” dell’intera rosa) accumulate, ma il suo “super ego”, la sua condizione di Capitano, il suo essere Aretino, sono stati sempre di esempio per i compagni, che ha continuamente spronato sia dal campo, sia dalla panchina – che ha spesso accettato in silenzio, per il bene della squadra -, ma anche dalla tribuna, dalla quale, nelle giornate di squalifica, non ha fatto mancare il suo incitamento, dimostrando di non aver dimenticato cosa vuol dire “essere tifoso dell’Arezzo”! Proprio la sua eccessiva “esuberanza, ne limita il voto che però non può essere che 95/100
18) Mattia Damiani. Scuola Udinese (una delle migliori scuole giovanili), frenato da qualche infortunio di troppo, quando è sceso in campo, in alternanza con il nostro n. 5, ha comunque fatto sentire la sua presenza; non ha mai tirato indietro la gamba, accettando la lotta, se e quando necessario, spesso risultando tra i migliori, ma come lo stesso Bianchi e Zona, è uno tra gli Under che hanno fatto la differenza! Per la sua riconferma sarà necessario il si friulano, ma sarebbe sicuramente un altro “bell’acquisto” per la squadra che verrà. Voto 78/100, condizionato dagli infortuni…
24) Fabio Foglia. Il suo ritorno in amaranto è stato salutato da una vera e propria “standing ovation”, tanto eravamo sicuri che sarebbe stato utile alla causa; arrivato un po’ (tanto) fuori condizione, ha comunque saputo adattarsi al modulo di gioco di Indiani, già impegnato nella fase di “riparazione” dei danni causati dal “momento grigio” vissuto dalla squadra; ha comunque dato il suo importante contributo, con un lavoro spesso oscuro che ha portato i frutti sperati. La sua riconferma, stante la sua “esperienza” in una categoria che conosce a menadito, era tanto auspicata, quanto arrivata! Festeggerà insieme a noi i 100 anni del Cavallino. 77,5/100
21) Luca Castiglia. Il nostro Vice Capitano non ha deluso le attese, anzi … tra i migliori realizzatori di stagione, ha sempre fornito, quando chiamato in causa, prestazioni più che buone; anche quando il campo era “pesante” o comunque poco adatto a chi, come lui, usa più il fioretto che la sciabola, non ha fatto mancare il proprio contributo, meritandosi la riconferma (insieme a Risaliti, Settembrini e Pattarello, sarebbe stata automatica in caso di promozione); sempre pronto a sacrificarsi per la causa comune è stato tra i più positivi della stagione; il voto non può che essere 92,5/100.
26) Alessandro Zupha. Come Stopponi ha avuto il privilegio di allenarsi con la prima squadra, con la quale, però, ha avuto minutaggio molto ridotto; si è comunque sempre comportato discretamente, mentre con i suoi coetanei della Juniores ha avuto una stagione ottima. Anche per lui voto augurale: 65/100
14) Ettore Arduini. Centrocampista di belle speranze, con alle spalle una discreta esperienza anche in serie C; non ha avuto modo di mettersi in mostra, con un minutaggio scarso (anche se ha giocato nelle ultime 3 giornate, a campionato vinto); lo rivedrei volentieri in amaranto, ma questa sono decisioni che competono ad altri. Voto di stima: 65/100.
7) Roberto Convitto. Forse il giocatore che più mi ha deluso; accreditato di un buon curriculum, tante segnature nella scorsa stagione, è stato molto altalenante, con prestazioni più opache che buone; da lui era legittimo pretendere di più, visto i vari trascorsi in categoria. Voto di stima: 67,5/100.
10) Emiliano Pattarello. Genio e sregolatezza, classe e strapotere fisico, ma anche lunatico e a volte asfittico. È però uno di quei giocatori cui non rinuncerei mai. Ha beccato, per una reazione assurda, due giornate di squalifica ed una multa, oltre che un esilio in panchina forse esagerato, ma che lui ha ben compreso. Protagonista di un episodio ai limiti della comicità, quando si è visto negare, a Città di Castello, un gol per “fuorigioco su rigore”: sulla respinta del primo suo tiro del portiere, si è catapultato sul pallone, ribadendo in gol, che poi è stato annullato, con il guardalinee che teneva la bandierina alzata! Merita comunque un bel 90/100
11) Mattia Gaddini. Dirompente nella sua fascia di competenza, come Zona ha macinato, fin che ha potuto, terreno intendendosi a meraviglia con il giovane collega di fascia. Peccato i numerosi infortuni che ne hanno limitato l’apporto, ma si è comunque dimostrato giocatore importante nella scacchiera amaranto. Ottima la sua riconferma, con la promessa di rendere ancora di più la prossima stagione. Nonostante le molte assenze ha saputo figurare tra i migliori marcatori della squadra, forse il migliore per media minutaggio. Voto 85/100
16) Simone Bramante. Eclettico, funambolico, disordinato; fosse meno “agitato” e giocasse un po’ più per la squadra, avrebbe sicuramente dato un apporto ancora migliore. Non sempre ho apprezzato le sue funamboliche giocate, perché preferisco meno fumo e un po’ più arrosto. Qualcuno magari la penserà diversamente, ma per me non ha reso quanto nelle sue potenzialità. Voto 72,5/100
28) Niccolò Gucci. Mancava un centravanti di ruolo (Boubacar e Diallo avevano di gran lunga disatteso le aspettative, anche se Cherif ha fatto sicuramente meglio del compagno di reparto), ed il suo arrivo è stato salutato come una liberazione. Ha dimostrato di essere quello che ci aspettavamo: gran fiuto del gol, classe di buon livello, abnegazione e supporto ai compagni. Fresco di rinnovo, farà parte degli amaranto anche nella prossima stagione. Quando non è stato impiegato, dopo il suo arrivo, la sua assenza si è sentita, eccome! Voto 89,5/100.
19) Raffaele Cantisani. 2004 di qualità, arrivato un po’ a sorpresa, visto che nessuno si aspettava un attaccante che facesse compagnia agli altri due pari età, obbligatori in serie D (Viti e Pericolini), che ha destato, e lasciato, una buona impressione, sia per i gol segnati – determinanti! – sia perché ha sempre lottato, senza tirarsi mai indietro, ogni qualvolta chiamato in squadra, sia come titolare sia partendo dalla panchina. Cartellino di proprietà del Crotone, sembra difficile che possa rimanere in amaranto. Voto 77,5/100.
9) Lorenzo Persichini. Doveva essere di supporto o in sostituzione di Gucci, ma ha un po’ disatteso le aspettative; scarso minutaggio, ha avuto la possibilità di mettersi in mostra nelle ultime 3 gare, ma i risultati non sono stati buoni in funzione del suo passato. Comunque ha dimostrato una classe discreta, ed ha lottato, seppur senza brillare. Voto di stima 67,5/100
Paolo Giovannini. Doveva essere ciò che è stato! Chiamato al capezzale di un Arezzo molto malato, doveva riuscire a far dimenticare le stagioni deludenti di inizio gestione della famiglia Manzo, reduce da una retrocessione inspiegabile e da play off deludenti, a fronte di spese che definire folli è fare un complimento. Il suo compito era vincere il campionato, risanare i conti, rifondare il settore giovanile, programmare un futuro più tranquillo. Ha vinto il campionato, il bilancio è tornato quasi in pareggio, la squadra Juniores ha vinto il proprio campionato, gli Allievi hanno ben figurato, i Giovanissimi hanno vinto la Coppa Toscana di categoria, esordienti e primi calci hanno ben figurato nelle rispettive categorie, nel suo programma, a breve/medio termine è quello di riportare l’Arezzo nella serie Cadetta, ricostruire i legami con le scuole calcio della città, dotare la società di “strutture proprie” al servizio della prima squadra e del settore giovanile, ma anche della cittadinanza tutta, senza perdere di vista il quadro economico/finanziario. Ha fatto centro in ogni situazione e, da instancabile lavoratore qual è, ha centrato tutti gli obiettivi che si era posto. 100/100 è il minimo che gli si possa riconoscere.
Aniello Cutolo. Ha appeso gli scarpini al chiodo, ma non ha esitato un solo attimo per rispondere “Si” alla chiamata del Direttore Generale, che gli ha proposto di affiancarlo nel difficile compito di allestire una squadra competitiva e vincente, contribuendo, non poco, a trasmettere al gruppo quel sentimento di “aretinità” che deve albergare nella mente e nel cuore di ogni giocatore che vesta la maglia amaranto. Lui, napoletano di nascita, e aretino di adozione, si è con tutta l’umiltà possibile nel ruolo assegnatogli, facendo tesoro dei consigli dati e “rubando” con occhi e testa le tante malizie necessarie per stare a galla in questo mondo tutto particolare. Nel corso della stagione si è pure diplomato Direttore Tecnico, acquisendo il tessero che lo renderebbe autonomo in tutto e per tutto. Sa di essere parte integrante del “progetto Giovannini” dimostrando, anche dietro la scrivania, quella classe pura che lo ha fatto diventare un “grande del calcio amaranto” (e non solo!). Anche per lui il giusto riconoscimento 90/100.
Paolo Indiani. Quando Giovannini ha annunciato il suo arrivo, ogni tifoso ha capito che quest’anno, per gli avversari, non ci sarebbe stata “trippa”; pignolo fino all’inverosimile (ha perfino fatto allargare le dimensioni del campo di allenamento, per renderlo più simile possibile al terreno dello stadio. Ha “saputo amalgamare” la sua squadra a sua immagine, inculcando nella mentalità dei giocatori il suo modo di giocare, di intendere la partita. Ha tenuto ben saldo il timone, anche nei momenti più difficili, quando qualcuno aveva perfino paventato le possibili dimissioni o il suo allontanamento. Vecchio amico di Giovannini, non ha mai alzato la voce, mai una parola fuori posto o fuori luogo, consapevole che alla lunga, come ebbe a dire lo stesso Giovannini, che il campionato è come il Giro d’Italia: si vince all’ultima tappa. Non ha mai snobbato gli avversari, sapendo benissimo che ogni partita nasconde qualche insidia, ed infatti qualche scivolone c’è stato; ma tutto questo rientra nella “normalità” del calcio, materia che di normale non ha proprio nulla. Ha fatto crescere, non poco, i giovani a sua disposizione, perché lui, per sua stessa ammissione “ama allenare i giovani, farli crescere”; si è inventato Lazzarini tuttocampista d’area, facendo diventare un jolly difensivo buono per tutti i ruoli. Dirgli solo bravo è sminuire il suo operato: 99,5/100.
Federico Vettori. È stato un buonissimo calciatore, con Indiani ha giocato ed imparato a conoscerlo, a stimarlo. Avrebbe il patentino per poter allenare, ma ha preferito continuare la sua avventura in amaranto, a fianco del “maestro” di tante partite. Il suo è un lavoro che si vede poco, ma si fa sentire, e vedere, eccome. Durante le partite, non è raro vederlo confrontarsi con Indiani, per decidere chi cambiare, dove cambiare, come cambiare, magari anche l’assetto in campo. Sa di essere in grado di gestire una squadra, ma ha ancora tanto da imparare, e crescere a fianco di un mister navigato, è importante. 95/100.
Maurizio Pecorari. Preparatore atletico di comprovata professionalità, seguendo le indicazioni di Mister Indiani ha saputo dare ad ogni giocatore della rosa, la necessaria forma fisica per portare in porto un’impresa facile da programmare (quante si sente dire, da qualsiasi squadra: partiamo per vincere il campionato?) ma difficile da attuare, difficilissima da ottenere. Se i nostri ragazzi sono arrivati con la forma giusta al momento topico della stagione, il merito è anche il suo; come per Vettori, anche il suo, come quello di Magi, è un lavoro oscuro, che non si vede durante la partita, ma che ha il suo peso specifico nel corso del campionato. Anche per lui il giusto riconoscimento: 95/100.
Massimiliano Magi. Preparatore dei portieri, ha dato le giuste indicazioni sia a trombini che a Viti e Di Furia, permettendo al primo di ben figurare (ripeto, miglior portiere del girone E!), ed al secondo di acquisire la necessaria fiducia in se stesso, permettendogli di fare delle buone prestazioni anche se chiamato a difendere la porta senza la necessaria continuità. Per leui vale quanto detto per Pecorari. 95/100
Lorenzo Nannizzi. Molti si chiederanno chi sia costui, il cui nome quasi mai compare come “protagonista” della stagione, eppure è una figura importante, introdotta nel calcio da poco tempo, ma che ha la sua importanza: è match analyst, colui che studia gli avversari, per capire quali sono i punti di forza e debolezza, ma che analizza, momento per momento, anche il comportamento dei giocatori in campo, per “suggerire” eventuali correzioni nel modo di stare in campo, nella copertura della zona di competenza, ecc. ecc. Visto il risultato, direi che ha lavorato più che bene. 92,5/100.
Guglielmo Manzo. Ma si può dare il voto al Presidente? Certo che sì, anzi è dovuto. È dovuto perché dopo i primi due anni “fallimentari” sotto il profilo sportivo, e “dispendiosi” sotto quello economico, dopo la “sbecerata” da padrone, ha fatto pubblica ammenda, ha tagliato i rami che producevano solo danni, ha preso in mano la situazione ed è corso ai ripari, affidandosi, finalmente, a chi di capisce ci capisce davvero. Non ha posto “diktat” ma solo l’indispensabile, necessario obiettivo di vincere il campionato, chiedendo di “spendere con ragionevolezza”, ma senza porre limiti, indicando solo la priorità di riportare il bilancio a numeri sostenibili. Sono stati centrati ambedue gli obiettivi, ed ora è pronto a rilanciare, facendo i necessari investimenti, su strutture e squadre. Voleva, fortemente continua a volere, un degno festeggiamento per i primi 100 anni del Cavallino, e, in accordo con il Direttore, è pronto a sostenere la squadra, facendo in modo che allo “zoccolo duro” già individuato in larga parte, vengano aggiunti giocatori di qualità e di categoria, perché il prossimo anno sia un campionato di “costruzione”, dove vengano messi i tasselli necessari affinché nel breve giro di qualche anno, oltre allo stadio nuovo, il cui progetto è già stato presentato in Comune, si possa festeggiare il ritorno in serie B. Ha messo i fondi necessari per tenere a galla la società, per risanare il passato, sta sostenendo il presente, programmando, insieme a Giovannini, il futuro, che dopo tanti anni appare, al momento, sereno come negli anni d’oro. A lui, con tanta stima (dopo averlo criticato nei giusti toni) 99,5/100!
Sabatino Selvaggio. È l’uomo di fiducia del Presidente, del quale è occhi, orecchi, e braccia! In costante contatto con Manzo, è pronto a rassicurare che le richieste verranno esaudite, se e in quanto esaudibili, ma fino ad oggi, non c’è mai stato un no. Trait d’union tra la dirigenza tecnica e la proprietà, non lesina consigli e suggerimenti, da una parta e dall’altra, in un lavoro silenzioso ed apprezzabile. Pronto al colloquio, disponibile, a volte anche oltre il dovuto, al confronto con tutti, affronta con signorilità ed educazione ogni aspetto della vita quotidiana. Anche a lui non si può negare un 97,5/100.
E siamo giunti al termine di questa lunga analisi … anzi no! ancora una componente, nel panorama calcistico aretino, il cui giudizio, però, è coscientemente unanime ed insindacabile: I TIFOSI!
Unici, impagabili, sempre pronti a sostenere, nel bene e nel male, i propri beniamini, non hanno fatto mancare il loro calore né in casa, né in trasferta, anche con condizioni meteorologiche pessime! Hanno sostenuto la squadra, anche nei momenti più bui della stagione, quando tutto sembrava terribilmente compromesso. Le società avversarie possono ringraziare l’Arezzo e i suoi tifosi, se almeno in un’occasione sono riusciti a fare incassi che durante la stagione non si sono più ripetuti. I nostri tifosi, per questo, hanno fatto felici anche gli avversari! Coreografie mozzafiato per ogni occasione, canti e cori da far venire la pelle d’oca, incessanti e continui per 90 e più minuti. Loro si che meritano senza ombra di dubbi 110 E LODE!!!
di Patrizio Blonda