Aria nuova ad Arezzo…

Nell’aria si respira un certo …non so che.

Archiviata la 14ma giornata, con la rassicurante vittoria a Piancastagnaio, terra da sempre povera di soddisfazioni per i colori amaranto, è tempo di fare un primo bilancio, parziale, della stagione, per vedere se il bicchiere è mezzo pieno oppure mezzo vuoto. 

Dopo un inizio travolgente ed irresistibile, con 6 vittorie su 6 partite – la classifica vede l’Arezzo primatista solitario, con 18 punti, seguito da Pianese (16), Livorno (13), Città di Castello (11), Follonica e Sangiovannese (10) e a seguire tutte le altre – tra inizio settembre e metà ottobre, l’Arezzo ha una prima leggera flessione: 0-0 a Ghivizzano, contro il Ghiviborgo, e prima sconfitta al Comunale, da parte della Mobilieri Ponsacco; il risultato, in entrambi i casi, è assolutamente bugiardo, perché l’Arezzo ha stradominato sul campo, creando occasioni da gol su occasioni, senza però riuscire a concretizzarle, sbagliando, addirittura un rigore a favore (Mobilieri Ponsacco). Non ne approfittano, però, gli inseguitori: la classifica resta quasi immutata: Arezzo 19, Pianese 17, Livorno 16, Trestina e Città di Castello 15. Proprio a Città di Castello (9a giornata) l’Arezzo dimostra di essere sempre il solito: partita arrembante dell’Arezzo che fa sua l’intera posta, vincendo 2-0 e sprecando una valanga di occasioni; emblematico l’episodio del rigore parato a Pattarello, che poi segna sulla ribattuta, vedendosi poi annullato il gol del 3-0 per “presunto fuorigioco”: della serie “Oggi le comiche” … La decima giornata ci riserva lo scontro diretto contro il Livorno, con tanti episodi contrari: Trombini giogioneggia con il pallone in area, poi è costretto ad atterrare l’attaccante che gli aveva rubato il tempo: rigore ed espulsione, tutto all’alba della partita; 1 – 0 Livorno ed aretini in 10 per gran parte della partita. L’Arezzo però non demorde e dopo aver sprecato, ancora, mille palle gol, trova il meritato pareggio quando ormai sembrava tutto perduto; 1-1 il risultato finale, con il Livorno che così vendica, almeno parzialmente, la sconfitta subita in Coppa Italia all’Ardenza (4-3 per l’Arezzo). La giornata sarà “funesta” anche per la classifica: Arezzo affiancato dalla Pianese a 23 punti, mentre incalzano un miracolato Poggibonsi, Livorno e Flaminia Civitacastellana a 17. Ancora un pareggio la domenica successiva, in un “campetto di calcetto”, in quel di Montespaccato; Arezzo che pareggia, ancora una volta in rimonta, tra mille rammarichi e mille perché: perché non riesce a concretizzare le cento e passa occasioni che crea? Perché le punte non segnano? Ma la prestazione amaranto non è proprio convincente al 100% e qualche dubbio sulla possibilità di vincere il campionato comincia a farsi strada: fatto sta che la Pianese, ancora vittoriosa, allunga e supera il Cavallino, ora obbligato a riconcorrere: – 2 dalla vetta, con Poggibonsi e Livorno che accorciano la loro distanza: sempre a – 6 dal primo posto, ma a -4 dall’Arezzo! Un buon brodo caldo, vista la vittoria casalinga contro il Grosseto (2-1), ma il Pontedera risponde con un poderoso 3-0 sul Livorno. Tiene botta anche il Poggibonsi, mentre risale il Flaminia, in un’altalena tra il quarto ed il sesto posto, che coinvolge un po’ tutte le squadre elencate sul lato sinistro della classifica, con il Grosseto che scivola sulla zona rossa della retrocessione diretta, ed un Ostiamare che oscilla nel limbo. Proprio l’Ostiamare sarà il prossimo avversario, con la Pianese oimpegnata nel “campetto da calcetto” di Montespaccato. Risultati opposti: l’Arezzo offre la peggiore prestazione della stagione e crolla, tra mille pensieri nefasti, con i gufi che si riaffacciano, dopo mesi di silenzio, e sentenziano commenti non solo irripetibili, ma assolutamente illeggibili. L’anima nera dell’Arezzo calcistica si risveglia dopo un lungo torpore e gode dell’amarezza della stragrande maggioranza dei “veri” tifosi amaranto. La vena polemica si rinsalda ancora di più, visto che, a soli tre giorni dalla gara che può valere la stagione, l’Arezzo gioca un’amichevole contro la Fiorentina. Si avvicina così, tra una polemica e mille preoccupazioni, la domenica: Pianese – Arezzo, lo scontro diretto, atteso e temuto ed ecco la risposta, direttamente dal campo! Pianese dominata, sugli spalti (sono più di 600 i tifosi amaranto presenti, contro un paio di centinaia di tifosi locali) e sul campo: 2-1 Arezzo e giochi riaperti! Unico neo l’infortunio di Damiani, che sembra piuttosto serio. Ma è la domenica del rilancio, anche ai fini della classifica: Pianese 32, Arezzo 30, Poggibonsi 26, Follonica Gavorrano e Flaminia Civitacastellana , Livorno 22 … Il pensiero corre alla scorsa stagione, quando l’Arezzo, seppur con una partita in meno, era relegato al 5o posto, con la classifica che diceva: San Donato Tavernelle 32, Follonica Gavorrano e Poggibonsi 28, Lornano Badesse 25, Arezzo 24 … con la squadra amaranto che stava già (era il 13 dicembre, il campionato era cominciato più tardi, con turni infrasettimanali) ammainando le bandiere ed i sogni di promozione: in società spiravano venti turbolenti, l’allenatore (Mariotti) era stato esonerato, ed era subentrato Sussi che, ricorderete, inaugurò la sua breve avventura con una clamorosa sconfitta, a Poggibonsi, per 4-0. Inutile, però rivangare il passato, che serve solo per tenere a mente gli errori commessi ed evitare di commetterli di nuovo.

È questo il primo punto di spiegazione del perché “spira un’aria con un certo non so che”! l’amarezza della scorsa stagione, il via vai di 45-50 giocatori, le spese folli ad esse collegate hanno lasciato lo spazio ad una nuova era: la proprietà, finalmente, ha aperto gli occhi ed affidato la “gestione tecnica” a persone di sicuro affidamento, che conoscono la serie D, ed in particolar modo il girone E. E’ stato stilato un programma, con al primo posto la promozione diretta, con a fianco, e non certo per secondaria importanza, la “ricostruzione” di un settore giovanile proprio, e sempre tenendo d’occhio il risanamento di bilancio, dopo lo sperperio inutilmente dannoso dei due esercizi precedenti (retrocessione diretta nel primo anno, mancata promozione nel secondo, con un centinaio di giocatori impiegati in due stagioni!); sono passati pochi mesi, appena 6, dall’insediamento di Paolo Giovannini nelle “segrete stanze”, che oggi non sono poi così tanto segrete: il D.G. ha lavorato di anticipo, e sta lavorando ancora in anticipo, prima per costruire una squadra degna della piazza, ha chiamato a collaborare con lui Paolo Indiani, consapevole che i due, insieme, costituiscono una “coppia vincente”, da leccarsi i baffi; ha ingaggiato giocatori entusiasti di indossare la maglia amaranto, ed insieme hanno costruito “un gruppo” inossidabile in poco tempo, facendo respirare ai giocatori, in ogni istante dal loro arrivo ad Arezzo, aria di casa, a cominciare dalla preparazione precampionato, svolta, caso più unico che raro, proprio in città, con il duplice scopo di far conoscere ai giocatori la città, alla città i giocatori! Niente spese folli, ma occhio al campo, occhio ai rumor’s della gente, attenta e responsabile gestione dei rapporti con tutti, trasparenza e disponibilità. Del primo gruppo, quello di inizio campionato (ricordiamo che Trombini ha sostituito in fretta e furia Falsettini, dopo le prove mediocri nei primi incontri di precampionato), hanno rifatto le valigie Lorenzini, tornato a Trestina, e Forte, andato nel girone C, sempre in serie D; è dato in partenza anche Boubacar, che non si è adeguato al gioco di Mister Indiani, probabile destinazione la Sangiovannese. Sono arrivati Gucci e Foglia (già in amaranto, che ha scelto di scendere in serie D, pur di rivestire una maglia che evidentemente gli è rimasta attaccata alla pelle); per far fronte agli inevitabili infortuni (ad oggi ancora indisponibili Risaliti – prossimo al rientro, forse già contro il Poggibonsi! – e Gaddini – rientrerà, per sua stessa ammissione, a Gennaio, da domenica si sono aggiunti Poggesi e Damiani, i cui rientri sono ancora in fase di determinazione), si è reso urgente procedere all’innesto di nuovi Under; per questo sono ormai aggregati quasi in pianta stabile alla prima squadra Dema, Zuhpa e Stopponi, dalla Primavera che bene si sta comportando nel proprio campionato; ma il DG è già operativo alla ricerca di under validi, da mettere sotto contratto entro la fine del mese. 

Il bilancio ripianato con la copertura delle perdite, ci viene comunicato dalla società, che sarà certificato dalla ormai imminente approvazione del bilancio d’esercizio, è un altro punto che porta serenità all’ambiente, ed anche di questo va dato atto (e merito) a Guglielmo Manzo, che quando si è accorto che la barca stava andando alla deriva, ha deciso di prendere in mano la situazione, togliendo di torno chi non si è dimostrato idoneo alla gestione societaria, e dopo la poco amata conferenza stampa dove pronunciò la frase più “indigeribile” della sua gestione (l’Arezzo è mio, e se voglio chiudo lo stadio), ha fatto pubblica ammenda, dimostrando il pentimento sincero non solo a parole, ma soprattutto con i fatti che passano, appunto, con l’ingaggio di Paolo Giovannini e tutte le fasi conseguenti, e sta seguendo, costantemente, la squadra in prima persona, sempre accompagnato dal fido Sabatino Selvaggio. I successi della squadra appartengono, in buona parte, anche a lui, e perciò anche di questo gli va dato merito.

Nell’analisi, fin troppo dettagliata, mi rendo conto, non poteva mancare il supporto della tifoseria organizzata, ma anche della componente più silente, quella della Tribuna: le presenze allo stadio Città di Arezzo, sono sempre state attorno alle 2.000,00 unità, ma è in trasferta – domenica a Piancastagnaio la dimostrazione più evidente: 600 e passa tifosi amaranto contro i poco più di 200 locali! – che fanno sentire ancora di più la loro presenza! E di questo ne hanno preso piena coscienza sia la società che la squadra; oggi Guglielmo Manzo può tranquillamente affermare di avere una tra le migliori tifoserie dell’intera serie D! La scorsa stagione, se ricordate, era guerra aperta tra tifosi e società: i primi seguivano, in maniera molto meno numerosa, la squadra in trasferta, ma non entravano allo stadio Città di Arezzo per protesta; la squadra risentì di questa guerra fredda, culminata con il fallimento ai play off!

L’Arezzo, mentre scrivo, ha appena battuto l’Orvietana, per i 16mi di Coppa Italia serie D; perché, quest’anno, non si lascia nulla d’intentato, ed anche l’obiettivo Coppa Italia non è ritenuto secondario, anzi … 

Sono stati avviati, in ultimo, gli incontri propedeutici al festeggiamento del centenario della società amaranto: quale migliore viatico può esserci, per un festeggiamento degno, se non la promozione sul campo, riuscita solo una volta nella storia, per giunta agevolata da una penalizzazione, ancora molto discussa, dell’allora Sansepolcro Calcio? Ed allora crediamoci! I campionati non si vincono a dicembre, ma a maggio! E’ in corso, per la serie D, la solita campagna acquisti/cessioni: quest’anno non ci saranno, per fortuna, stravolgimenti, ma solo integrazioni idonei al raggiungimento dell’obiettivo finale: V I N C E R E!!!!!!!  Siamo, finalmente, in buone mani.

E come nel “Monopoli”, torno al Via e ricomincio da capo: vuoi perché siamo in piena lotta ed in piena “ritrovata” fiducia, vuoi perché certi campetti sintetici, al ritorno, non ci vedranno protagonisti, vuoi perché il centenario è alle porte, vuoi perché … sognare non è proibito: abbiamo sfatato il tabù Follonica, abbiamo sfatato il tabù Pianese … qualche altro tabù sarà ancora sfatato, ed allora andiamo tutti insieme a sfatare l’ultimo tabù: vinciamo il campionato!!!!!!!

Ora lo avete capito perché “nell’aria si respira un certo non so che”? 

di Patrizio Blonda