Tutti per uno, meno uno per 10
Al Comunale è ormai diventata una consuetudine giocare in dieci contro 11. Ovviamente non mi riferisco a una scelta tattica studiata a tavolino da Mister Indiani ma a degli episodi che hanno portato, in tre partite casalinghe su sei, all’espulsione di un nostro giocatore; la prima contro il Ponsacco, decretata a Polvani al terzo minuto della ripresa, per aver trattenuto Mencagli, ultimo uomo, lanciato a rete, dopo il malinteso avvenuto a metà campo tra il nostro portiere Viti e lo stesso Polvani. La seconda espulsione, al ventiquattresimo, nella partita contro il Livorno, scattata ai danni di Trombini che, per una sua indecisione dentro l’area, si fa portare via la palla dai piedi dal livornese Frati che al minimo contatto si butta a terra procurandosi anche il rigore.
La terza espulsione, all’ undicesimo del secondo tempo, è quella di domenica scorsa ai danni del nostro terzino destro Zona, precedentemente ammonito ,il quale, palla al piede viene steso dentro l’area avversaria, da due giocatori del Grosseto ma invece che assegnare un calcio di rigore l’arbitro estrae per la seconda volta il cartellino giallo per simulazione.
Volendo fare due conti l’Arezzo ha giocato in dieci contro il Ponsacco per 42 minuti, contro il Livorno per 65 minuti e contro il Grosseto per 34 minuti, per un totale di 141 minuti ai quali vanno aggiunti altri 18 di recupero.
Da questa sfavorevole panoramica va evidenziato però un aspetto particolarmente positivo e cioè che nonostante l’inferiorità numerica la squadra ha sempre imposto all’avversario il proprio giuoco e predominio, costringendolo a difendersi nella propria metà campo.
In termini di risultati è dà mettere in risalto il progressivo miglioramento della squadra nel giuoco a dieci; una sconfitta, un pareggio e domenica una vittoria; trend, questo, che farebbe venire la voglia di cavarci lo sfizio di presentarci, ai futuri incontri, direttamente in dieci dal primo minuto.
di David Purpura