Il campionato al primo quarto
La gran bella vittoria dell’Arezzo, al Bernicchi di Città di Castello, ha consentito agli amaranto, in virtù dei risultati dagli altri campi, di mantenere il distacco di 2 punti dalla Pianese, vittoriosa in quel di Ghivizzano, di allungare nuovamente su Livorno e Flaminia Civitacastellana, a – 6, ovviamente Città di Castello, Sporting Trestina e Mobilieri Ponsacco (che sono alla 3a vittoria consecutiva), ormai a – 7.
Il campionato, zitto zitto, è arrivato intanto a completare il suo primo quarto del cammino (fine primo tempo gare della 9a giornata) ed avviare il secondo quarto (inizio secondo tempo). E’ dunque tempo di stilare, per quanto possibile, un primo bilancio per quanto riguarda il Girone E. E’ fatto obbligo, ovviamente, partire dai dati che riguardano l’Arezzo: primo posto assicurato in virtù di 7 vittorie, 1 pareggio ed 1 sconfitta, peraltro casalinga ed immeritata, con 15 gol all’attivo (quarto attacco del girone) e 2 gol subiti (miglior difesa dell’universo calcistico dalla serie A alla serie D) ed una differenza reti di + 13; media punti attuale 2,44, media inglese (calcolata sui 2 punti) + 2.
Tutti quanti ci saremmo aspettati che subito dietro ai nostri amaranto, ci sarebbe stato il Livorno, che ha l’amaranto slavato dal mare, insieme al Grosseto, al Poggibonsi, al Follonica Gavorrano, alle 2 squadre tifernati (Città di Castello e Trestina) all’Ostia Mare, proveniente da altro girone; invece l’unica a tenere il passo al momento è la Pianese, che come noi, fra l’altro, ha giocato 5 gare in trasferta e 4 in casa: la compagine di Castel del Piano, infatti, forte del miglior attacco, ma con il vizietto di prendere tanti gol (19 realizzati contro 12 subiti, differenza reti +7, la migliore dopo la nostra, sia chiaro), ma già la prossima giornata potrebbe cambiare gli equilibri, ma ne parlo appena sotto perché la decima giornata si propone come un punto di “equilibrio” tra le forze schierate, e vi spiego il mio punto di vista: si comincia con AREZZO – Livorno, derby tinto di amaranto, che segnerà anche il mio ritorno allo stadio Città di Arezzo, ma possimo andare avanti con Follonica Gavorrano – Ghiviborgo, Pianese – Mobilieri Ponsacco (unica squadra che non ha mai pareggiato!), Poggibonsi – Città di Castello, Sangiovannese – Flaminia Civitacastellana, con il Trestina che se la vedrà con il Seravezza. Ovvio che una vittoria dell’Arezzo, con qualche pareggio disseminato in qua e in là, aprirebbe scenari di assoluto interesse, anche se poi, come è ben risaputo, tutto si deciderà da gennaio in poi.
Parlato di tutto quanto, torno un attimo sulla partita di sabato: già detto della supremazia netta dell’Arezzo, voglio sottolineare due profili amaranto (dell’arbitro parlo dopo): l’emozione di Cherif Diallo, che dopo essersi visto annullare il primo gol per presunto (inesistente) fuorigioco di Convitto, aveva segnato sul cross dell’esterno alto, è riuscito a segnare il gol che ha sbloccato la partita (mai in equilibrio, a dispetto di quello che scrivono le cronache, ma in completo controllo aretino); dopo aver festeggiato con i compagni, è tornato a centrocampo senza vergognarsi della sua emozione, delle lacrime di gioia, per essere tornato al gol; l’altro giocatore che merita una menzione particolare è senza dubbio Mirko Lazzarini: la sua esplosione di gioia dopo il lancio di 40-50 metri, millimetrico, che ha consentito a Convitto (bravissimo nello stop volante, per di più a seguire, che lo ha messo in condizione di segnare il raddoppio), che poi ha replicato ogni qualvolta riusciva a frenare qualsiasi tipo di iniziativa tifernate, che sia stato Calderini (si è visto solo una volta, poi è scomparso dalla scena, salvo qualche apparizione per lamentarsi con i compagni o con l’arbitro, ed ha cercato la doppia ammonizione con insistenza, senza ottenerla), o un altro suo compagno, non importa! E’ il segno tangibile di quanto lui tenga a questa maglia, ma anche di quanto ci tengano tutti i suoi compagni. Parlare solo di loro due, però, potrebbe essere un torto agli altri compagni, perché tutti si sono battuti “al limite dello strapazzo”; pensiamo, ad esempio a Trombini: credo che in tutta la partita non sia riuscito a sporcarsi i guanti, tanto poche sono state le parate, ma in un paio di occasioni non ha esitato ad uscire di testa o di piede per allontanare l’incursione avversaria; per passare poi da Pericolini, Risaliti, Zona che, insieme a Lazzarini hanno subito spento ogni velleità al trio di attaccanti tifernati (eccezion fatta per l’occasione al primo quarto di gara), per arrivare a Castiglia, Settembrini e Damiani, feroci nel loro lavoro oscuro ma limpido nei rilanci, per poi arrivare a Convitto, Diallo e Pattarello, uscito inferocito non per aver sbagliato il calcio di rigore, ma per come l’arbitro ha annullato il suo gol sulla ribattuta! Da applausi anche i vari sostituti, tutti degnamente orchestrati da quel mago della panchina che risponde al nome di Paolo Indiani.
Già, l’arbitro (non so se definirlo il “pinocchio” della situazione), degnamente accompagnato dalla coppia di guardalinee degni del soprannome del gatto (uno di cognome di fatto… ahi, ahi, che triste ricordo!!!) e della volpe: credo che nessuno dei tifosi presenti allo stadio, ma anche fissi davanti alle (mediocri, mi dicono) immagini di Teletruria, sia ancora riuscito a capire, tanto per fare due esempi, perché, nel primo tempo, abbia primo concesso, poi revocato, un rigore sacrosanto su Convitto: nel rilancio amaranto, il loro difensore, in leggero anticipo sul nostro, svirgola il pallone (ricordate l’episodio di Sala?) nel tentativo di stopparlo, con ciò fornendo al vicino Convitto un pallone d’oro, che poi viene respinto con un braccio non consono alla postura da un altro difensore tifernate: fischio senza indecisioni, poi l’assurda segnalazione del guardalinee: rigore revocato per fuorigioco inesistente (ero a pochi passi da dove si è svolta l’azione!). La perla di giornata però è stata l’invenzione del “fuorigioco sul calcio di rigore”: Pattarello tira, il portiere respinge, Pattarello è il primo ad avventarsi sul pallone e spingerlo in rete: fuorigioco inesistente! Lo dico con tutto il cuore: se la partita fosse finita in pareggio, avrei lottato fino alla fine per ottenere la ripetizione della partita per chiaro errore arbitrale (e non sono stati gli unici!).
Tutto è bene ciò che finisce bene: la ciliegina sulla torta lo hanno messa prima i risultati di ieri, domenica, e poi la decisione di rinviare la partita di Coppa Italia a mercoledì 9 novembre; così non avremo distrazioni per la partita di domenica contro il Livorno, in casa. La speranza, ovviamente, è che mandino un arbitro all’altezza e non uno da Collegno, tagliato con la roncola e lo scurcino.
FORZA AREZZO (firma inevitabile!)
di Patrizio Blonda