Alò che s’arbeve – Trasferta di Figline Valdarno
Figline Valdarno è la seconda località più frequentata dai turisti nella provincia di Firenze, dopo il capoluogo stesso. Figline Valdarno arriva ad abbracciare anche le iconiche colline del Chianti, un paesaggio che ha affascinato pittori e poeti, proprio qui sono nati alcuni dei più noti artisti e autori di tutti i tempi: Masaccio, Poggio Bracciolini, Benedetto Varchi. Figline è famosa per il suo centro storico, per le sue mura di cinta medioevali e per le sue antiche origini datate 1109, quando, dal castello di Fegghine alcuni cittadini scesero nella Valle dell’Arno al fine di costruire un villaggio per lo scambio delle merci con Siena Firenze e Arezzo. Passeggiando in centro i tifosi amaranto troveranno la splendida Piazza Marsilio Ficino, con eleganti loggiati e palazzi storici, è la piazza più grande del Valdarno, anche la più caratteristica e sicuramente una delle più belle della Toscana, deve il suo nome al filosofo umanista Marsilio Ficino, vissuto nella seconda metà del 1400, da vedere la Collegiata di Santa Maria che è la struttura più appariscente che si affaccia sulla Piazza di Marsilio Ficino, fondata verso la metà del 1200, la chiesa ha una struttura a navata unica e contiene varie opere d’arte attribuite a De Magistris e una stupenda terracotta di Luca della Robbia, accanto alla chiesa accessibile da una porta in fondo si può visitare il Museo d’arte sacra, in cui si conserva la Coppia di Angeli di Domenico Ghirlandaio del 1480. Sul lato opposto della piazza, di fronte alla Collegiata, è possibile ammirare il Loggiato dell’Ospedale Serristori, voluto dalla famiglia omonima e fondato nel 1399 da un illustre notaio fiorentino (Ser Ristoro), la struttura originale, è stata inizialmente un luogo di ricovero per pellegrini e mendicanti, poi divenne ospedale e farmacia.
Da non perdere una visita al Palazzo Pretorio che è un imponente edificio in pietra risalente al XIV secolo, un austero edificio medievale, con una torre campanaria, leggermente inclinata a causa del cedimento del terreno. La facciata dell’edificio è decorata dagli stemmi delle podestà che si sono succedute nel tempo, sul retro c’è l’altare ai caduti di guerra con una pala in terracotta invetriata del sedicesimo secolo di Benedetto Buglioni.
Nel centro storico di Figline si possono intravedere alcuni tratti delle Antiche mura, questa bella cinta muraria fu eretta nel 1379, per proteggersi dai numerosi attacchi dei guelfi fiorentini, in quegli anni infatti la maggioranza degli abitanti di Figline era ghibellina e sosteneva Arezzo contro la superpotenza della Repubblica Fiorentina. Sono ancora ben visibili lunghi tratti di mura ben conservate come ad esempio a fianco del teatro, proprio dietro il delizioso giardino dell’antica Villa Casagrande, oltre ai tratti di cinta muraria, si possono ammirare anche i resti delle antiche torri di guardia, oggi in parte trasformate in abitazioni. La cucina di Figline con i suoi sapori tipici è un patrimonio gastronomico unico che discende direttamente dalla Signoria dei Medici, piatti storici come la Carabaccia, che Caterina de’ Medici portò con sé in Francia, e il Peposo alla fornacina, un piatto nato per sfamare gli operai delle famose fornaci dell’Impruneta, sono oggi pressoché introvabili .
Come antipasti primeggia la divina Sbriciolona che ha un sapore e una morbidezza unica, un salume pregiato, preparato con semi di finocchio selvatico al posto del pepe, La Tarese del Valdarno, è una deliziosa pancetta di grossa dimensione dal gusto profondo, delicato e particolare nella lavorazione e nella stagionatura, Il Fagiolo zolfino è l’oro del Valdarno, un prodotto DOP tipico della terra delle Balze dal colore giallo come lo zolfo, si caratterizza per la sua buccia finissima e quindi per l’alta digeribilità, i Crostoni di pane con fegatini uovo e marsala, i Coccoli con il lardo deliziosi bocconcini fritti con formaggio e prosciutto, l’Insalata di petto di Pollo all’aceto, e le Polpettine di quinto quarto. Come primi piatti tipici abbiamo i Conchiglioni di burrata col pomodoro e basilico (ravioloni fatti a mano), La Zuppa Regina con gli gnudi, i Ravioli ripieni di lampredotto la famosa Pasta coi ceci, col sublime cecio rosa di Reggello. I Secondi piatti da non perdere sono: il Capocollo alla griglia, la Faraona ripiena con salame e formaggio, l’Ossobuco alla valdarnese, il Tacchino arrosto al mattone, le Polpette di anatra e sedano, la Nana in umido con i troccoli, il Pollo alla Francesina che sarebbe pollo lesso rifatto, il Peposo valdarnese (spezzatino di muscolo con pepe) Lo Stracotto di Guancia al sugo di verdure e pomodoro. Infine si va ai dolci tipici con la famosa schiacciata fiorentina col giglio sopra stampato col cacao a velo , la Torta di caprino ai frutti di bosco, la Torta tagliata alla frutta, i biscotti di Dante, i Grissini dolci, il Buccellato del valdarno, e i super famosi Cantucci che qui hanno le mandorle molto più grosse, da inzuppare nel vinsanto del chianti dell’azienda Serristori. Ma, i veri tifosi amaranto aspri e arditi devono provare un panino o un piattino con le varianti fiorentine delle classiche frattaglie come la trippa fiorentina, la trippa valdarnese, la trippa ai funghi, la trippa ai carciofi, la trippa e fagioli, il lampredotto, i nervetti, l’inzimino, la poppa, la lingua con la salsa verde, i cervelli fritti, il rognone, le palle di toro, le cipolline di pollo, le budelline, a chi piace sarà un panino con un’esplosione di aromi in bocca. Come in tutta la Toscana, anche qui la viticoltura occupa una posizione di prestigio tra le attività agricolturali ed i vini prodotti nella zona sono famosi per la loro originalità, la zona di Figline è dedicata da sempre alla coltivazione delle uve e alla produzione di ottimi vini che oggi si fregiano dei certificati di alta qualità come il Chianti DOCG sottozona Colli Fiorentini. L’attività vinicola della famiglia Sorelli di Figline risale ai primi del 1900, quando il bisnonno Angiolo “sensale” agricolo coinvolge nella sua opera anche Gesualdo e i suoi 15 figli. L’azienda cresce e si sviluppa dando vita alla prima cantina per la vendita del Chianti in fiaschi di paglia e damigiane di vetro soffiato ,che venivano consegnate prima con il “Barroccio” trainato da buoi e successivamente con i camion a motore a scoppio, caricati ad arte. Oggi i vini Sorelli sono una eccellenza nazionale e una autentica espressione toscana di un legame con una terra generosa. Un Chianti Docg riserva Sorelli è di colore rosso rubino, con sentori di mammola e frutti a bacca rossa, ha il sapore armonico, asciutto, sapido, leggermente tannico, che con il tempo si affina al morbido vellutato, in bocca è subito intenso, con sublimi note speziate, di grande equilibrio nel suo corpo finale, insomma un capolavoro. Per andare a mangiare alcune di queste delizie tipiche di Figline io consiglio il ristorante Trattoria Tramaglino, sarà una esperienza fantastica, una trattoria con la T maiuscola, una perla nascosta, tutto è buonissimo, la cucina è semplice ma dai sapori sbalorditivi, antipasti a base di salumi con i Coccoli eccezionali, porcini fritti divini e crostini di polenta fritta da urlo, una bistecca fiorentina strepitosa cotta alla perfezione e morbidissima da togliere il fiato, che viene servita con tanto di certificato…… . E dopo aver magnato una bella fiorentina tutti allo stadio Del Buffa e … Forza Arezzo vinci per noi…..
a cura di Leo