Tra passato e presente

Nel percorso storico del nostro Cavallino Rampante ci sono stati periodi entusiasmanti e periodi “neri”, uno tra quest’ultimi lo è stato sicuramente quello relativo all’amara radiazione, dell’allora US.Arezzo, dal Campionato di serie C1, avvenuta, per la prima volta nella storia del calcio, a campionato in corso, esattamente alla 28esima giornata di campionato, nell’ Aprile del 1993, a causa di una straordinaria quanto intransigente decisione della Federazione e del tribunale che ne dichiarò il fallimento

Una realtà come Arezzo non poteva e non doveva scomparire dal calcio e quindi, grazie all’impegno e alla riconosciuta personalità nell’ ambiente calcistico, nonché in Federazione, del mitico Francesco Graziani e all’appoggio di alcuni imprenditori, l’ Arezzo viene iscritto al Campionato Nazionale Dilettanti sotto la nuova denominazione di AC Arezzo, con l’intento di tornare quanto prima nel professionismo. 

Nella stagione 93/94 gli Amaranto, inseriti nel girone E, si classificano all’ undicesimo posto guidati, in due fasi, da Mister Vittorio Marini prima e da Pietro Fontana poi. Purtroppo non va meglio l’anno dopo, chiuso al dodicesimo posto, con il mister Ennio Pellegrini che pur conquistando il titolo di campioni di inverno venne, a seguito di una serie di pareggi, sostituito da Pino Pellicanò.

La tifoseria, già provata e avvilita dallo sciagurato fallimento e da due stagioni inconcludenti, inizia a rumoreggiare, contestando l’operato della nuova società, nonostante lo sforzo, le energie e le risorse che Ciccio Graziani, per riconoscenza nei confronti di un Arezzo che in passato lo aveva avviato ad una importante carriera, ha messo in ” campo, al fine di risollevarne le sorti. 

Purtroppo la a serie D, anche e soprattutto per realtà blasonate, può rivelarsi una trappola micidiale se le aspettative di una piazza abituata a palcoscenici superiori vengono ripetutamente deluse e questo può innescare una sorta di corto circuito e originare pressione nell’ambiente che non di rado si trasmette anche sul rettangolo di gioco, inficiando nelle prestazioni e nei risultati, con conseguente impantanamento nella categoria. 

Al terzo anno di presidenza Ciccio Graziani, sollevando nella tifoseria non poche perplessità, affida la panchina ad un giovane allenatore che ha costruito la propria carriera partendo dalla prima categoria, senza esperienza in D ma efficace nel portare la Pontevecchio, squadra alle porte di Perugia, in categorie più importanti. Si tratta di un certo Serse Cosmi, un perugino doc e questo particolare, per questioni campanilistiche, incrementa lo scetticismo. Ben presto, però, Serse, riesce a fare breccia nel cuore del pubblico Amaranto attraverso l’effettiva preparazione, l’umanità, la grinta, l’empatia con i propri giocatori e con i tifosi, la capacità di gestire le situazioni e soprattutto i risultati. 

Al termine della stagione, complice anche la penalizzazione di quattordici punti inflitta al forte e organizzato Sansepolcro, l’ Arezzo è prima, con 8 punti di vantaggio sulla seconda Sangiovannese, conquistando finalmente la C2 con una rosa, ampiamente rinnovata, composta da  24 stupendi  ragazzi di valore: Mosconi, Langianni, Banelli, Borghi; Bruni, Di Loreto, Micheli, Pilone, Presicci, Rocchigiani, Semplici, Taccucci, Bellachioma, Fabiani, Leone, Mattoni, Minghelli, Nofri, Martinetti, Battistini, Bifini, Breglia, Marchesi, Procopio. 

Ad oggi, da quella bella stagione ( ’95/’96) sono passati 26 anni e purtroppo il nostro Cavallino si ritrova , un’altra volta, con le zampe sul pantano della serie D nonostante gli importanti investimenti fatti nelle ultime 2 stagioni dall’attuale proprietà, rivelatasi troppo acerba di esperienze e competenze per riuscire a conseguire i risultati sperati. 

A volte, però, come nel passato, il vento può cambiare direzione e favorire il ripetersi di memorabili imprese ,come lo è stata, appunto, quella della stagione 95/96. Oggi, questo vento ha un nome, si chiama Paolo Giovannini e pare stia già soffiando forte, visto lo stravolgimento della precedente rosa , l’arrivo in panchina di mister Paolo Indiani e i colpì di mercato messi a segno finora, tra i quali quello di Giammarco Pericolini, proveniente dal campionato di promozione con la Pontevecchio, particolare che potrebbe essere di buon auspicio.


di David Purpura