Un nuovo Arezzo
Domenica, durante l’intervallo delle partite del nostro girone di Serie D, per un attimo ho chiuso gli occhi e, analizzando i risultati che stavano maturando sui campi delle nostre dirette concorrenti, ho pensato che una piccola speranza di poter riaprire il campionato si stava palesando, 9 punti dalla prima, in fondo, con lo scontro diretto da giocare e quasi un girone di ritorno intero, forse potevano essere rimontati. Poi ricominciate le partite il gol del San Donato a Gavorrano e la conseguente vittoria mi ha fatto tornare rapidamente con i piedi per terra. Gli 11 punti che ci separano dalla capolista mi paiono ostacolo insormontabile nonostante tutte le considerazioni fatte sopra, allora cosa resta da commentare al di fuori della buona gara disputata dagli amaranto sabato pomeriggio a Foligno? I nostri ragazzi hanno giocato una gara con il piglio giusto e a parte il solito inizio lento, una volta prese le misure agli avversari, non c’è stata più partita, tanto evidente il divario tecnico tra le due formazioni. Gli amaranto con il ritorno in panchina di Mariotti, tecnico sicuramente più esperto di mister Sussi, hanno fatto quadrato e, complice anche gli aggiustamenti derivanti dal calciomercato invernale, ora dispongono di una rosa molto equilibrata, con i punti di forza in un centrocampo solido composto da giocatori di esperienza e esperti di questa categoria, oltre ad un attacco che, pur non avendo un bomber di nome, si sta mostrando molto funzionale e incisivo. Calderini si è messo sulle spalle la gran mole di lavoro della squadra e con l’aiuto di Persano sta regalando soddisfazioni e grandi giocate. La difesa appare sempre forse il reparto con meno qualità, ma, godendo di una maggiore protezione dei centrocampisti e con il salire di rendimento dei propri interpreti, si sta assestando su livelli accettabili. Questo finale di stagione probabilmente non ci regalerà la gioia di una promozione sul campo, ma sicuramente ci mostrerà una squadra in grado di vincere tutte le restanti partite a cominciare da quella di domenica contro il Gavorrano. Purtroppo rimarrà la grande amarezza nel constatare che ci sarebbe voluto veramente poco da parte della Società per far nostro il campionato, non mi stancherò mai di dirlo e non si tratta di giocatori, ma di altro, una grande lezione di umiltà per tutti con la speranza di poter proseguire la stagione in armonia fra tifosi e la società, soprattutto se il presidente Manzo manterrà le promesse fatte nelle sue ultime dichiarazioni. Vogliamo tutti vincere, ma per farlo, e spero che tutti lo abbiano capito, non bastano solo i soldi, servono grandi professionalità che una piazza come Arezzo è in grado di attirare e stimolare, basta volerlo. Un’ultima nota, per i giocatori e per Il mister, se con il Rieti si doveva vincere (e i motivi sono bene chiari a tutti), contro il Follonica Gavorrano ci sono ancora più motivi per farlo ed è il modo che preferisco per zittire chi troppe volte e solo per denigrarla si è messo in bocca e, senza essersela sciacquata, il nome della S.S. Arezzo.
di Vecchia Guardia