L’Amaranto in trasferta | Scandicci bis

Scandicci è un comune di 50.284 abitanti della città metropolitana di Firenze e sorge ad ovest di essa.
Nei documenti ufficiali compare per la prima volta in una testimonianza di fine X secolo, in cui la marchesa Willa di Toscana dona alla Badia di Firenze il castello di Scandicci e le chiese di Santa Maria a Greve, San Martino a Scandicci alto e San Bartolo in Tuto.

Vignaccia76, CC BY-SA 3.0, San Giuliano a Settimo

Il comune nacque il 23 giugno 1774 con la fusione dei territori di Casellina e Torri. Nel 1860 gli abitanti si espressero per l’annessione al Regno di Sardegna, seguirono eventi che incrementarono il tessuto comunale di progetti e quello associativo di iniziative tese all’arricchimento del territorio.
Nel 1929 il comune assunse la denominazione di Scandicci e negli anni successivi la cittadina vide un ampliamento territoriale dovuto alla fusione di varie frazioni, così come configurato oggi.
Nel territorio sono presenti numerose architetture religiose tra cui la Pieve di San Giuliano a Settimo, la chiesa di San Martino alla Palma o la chiesa di Santa Maria a Greve.

Sailko, CC BY 3.0, Villa I Collazzi

Di notevole importanza sono anche le architetture civili come il Palazzo Comunale, la biblioteca, il Centro Rogers. Inoltre nel comune di Scandicci sono presenti numerose ville, esempi di dimore cinquecentesche molto interessanti come Villa I Collazzi e Villa Lami.

Cinghiale alla cacciatora – Foto Tripadvisor


A tale storia pregressa così pregevole, segue parallelamente un percorso culinario altrettanto sopraffino che include prodotti tipici locali, specialità, ricette segrete: primi, secondi di carne e pesce, vini bianchi e rossi, moscati, birre tipiche, dolci, grappe e distillati.
Tra i piatti tipici troviamo: arista alla toscana, preparata  con aglio, rosmarino, semi di finocchio; cinghiale alla cacciatora con ammollo nel vino rosso, insaporito su verdure rosolate e rametti di rosmarino; insalata di trippa, cucinata su vinaigrette di sale, acqua e succo di limone; sardine ripiene, preparate con pane grattugiato, prezzemolo ed aglio; lampredotto alla fiorentina, servito con salsa al prezzemolo e sottaceti.

Poggio Arioso Chianti D.O.C.G.

Non meno gustosi sono i dolci che la cucina scandiccese propone: la torta con i bischeri, è una crostata di pasta frolla con un impasto a base di riso e cioccolata; i cantucci sono biscotti tipici della tradizione toscana con mandorle, buccia d’arancia e burro; il ciambellone con pinoli ed uvette, ricetta facile adatta a tutte le occasioni.
Durante e dopo queste prelibatezze è consigliabile bere in accompagnamento calici di ambrosia come il San Michele a Torri, un chianti Riserva di pregio, il Poggio Arioso, un chianti dei colli fiorentini, veri nettari che ben si sposano con i piatti caratteristici del territorio.

Dove gustare queste ghiottonerie? “La Casa di Caccia” offre prestazioni sublimi, non delude mai, è un rifugio quando si vuole mangiare ottimamente e in maniera familiare, dunque senza esitare sediamoci ai suoi tavoli in attesa di vedere la nostra squadra del cuore!
Forza Arezzo!  Il cuore amaranto desidera una vittoria!

a cura di L.T.