La Storia siamo Noi – Giovanni Botteghi
Nell’estate del 1980 il Presidente Narciso Terziani vuole la serie B a tutti costi e si muove sul mercato per costruire una squadra forte ed ambiziosa, come lo è sempre stato il nostro grandissimo n.1. Uno degli obiettivi principali è il livornese Giovanni Botteghi dalla Salernitana, esperto centrocampista che in campo si distingue per la classe e per una chioma bionda inconfondibile.
Botteghi era una mezz’ala di grande personalità, molto intelligente ed aveva avuto la fortuna di essere allenato a Cava dei Tirreni dal castiglionese di adozione mister Corrado Viciani, il maestro del gioco corto, che ne aveva migliorato l’aspetto tattico; inoltre, Giovanni nelle sue esperienze in Campania era stato ribattezzato il “Gunther Netzer” dei poveri, sia per la sua padronanza del gioco sia per l’aspetto fisico.
Centrocampista dal tocco educato, dotato di giocate che appassionano il pubblico quando gestiscono il pallone, testa alta e padronanza del gioco, Botteghi era un leader all’interno dello spogliatoio amaranto ed era un riferimento per i tifosi aretini. Con la sua chioma bionda e lunga ha sempre dimostrato le proprie doti di leadership e di attaccamento alla maglia, tanto che ancora è vivo il suo ricordo nella mente degli appassionati.
Nato calcisticamente nel Livorno, per poi passare al Pisa e disputare tre campionati di Serie B a Modena, Botteghi ha vissuto in amaranto momenti importanti e significativi della propria carriera ed ha indossato la nostra gloriosa maglia per 97 volte (74 presenze in campionato e 23 in Coppa Italia) con 6 reti all’attivo, vincendo la Coppa Italia di Serie C nel 1981 e vivendo da protagonista la grande cavalcata nel campionato di C l’anno successivo, facendo parte di quella mitica formazione di cui ancora oggi esaltiamo le gesta.
Dopo l’esperienza in amaranto Botteghi ha giocato altri anni in serie C, chiudendo la carriera a Montevarchi e negli anni successivi è diventato un dirigente di successo, in particolar modo alla Spal, dove da DS ha vinto un campionato di C nel 1991/92 (in quella stagione si ricorda il 10 novembre 1991, giorno della mitica trasferta di 3000 aretini in treno a Ferrara), dove volle con sé come capitano il nostro Andrea Mangoni. Ha continuato l’esperienza di Direttore Sportivo per circa quindici anni, per poi diventare collaboratore di Sartori prima al Chievo Verona e poi all’Atalanta, dove lavora ancora oggi e per la quale gira il SudAmerica alla ricerca di giovani talenti.
di David Bondi