Tre auspici per il 2022
Invece di stare a ripercorrere un annus horribilis dal punto di vista calcistico perché, mi dispiace, ma non riesco a vedere nulla di positivo in un 2021, che ci ha riportato tra i dilettanti, preferisco scrivere due righe su quelle che sono le mie speranze per l’anno che verrà.
I miei desideri amaranto sarebbero tantissimi ma ne elenco solamente tre, spero i più realizzabili.
Per prima cosa le mie aspettative si concentrano sul lato prettamente sportivo ed in particolare spero che mister Sussi riesca ad amalgamare nel migliore dei modi la squadra, che ha subito l’ennesima rivoluzione nel mercato invernale, per intraprendere una rapida risalita, difficile ma non impossibile, concludendo la stagione con l’unico risultato a disposizione e cioè la vittoria. Le ultime prestazioni sembrano essere di buon auspicio perché hanno mostrato una compagine più quadrata, più grintosa, dove il rendimento dei singoli si è alzato notevolmente. Tutto questo anche grazie al mercato di riparazione (e che riparazione), che ha portato in amaranto alcune pedine fondamentali in prospettiva promozione.
Il secondo auspicio non riguarda il campo, ma un altro tassello fondamentale se l’obiettivo è quello di costruire una realtà solida e vincente, e cioè quello dell’organizzazione societaria. L’ultima assemblea della S.S. Arezzo ha ridisegnato le cariche sociali, lasciando paradossalmente libero il ruolo più importante, quello di direttore generale. Ecco, mi auguro sia stata una scelta voluta per valutare con più calma e scegliere una figura idonea. La mia speranza è proprio questa, che venga nominato un dg all’altezza, con comprovata esperienza e capacità. A questa piazza serve un dirigente forte, indipendente, che sappia gestire tutte le figure di contorno alla società, non sempre utili al suo bene.
La terza ed ultima speranza è quella di poter assistere ad un rinnovato rapporto tra proprietà e tifosi, un confronto positivo e propositivo, imprescindibile per ottenere risultati vincenti nel mondo del calcio, specialmente nelle realtà come la nostra. Non basta investire in comunicazione e marketing, infatti spesso, se ci riescono, costruiscono solo un’illusoria facciata, che non sempre riesce ad irretire o a coprire le azioni mancate. Per realizzare un legame di fiducia serve altro, servono gesti concreti, come ad esempio chiedere scusa per alcune affermazioni verso la tifoseria, magari non volute, ma gravi, invece di aspettare che tutto venga dimenticato. Attendo fiducioso.
Ecco questi erano tre rapidi spunti di riflessione sugli auspici per l’anno che verrà.
E invece quali sono le vostre speranze amaranto per 2022?
di Bruno Valda