Alò che s’arbeve – Trasferta di Poggibonsi
Poggibonsi oggi è un comune di 30000 abitanti; chiamata anticamente Podium Bonitii , Poggiobonizio e pure Ombelico della Toscana è situata nell’Alta Valdelsa e all’apparenza può sembrare solamente una città moderna ed invece offre opere d’arte ed antichi monumenti di grande valore ed interesse. Le sue origini sono antichissime, la tradizione la vuole fondata dai soldati in ritirata di Catilina, sconfitto da Petreio nella battaglia di Piteccio presso Pistoia nel 62 a.c. . Tracce certe sono costituite da ritrovamenti di Longobardi e Carolingi sulla collina di Poggiobonizio. In seguito la nuova città fu divisa in sette contrade dove ogni popolo edificò la propria chiesa. Poggiobonizio si schierò politicamente con il partito Ghibellino e questo la portò ad essere perennemente in scontro con la guelfa Firenze, che mal sopportava la presenza di questa città in continua ascesa sia politica che economica. Alla fine del Quattrocento Lorenzo il Magnifico decide di costruire sul Poggio di Bonizio una “città perfetta ideale”, da realizzare secondo i canoni rinascimentali, posta a difesa dei confini sud dei territori controllati da Firenze. Sotto la direzione di Antonio da Sangallo fu iniziata la costruzione delle maestose mura urbiche che dovevano difendere la nuova città e successivamente si iniziò a costruire la Fortezza, nucleo centrale di difesa. Le trecentesche mura di Poggibonsi hanno racchiuso l’abitato fino ai primi anni dell’Ottocento dopodiché la città si aprì all’espansione lungo le principali vie di comunicazione che la attraversavano. Oggi Poggibonsi è un centro di grande bellezza e non mancano i punti d’attrazione che meritano di essere ammirati. Da vedere la maestosa Fortezza Medicea di Poggio Imperiale che rappresenta uno splendido esempio di architettura medievale, realizzata da Antonio da Sangallo (come quella di Arezzo), sebbene non fu mai portata a termine in seguito alla sua morte. Lasciata completamente in balia di se stessa per oltre 500 anni, oggi è adibita a parco ed area pubblica dove poter osservare una vista panoramica mozzafiato, è ricca di verde e si può passeggiare ammirando il paesaggio collinare che divide la provincia di Siena da quella di Firenze.
Da non perdere l’Archeodromo ubicato all’interno del parco di Poggio Imperiale, questo luogo straordinario ospita una ricostruzione storica dell’antico villaggio di Poggibonsi con tutti i misteri del passato e, ciò che forse è ancor più straordinario, che è completamente gratuito; ogni domenica si può visitare la rievocazione permanente del piccolo ed antico borgo, con attori veri, vestiti con abiti dell’epoca medievale.
La Fonte delle Fate è una bellissima fontana, che risale al 1300 ed è composta da sei archi in pietra serena bianca. Il Convento di San Lucchese è una bella chiesa interamente fatta nel raro stile gotico. Il Castello Magione nel 2012 è stato nominato una delle 1000 Meraviglie d’Italia: un castello, costruito nel XII° secolo che conserva ancora la sua originale architettura medievale, il complesso apparteneva, ai cavalieri Templari; ubicato vicino alla via Francigena ed al Ponte Bonizio, è composto anche da una chiesa e dallo “spedale”, che un tempo offriva rifugio ai pellegrini in viaggio verso la Città Santa. La Collegiata di Santa Maria Assunta è la chiesa principale di Poggibonsi, l’edificio risale alla seconda metà dell’Ottocento ed è in stile neoclassico con una bella facciata tripartita sormontata da un ampio timpano. Il Palazzo Comunale che è la più importante costruzione civile della città, fu realizzata, su progetto di Salvatore Guidi, nel 1818. Il palazzo è arredato con oltre cento opere di artisti contemporanei fra i più prestigiosi d’Italia. Il Palazzo Pretorio che è un edificio della fine del 1200 ed è stato la sede del potere civile di Poggibonsi dopo la distruzione di Poggibonizzo nel 1270. A Poggibonsi si può apprezzare un connubio della tipica cucina senese e quella fiorentina, la gastronomia diventa così una delle più prelibate della Toscana, anche grazie alla vicinanza della via Francigena e del suo continuo scambio dei prodotti. Tra le specialità più classiche, impossibile non citare la Ribollita variante Valdelsa, inoltre nelle tavole di festa non può mancare una bella Bistecca fiorentina.
Come antipasti tipici abbiamo: il Capocollo Finocchiato, ricavato da una delle parti di maggior pregio, lievemente venato di grasso è salato sulle assi di legno, quindi ben lavato ed aromatizzato con semi e fiori di finocchio, la Soppressata di grande taglia avvolta nel sacco di canapa umido, la Crema di Lardo rossa , la Sbriciolona Dop fatta con carni scelte grasse e magre, macinate e impastate con semi di finocchio selvatico, il Salame di Cinghiale, il Lardo Rosato, la Burrata al prosciutto di Certaldo, le Donzelle con salumi o formaggi, l’Insalata di Trippa, con tutti gli ingredienti in una ciotola, conditi con la vinaigrette e servita cosparsa con scaglie di Pecorino stagionato di Volterra, L’insalata di spinaci con l’uvetta, Insalata di funghi Cardoncelli, il Tortino di cavolfiore unito al pecorino senese e pancetta croccante. I Primi piatti da non perdere sono: i Pici al pecorino di Certaldo, i Pici al ragù bianco di cinta senese, i Fusilli al Ragù di Lampredotto, i Gigli al Ragù di coniglio, i Stracci al ragù di anatra, i Garganelli al sugo contadino, la Ribollita Valdelsana, la Zuppa di ceci, i Strozzapreti ai broccoli, il Risotto con salsiccia e zucca gialla, la Panzanella asciutta, i Gnocchi alla fiorentina con un composto formato da latte, burro, sale, pepe, noce moscata, semolino, pecorino, prosciutto e spinaci.
Come secondi tipici abbiamo: la Bistecca Fiorentina con i Fagioli al fiasco, la Bistecca di maiale con le rape, la Bistecca di vitellone al rosmarino, la Tagliata alla ricotta, il Filetto all’uva del Chianti, l’Arista fritta, l’Arista arrosto con le patate al finocchio, la Coratella di cinghiale, la Guancia di maiale di cinta con la Cipolla caramellata, il Coscio di agnello grigliato all’alloro, la Faraona al vinsanto, il Piccione al sugo, la Trippa in bianco, Il Lampredotto con i fagioli all’uccelletto, i Cardi trippati, il Rotolo di Porchetta con la Cipolla di Colle, il Tonno del Chianti, delizioso, saporito ma non diresti mai di mangiare carne di maiale, il Peposo dell’Impruneta che è un favoloso spezzatino della tradizione del contado di Firenze e della Valdelsa, dalla storia antica, dal gusto speziato, morbido e davvero unico. Narra la leggenda che il piatto nacque grazie ai poveri operai della fornace dell’Impruneta nel cantiere della famosa cupola del Brunelleschi in costruzione.
I Dolci tipici di Poggibonsi sono i Biscotti Verdi di farina di pistacchio, uniti a burro, farina di mandorle, uova e fecole di patate, i Biscotti alle Mandorle dove il sapore delle mandorle è abbinato a scaglie di frutta secca quali prugne, albicocche e fichi essiccati, il Buccellato che è un composto di farina, zucchero, burro, lievito di birra, uova, latte, uvetta, semi di anice e sale , i Cantucci al cioccolato, le Gallette della nonna, la Torta alla ricotta, i Cioccolatini al vinsanto, il Panforte al cacao, il Panforte marzapane, il Panforte margherita, il Panpepato, il Pan di panforte piccante alle noci fichi e mandorle. Poggibonsi è nel cuore del Chianti Colli Senesi, una Docg che non ha bisogno di presentazioni e che è tra le più famose al mondo. Il Chianti Colli Senesi è un arcipelago di territori e di produttori grandi e piccoli, un arcipelago di terre generose e vocate, dove I piccoli e grandi produttori danno vita oggi a vini d’eccellenza e riserve di grande pregio. L’Azienda Agricola Montemorli di Poggibonsi è conosciuta ed apprezzata per la produzione di grandi vini di pregio, è situata in una delle zone collinari più suggestive ed evolute del “Chianti Colli Senesi”. I suoi territori, costituiti quasi esclusivamente da sabbie gialle del Pliocene e posti su colline completamente soleggiate e ben esposte, sono particolarmente vocati alla coltivazione della vite. Per questi motivi l’Azienda Agricola Montemorli è da decenni, una delle più rinomate e premiate in Italia e nei mercati esteri. La super etichetta CHIANTI RISERVA DOCG 2017 Montemorli, caraterizzata dal Vitigno Sangiovese al 100%, dal sistema di coltivazione Guyot a cordone speronato, dall’altitudine di 215 – 230 mt e dall’Invecchiamento in barrique di rovere francese, presenta un Colore Rosso rubino, di odore intenso, netto, con sentori di frutta rossa, ribes e note speziate, buona struttura, finale lungo e persistente, una gradazione alcolica di 14%. Insomma un capolavoro da comprare e riportare a casa per brindare alla vittoria dell’Arezzo. Per assaporare alcuni di questi deliziosi piatti e vini io consiglio ai tifosi aretini il Ristorante I’ Nostrano. Tra antipasti, primi, secondi e contorni è un crescendo di sapori tipici ed autentici, piatti infinitamente squisiti, ottima cucina realizzata con materie prime locali, molte delle quali di loro produzione, tagli di carne di alta pregevolezza, la qualità delle carni è sicurante il suo punto forte insieme a una Bistecca Fiorentina da sogno, di un gusto sublime e indimenticabile. E dopo pranzo tutti allo Stadio Comunale Stefano Lotti a incitare il Cavallino……Forza Arezzo vinci per noi …
a cura di Leo