La Storia siamo Noi – Stefano Butti

348 volte in amaranto, 348 volte a correre lungo la fascia su e giù, 348 volte ha buttato sudore, sangue e voglia su quel manto verde sempre solo per amore e per la passione della maglia dell’Arezzo.

Descrivere Stefano Butti è semplice perché quando parli di un gladiatore, di un alfiere, di colui che ha rappresentato la maglia amaranto in tutte le sue essenze, ti può venire in mente soltanto Stefano Butti, il recordman di presenze nell’Arezzo.

Giuliano Sili lo portò ad Arezzo nel 1980, prendendolo appena diciannovenne dalle giovanili del Como, ma, mister Pierino Cucchi, che non era molto propenso a far giocare i giovani, non lo vedeva tanto che Stefano ad un certo punto voleva quasi cambiare casacca. Poi con l’arrivo di Angelillo in panchina la carriera di Butti svoltò completamente, diventando un pilastro fondamentale della nostra squadra e velocemente un idolo dei tifosi. “Il grande Antonio Valentino Angelillo era una persona schietta che premiava i meriti e l’impegno del giocatore senza guardare età o carriera; era uno che chiedeva tantissimo ai giocatori, ma poi ti premiava.Fu lui ad insistere con la società per comprare il mio cartellino dal Como, dopo le prime due stagioni prima in prestito e, poi, in comproprietà.” (tratto da La Storia Siamo Noi dell’8 novembre 2019 intervista a Stefano Butti)

Stefano Butti era giocatore che lungo la fascia sinistra lottava e dava sempre tutto, orgoglioso di vestire e difendere i colori amaranto: Nelle giovanili del Como ero nato come ala sinistra (ora di direbbe esterno sx alto), poi ho pian piano arretrato la posizione diventando un fluidificante oppure giocando a centrocampo, sempre sul lato sinistro del campo.”(tratto da La Storia Siamo Noi dell’8 novembre 2019 intervista a Stefano Butti)

Stefano ha sempre giocato nell’Arezzo, tranne due anni alla Triestina (1988-90) ed ha vissuto in amaranto i momenti più importanti della propria carriera, indossando la nostra gloriosa maglia per ben 346 volte (302 presenze in campionato e 46), che lo collocano al primo posto assoluto degli alfieri amaranto, dal 1980 al 1992 con 7 reti all’attivo, e la vittoria della Coppa Italia del 1981 e del campionato del 1982.

Il legame tra Stefano Butti ed Arezzo è sempre stato qualcosa di indissolubile, non soltanto per le 348 presenze, ma anche per un amore nei confronti della città, degli aretini e di tutto l’ambiente; oltretutto Stefano si è sposato qui, ha visto nascere i figli ad Arezzo e vive nella nostra città da oltre 40 anni diventandone un simbolo anche dopo aver appeso le scarpette al chiodo.

Sono passati quasi 30 anni dall’ultima presenza di Butti con la maglia amaranto (Arezzo-Siena 8 marzo 1992), ma è come fosse ieri e tutte le volte che lo vediamo in televisione oppure lo vediamo in giro per noi rappresenta un volto familiare, il volto di colui che abbiamo visto centinaia di volte sul campo, il volto di colui che rappresenta uno dei giocatori simbolo della nostra storia quasi centenaria e che è stato e sarà sempre una presenza costante nei nostri sogni amaranto!

La grandezza dell’uomo e del giocatore Stefano Butti la possiamo vivere ancora nell’intervista che ci ha rilasciato l’8 novembre 2019.

di David Bondi