Ripartenza o stop? Venerdì si decide (forse)
E’ convocata per questo venerdì l’attesa assemblea dei club di Serie C per decidere i passi da compiere per uscire dall’emergenza Coronavirus, che ha fatto piombare anche il mondo del calcio in una profonda crisi.
Le società arrivano a questo appuntamento con l’idea prevalente, che è anche quella espressa dal Presidente La Cava, di interrompere qui la stagione attuale, viste le notevoli difficoltà sia a livello economico che sportivo (i giocatori non si allennano più). Gli stessi club procedono però in ordine sparso in merito alle decisioni consequenziali da assumere, in particolare sul punto promozioni/retrocessioni. Le ipotesi fornite dai presidenti, in questo caso, sono dettate da logiche di inetressi particolari più che di sistema e spaziano dall’annullamento del campionato alla cristallizzazione della classifica.
L’Assocalciatori (AIC), da parte sua, secondo le dichiarazioni del vice-presidente Calcagno, esprime la volontà di tornare a giocare in sicurezza quanto prima e concludere la stagione, non escludendo nemmeno l’ipotesi di gare disputate in agosto.
Le istituzioni del calcio, invece, non sembrano essere concordi sulle priorità delle azioni da intraprendere. Se da un lato il presidente FIGC Gravina invoca subito una riforma radicale della Serie C, con una formula a 20 squadre di élite + 40 squadre semiprofessinistiche, il presidente della Lega Pro Ghirelli preferisce concentrarsi sull’emergenza immediata, rimandando ad un secondo tempo le riforme del campionato.
Il quadro è quindi ancora molto confuso ed eterogeneo e non ci permette di fare alcuna supposizione su quelle che saranno le scelte prese in seno all’assemblea della Lega Pro. Non ci resta quindi che attendere venerdì per sapere se e come sarà possibile intraprendere una difficile strada per tornare alla normalità anche nel mondo del calcio.