Quale futuro per la serie C?
Campionati sospesi fino al 3 aprile, si intravede un futuro nebuloso ed indecifrabile per il calcio italiano. Il Coronavirus o Covid-19 ha messo a nudo quanto sia fragile e delicata l’organizzazione dello Stato Italiano. La sanità si scopre oggi totalmente insufficiente e proprio dove regnano confusione ed incertezza cresce un grande disagio per tutti noi. In tutto questo non fa eccezione nemmeno lo sport e tanto meno il calcio.
Le domande che mi pongo sono: come andranno a finire i campionati? Cosa succederà? È giusto chiuderla quì? Personalmente credo che difficilmente i campionati di C potranno riprendere e, dunque, si porranno tutta una serie di problematiche riguardanti la classifica con promozioni e retrocessioni sub iudice, a meno che, per risolvere il tutto, venga adottata una moratoria sullo status quo (così ho letto da qualche parte).
Altro aspetto che bisognerà affrontare è quello riguardante le spese di gestione: chi pagherà i costi delle strutture fino a giugno? E quelli organizzativi? Come dovranno comportarsi le società con gli atleti e tutti i dipendenti? Ci sarà da chiedersi chi rimarrà “vivo” dopo questo ennesimo tsunami che si sta abbattendo sul calcio italiano e sulla nostra economia in generale. Voglio sottolineare che l’economia e, dunque, gli imprenditori usciranno a pezzi da questa situazione che oramai è diventata una vera e propria emergenza. Il virus passerà sicuramente, ma il disastro economico quello resterà e presenterà il conto, di sicuro sarà più facile che i proprietari delle società si concentrino sulle proprie aziende anzichè sulle squadre di calcio, specie quelle che militano in Serie C, categoria professionistica che del professionismo eredita solo i costi sempre più insostenibili.
di Andrea Enrici (andrea_amaranto)