AREZZO vs Olbia: quando un traghett…atore potrebbe servire!!!!
Domenica particolare, iniziata alla mezzanotte con una colazione a base di Torta Nuziale e “brindisino” per chiudere in bellezza un 50mo di matrimonio, inizio il giorno prima alle 18,00, e finito ben oltre l’una! Poi un breve sonno, la visita al babbo in ospedale, con rientro dopo le 14,00, e collegamento via “streaming” alle 14,45; il tempo di vedere il “mitico” Comunale, dove non sono potuto essere presente riempirsi – eufemismo – lentamente, vedere le ultimi fase del riscaldamento e subire tre minuti di pubblicità.
Vedo Cutolo che, prima del rientro negli spogliatoi, fa una specie di esercizio per “tirare i muscoli” delle due gambe; ripeterà lo stesso movimento prima del calcio di inizio, quasi a sottolineare un “leggero disagio nella corsa”. Poi inizia la partita e tutto sembra essere normale, compreso l’inizio sprint degli amaranto che … uno, due, tre volte provano ad infastidire Crosta, il portierino sardo, già compagno di squadra del nostro Daga, che risponde alla grande. Inizio tutto amaranto, si perde il conto delle occasioni e dei calci d’angolo, mentre l’Olbia sembra essere rimasta in … Sardegna!
Le immagini scorrono, i commenti si moltiplicano, l’Arezzo è in vantaggio, prima della mezzora, grazie al solito Gori che, da killer dell’area uccella Crosta nell’unica occasione in cui era leggermente fuori posizione: peccato di gioventù. Dall’altra parte, il compagno dell’ex società di ambedue, (appartengono al settore giovanile del Cagliari), è pressoché spettatore, tante poche sono le occasioni per gestire la palla – quando però i suoi compagni di reparto si dilettano nel “fraseggio stretto” al limite dell’area amaranto, mi viene sempre la pelle d’oca: perché? -; quando arriva l’occasione, al tramonto del primo tempo, anche Daga si fa trovare pronto: raccoglie il “fiore” che La Rosa gli lancia, si accorge che è velenoso, e lo respinge, mentre il giocatore Sardo medita la vendetta!
Si va al riposo, con l’Arezzo meritatamente in vantaggio per uno a zero, anzi, se avesse raddoppiato o triplicato, nessuno avrebbe più nulla da dire.
Comincia il secondo tempo, ti aspetti l’Olbia più arrembante, con un Arezzo timoroso, consapevole delle troppo frequenti amnesie, ed invece, si, l’Olbia ci prova, timidamente, ma poco dopo il quarto d’ora, a seguito di una ripartenza micidiale, Cutolo raddoppia con un gol da manuale: c’è da leccarsi i baffi, abbiamo visto due gol da altre categorie: già, proprio così! Ti sorge spontanea una domanda: “ma se davvero siamo capaci di fare partite di questo calibro, azioni e gol di così rara bellezza, perché ci troviamo invischiati ancora nei sottofondi della classifica? E’ forse vero quanto veniva asserito ad inizio stagione che avevamo una squadra in grado di giocarsela contro tutti alla pari, che avrebbe potuto anche migliorare la posizione della scorsa stagione? Cosa è successo, e cosa sta ancora succedendo per avere sempre questi alti e bassi?”
Mentre rifletti su questi interrogativi, e ti aspetti che Dido immetta forze fresche (Cutolo ha bisogno evidente di riposare, così Gori – che oggi è tornato spesso indietro a dar manforte – e Caso, che da qualche minuto sembra essere entrato in apnea); invece no: il buon Daniele pensa che sia meglio “rinforzare” (è un suo modo di vedere, evidentemente) la difesa: Sostituisce Corrado – reo di non aver “letto bene” un rinvio con le mani di Daga, con Ceccarelli: sposta Luciani a sinistra, Borghini a destra, e Baldan sul centro-sinistra: in pratica rivoluzione l’intero reparto arretrato; il risultato non tarda a farsi vedere, visto a 7 minuti dalla fine Ceccarelli si rende protagonista di un fallo ingenuo – lui che è il più esperto del reparto! – e inutile, che mette in condizione La Rosa di riprovarci: tiro strano, che assume una traiettoria inspiegabile, e beffa Daga, vendicandosi della parata del primo tempo, e riportando i fantasmi tra gli amaranto e gli spettatori. Di Donato sostituisce Cutolo con Rolando, a partita praticamente finita, visto che mancano solo 3 minuti, oltre al recupero che l’arbitro decide essere di ulteriori 4 minuti; proprio nel recupero l’ultimo sussulto, ma non succede nulla: la beffa questa volta non c’è stata!
Alla fine della partita, riparti con le tue riflessioni, anche per non pensare al digiuno in corso causa la visita di controllo di questa tarda mattinata (13,30); ma non era il caso di sostituire prima di tutto Cutolo e Gori (ambedue abbastanza stanchi per quanto hanno corso) con Rolando e Mesina (o Cheddira, che con la sua velocità poteva mettere in difficoltà i giocatori sardi), inserire Benucci al posto di Caso (rinforzo del centrocampo, quindi maggiore copertura) e se proprio Corrado ti ha fatto arrabbiare inserire Mosti, mantenendo inalterato il resto? Me lo chiedo, per dare risposta anche agli tre quesiti: oggi, con calma, visto che sono stato in sala d’attesa per oltre 4 ore, ho mentalmente rielaborato la mia risposta: col senno dei se e il senno dei ma, non si va da nessuna parte, però un pensierino ad un traghett…atore, ce lo farei, sia per l’Arezzo che per la Sanità!!!!
p.s. Il pensiero non può non andare alla prossima partita contro la Carrarese, dove non avremo Gori: abbiamo bisogno di ritrovare la fiducia in noi stessi, cercare, e dare, continuità ai risultati; certe assenze “Obbligate” per scelta della Lega, arrivano, come sempre, nei momenti meno opportuni: forse un traghettatore, ma solo nei comportamenti, serve anche lì: uno che dia l’esempio, dimezzando gli stipendi a tutti i “capiscioni” che guidano le Federazioni e le Leghe, riducendo i costi delle società e dando più contributi!!!
Già, ma loro … mica leggono Blog Amaranto!!!!
di Patrizio Blonda