Como-Arezzo vista dal tifoso
Quello che a fine pomeriggio poteva sembrare un “brodino” ricostituente, per i nostri amati colori, si è rivelato, invece, rimedio quasi peggiore del male: uno zero a zero insipido, come può esserlo un brodetto di pesce per chi il pesce non lo ama per niente (io!!!), che ci fa ulteriormente scivolare in classifica.
Troppe cose non sono andate bene, ieri sera, nella squadra amaranto, a partire dall’approccio alla gara: siamo scesi in campo, come già tre giorni prima, con la “paura di sbagliare” e di compromettere, ancor di più, il nostro cammino, in questo “difficile, inatteso, incomprensibile” inizio di campionato – solo per noi, però, perché anche le altre squadre avrebbero sottoscritto, sulla carta, il nostro calendario iniziale!!!! -.
Leggi le formazioni, e ti sembra che si torni al nostro classico 4 – 2 – 4, tanto caro a Di Donato, ma poi ti accorgi che così non è, anzi, sembra un 5 – 2 – 1 – 2, visto che Belloni e Benucci sono relegati all’altezza dei tre difensori (Luciani, Nolan e Baldan), che in mediana agiscono Foglia e Volpicelli, con Rolando trequartista – arretrato, perché spesso ripiega a sostegno del centrocampo -, con Cutolo e Cheddira, che in questo momento sembra molto frastornato, perché rischiare di bruciarlo completamente?.
Pissardo praticamente inoperoso, la dice lunga su quanto sia stata “insipida e piatta” la partita, dove le occasioni si contano nelle dita di una mano!!!: 3 per il Como (traversa clamorosa (sbaglio o c’è stata l’involontaria deviazione, per fortuna, di Belloni, sul colpo di testa di Ganz?), un’altra poco dopo due minuti, la terza per un altro pauroso sbandamento della difesa amaranto sul finire di gara, quando Pissardo ha fatto un mezzo miracolo su Miracoli, e due per l’Arezzo, la seconda sciaguratamente sbagliata, toh chi si rivede, da Cheddira, che tra l’altro era in netto fuorigioco.
Quello che però preoccupa di più è la totale assenza di gioco, messa ancor più in evidenza ieri, contro una squadra ancora una volta volenterosa, si, ma molto al di sotto delle nostre potenzialità (si ma quali sono queste nostre potenzialità?); a poco sono valse le sostituzioni: Piu per Benucci, evidente pesce fuor d’acqua, con lo spostamento di Belloni su quella fascia, Caso per Cutolo e Gori per Cheddira; Piu ha svolto il compitino semplice semplice, senza lode e senza infamia, Caso, forse sarà un caso?, che non ha inciso come altre volte, perché troppo solo?, con Gori che ancora non ha capito che a calcio si possono e si devono restituire anche le botte!
Dove sono andate a finire le belle trame messe in mostra contro la Roma, nell’unica amichevole precampionato, a Crotone in Coppa Tim e della prima mezz’ora contro il Lecco? Visto che le giornate tendono ad accorciarsi velocemente, sarà bene dotarsi di potenti pile a led, per ritrovare il “lume della ragione”.
Cominciano a crearsi le condizioni per un cambio dell’allenatore? Non sempre cambiare il timoniere, è la panacea di tutti i mali; potrebbe essere logico, se “i marinai” (i giocatori), stessero tramando una sorta di “ammutinamento”, ma così, almeno ieri sera, non è sembrato; Belloni e Rolando l’esempio per tutti: il primo, schierato, sempre, nel suo ruolo naturale di esterno alto di fascia, ieri si è adattato mirabilmente al ruolo che gli ha chiesto mister Di Donato, curando più la fase di copertura che quella avanzata, il secondo è sceso all’altezza dei mediani, con ciò sacrificando la fase di suggerimento; di questo hanno sicuramente sofferto le due punte, male servite e troppo sorvegliate; probabilmente è la dimostrazione che questa coperta è “troppo corta”: se l’allunghi da una parte, non arriva dall’altra.
Credo, e questo è da sempre il mio punto di vista, nella vita, come nel calcio, che la soluzione si possa trovare, perché non c’è problema senza soluzione, e se la soluzione manca, non può esserci il problema: bisogna solo saperlo cercare e, possibilmente, trovare.
Noi, come la ju23, siamo l’unica squadra che ha giocato 3 partite in 11 giorni, e pure questo può aver influito, non tanto a livello fisico – siamo ancora agli inizi della stagione, che però corre a gambe levate – quanto a livello tecnico.tattico, con pochi allenamenti e quindi possibilità di trovare nuovi schemi, e provarli, magari più consoni. Si tornerà in campo già domenica prossima, poi torneremo – prima di cominciare i turni di Coppa Italia di serie C – ai ritmi normali, come tutte le altre squadre, e speriamo questo sia propedeutico ad affrontare, con maggiore serenità, le gare successive (domenica riceviamo la Pro Patria, poi il Monza, prima di andare a siena); dopo di ché dovremo metterci in testa che le possibilità di “rimediare” a questi tormenti cominceranno a diminuire, e potrebbe già essere troppo tardi per rimediare.
Di Patrizio Blonda