Il Como nel mirino
Nella sesta giornata di campionato, gli amaranto affronteranno il sodalizio calcistico comense, che ha sicuramente una storia importante con ben 13 campionati disputati nella massima serie e 34 nella serie cadetta. Gli ultimi due decenni però sono stati caratterizzati da retrocessioni, fallimenti e mancate iscrizioni.
Per finire, nel 2017, a causa di alcune pendenze non onorate, la Federazione ha negato il passaggio del titolo sportivo della società fallita nei confronti della nuova F.C. Como, escludendo di conseguenza la squadra dai campionati professionistici.
Ripartito dalla Serie D, il team comense, nel frattempo acquisito dalla società SENT Entertainment Ltd, ha ottenuto la promozione in Serie C la scorsa stagione con il record di punti conquistati.
La partita si giocherà alle ore 18.30 nella suggestiva cornice dello stadio “Giuseppe Sinigaglia” sulle rive del lago. La capienza attuale dello stadio è di 13.602 spettatori, ma nell’ultima stagione in cui il Como ha militato in Serie A, stagione 2002/2003, ovvero prima dei lavori in curva ospiti, la capienza era di 18.000 unità. Particolarità dello stadio è quella di essere praticamente in riva al lago, che si può ammirare dalle due curve e dal settore distinti.
La squadra, allenata da Marco Banchini, dopo una buona partenza con le vittorie contro Pergolettese e Gozzano sembra, dopo la battuta di arresto interna con il Monza (tra l’altro decisa nei minuti di recupero e dopo una buona gara disputata), aver perso quella baldanza che ne aveva fin lì caratterizzato il cammino con la conseguente sconfitta subita in rimonta con il Renate e il pari in rimonta a Pistoia. L’ organico si presenta comunque fornito di giocatori con esperienza anche in categorie superiori e quindi temibile da affrontare. Tra i pali gioca Facchin, portiere con trascorsi al Venezia, Pavia e Reggio audace, giocatore di rendimento costante, garantisce esperienza nel ruolo. La difesa si schiera a 3 con l’ex Solini come perno centrale assieme a Toninelli e Loreto, con l’ex Pisa e Arezzo Crescenzi pronto a subentrare e dare fiato al reparto. Il centrocampo a 5 è bene assortito, fisicità e tecnica sono ben mixate e garantiscono una manovra anche qualitativamente pregevole, dove l’ex Vercelli Bellemo è il perno centrale, con Raggio Garibaldi e H’Maidat (o Bovolone) a supportarlo, Iovine e Loreto a garantire corsa e spinta sugli esterni. Davanti oltre al ritorno di Ganz, una sicurezza per questa categoria, e al confermato Gabrielloni, si alternano Gatto e Marano che assicurano rapidità e movimento e Miracoli, pronto a subentrare per supportare il reparto con la forza fisica e una buona tecnica quando serve. Nel complesso quindi una squadra da prendere con le molle costruita con ambizioni conclamate di playoff da raggiungere con potenzialità di alta classifica.
Di Bruno, Cesare e Vecchia Guardia