Orgoglio Amaranto reagisce alle parole del presidente La Cava
Attraverso una nota pubblicata sul proprio profilo Facebook, Orgoglio Amaranto reagisce in maniera ferma alle parole del presidente La Cava.
Ecco il testo del post:
“Stiamo assistendo a un teatrino che i tifosi amaranto e la città di Arezzo non meritano e non possono accettare. Serve rispetto e chiarezza.Possibile che il presidente La Cava, che dovrebbe avere tutto l’interesse a chiudere in maniera positiva questa esperienza in terra d’Arezzo, mandi all’aria una trattativa per uno striscione che voleva essere di stimolo in questo evidente momento di stallo?
Le sue dichiarazioni di ieri non sono condivisibili e sembra che abbiano già provocato un danno evidente alla maglia amaranto.Siamo sempre stati al suo fianco anche quando sono state prese decisioni che non abbiamo condiviso, quando siamo stati gli ultimi a essere informati di scelte strategiche fondamentali per il progetto che doveva essere triennale e per una “società normale”.E i presupposti c’erano tutti. Rispetto alle ultime compagini che hanno guidato il Cavallino, questo è stato l’unico presidente che ha avuto un socio aretino al 20% dentro la società, che è ripartito con tutti gli sponsor più importanti della città. Forse non lo aveva pienamente compreso? Forse è stato mal consigliato? Sembra che alcune cose, durante la sua gestione, gli siano sfuggite di mano, costi compresi. E la situazione debitoria non può certo essere imputata ai tifosi.Siamo stanchi di sentir parlare persone che non hanno titolo che promettono fatti e in realtà si muovono in maniera opposta a quello che dichiarano nei giornali tentando di ingannare l’opinione pubblica e cercando di dividere la tifoseria disorientandola.Appare oltremodo illogico che ancora non si sia arrivati ad un accordo scritto con la decina di giocatori che sono sopra la soglia della cassa integrazione. Tutte le società lo hanno fatto, chi aveva mire di cessione, lo avrebbe dovuto fare, a maggior ragione, con più concretezza.E dopo questi errori adesso non si prenderebbe nemmeno la responsabilità di un’adeguata cessione della società? Questo non è accettabile.
Arezzo è una piazza dove la gente non ha l’anello al naso, dove la riconoscenza per i presidenti che hanno scolpito la storia amaranto si tramanda di generazione in generazione, Narciso Terziani ne è un fulgido esempio.Non è credibile che la sua passione, l’azione di salvataggio che ha impostato esattamente due anni e un mese fa, possa morire così in un pomeriggio per mano di un pezzo di carta e di una bomboletta che hanno tracciato scritte del tutto inoffensive.
Il Comitato Orgoglio Amaranto, farà quello che è in suo potere, seppur con il solo 1%, per far sì che tutto si riconduca nel giusto cammino.”