Voglia di fare festa

Le due vittorie consecutive contro Poggibonsi e pro Livorno hanno riportato un po’ di serenità nella tifoseria amaranto e, considerato che nell’intermezzo c’era stato il comunicato della Società, annunciante l’avvenuto versamento della prima parte del denaro occorrente per la ricapitalizzazione, si può capire come il periodo che stiamo passando è sicuramente più tranquillo e propositivo rispetto al passato. In classifica abbiamo recuperato la 3ª posizione a spese del Gavorrano e anche questo è servito per migliorare l’umore di tutte le componenti, tifoseria e squadra. Se poi aggiungiamo che le due partite con avversari totalmente diversi hanno dimostrato una squadra in salute e capace di far vedere anche uno spettacolo discreto, si percepisce come d’incanto le prospettive per questo finale di stagione siano improntate all’ottimismo e si possa ricominciare a parlare di calcio giocato, giocatori, tattiche e sicuramente al tifoso le cose che interessano di più sono queste. E allora si può ben dire che è stato un bel vedere nelle due partite citate il gioco dell’Arezzo, tutto improntato sull’attacco e sulla fantasia dei suoi uomini migliori, Cutolo, Calderini e anche Persano hanno finalmente concretizzato la grande mole di gioco che tutta la squadra è riuscita a creare. Purtroppo se da una parte ci siamo divertiti, dall’altra sono aumentati i rimpianti per l’andamento di questa strana stagione sportiva, partita con grandissime ambizioni e che sta terminando con la flebile speranza che un buon piazzamento finale, unito a dei playoff da protagonisti e alla solidità finanziaria della società, possa portare a un ripescaggio in una categoria più consona al blasone di questa piazza.

Passare però la seconda estate consecutiva ad anelare un ripescaggio sportivo dovuto a gestioni tecniche fallimentari non è certo il massimo, ma questa al momento è l’unica prospettiva dei tifosi. Allora mi viene da sperare che, memori di queste esperienze, finalmente la proprietà voglia dotarsi delle opportune figure professionali in grado di gestire la società e la parte sportiva in modo da non dovere sempre ripartire da zero. In un’annata come questa, indipendentemente dalla categoria che ci troveremo ad affrontare nella prossima stagione, qualcosa da salvare c’è. Se sarà Serie D una bella base soprattutto nella parte over può essere salvata, sicuramente la difesa andrà ricostruita da zero o quasi, mentre per centrocampo e attacco basteranno solo ritocchi. Nella parte under, punto debole della stagione, invece ci sarà da lavorare parecchio nella qualità e nella quantità e sarà bene muoversi per tempo, perché la vittoria del campionato molto dipende da questa tipologia di giocatori. In caso di ripescaggio probabilmente andranno fatte scelte più selettive, ma senza farsi prendere la smania dalla ricerca dei “nomi altisonanti”, visto che ultimamente da queste parti ne sono passati anche troppi e con risultati tutt’altro che soddisfacenti. Quindi noi tifosi amaranto e soprattutto società ripartiamo da queste ceneri, consapevoli degli errori fatti e da non ripetere, anche perché continuare a sbagliare tutte le scelte e buttare risorse importanti per non raccogliere nulla (o al massimo gli insulti della tifoseria esasperata), ci porterà tra 12 mesi a parlare delle solite cose. Invece tra un anno abbiamo voglia di fare festa, una grande festa anche in vista del centenario di questa gloriosa società.

di Vecchia Guardia