Una lunga attesa
Si avvicina la data dell’8 luglio, giorno cruciale per capire le possibilità di ripescaggio che può nutrire il Cavallino.
Gli Amaranto di mister Mariotti possono solo confidare nei forfait di almeno 2 società, ed esclusivamente in un ripescaggio, la riammissione non lascia alcuna speranza, altrimenti sarà serie D.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande di iscrizione al campionato di Serie C 2021-2022 riguardo 51 delle 60 società aventi diritto è scaduto nella giornata di lunedì 28 giugno. Tutti i club che hanno conservato la categoria più i quattro retrocessi dalla B (Entella, Pescara, Reggiana e Cosenza) dovranno formalizzare entro poche ore la richiesta di concessione della licenza nazionale, presentando la fideiussione del valore di 350 mila euro (con l’eccezione della Juventus Under 23, tenuta a versare un contributo di 1.2 milioni a fondo perduto).
La Covisoc valuterà le documentazioni ricevute e delibererà entro l’8 luglio e le eventuali bocciature saranno discusse non oltre il 13, ragione per cui è verosimile immaginare che l’organico definitivo delle 60 partecipanti alla Serie C sarà noto il prossimo 15 luglio, giorno in cui sarà convocato il Consiglio Federale per eventuali ricorsi.
Dopo di che scatteranno i meccanismi di riammissioni e ripescaggi, secondo quanto definito dalla Lega Pro. Come già detto gli Amaranto dovranno “sperare” che qualche società cada in qualche vizio di forma o non presenti
fidejussioni considerate regolari per poter ambire ad un ripescaggio, visto che una e più riammissioni non vedrebbero il cavallino nelle prime posizioni di questa particolare graduatoria, a differenza di un ripescaggio che la troverebbe seconda solo dietro alla Lucchese, visto anche la recente rinuncia dell’Aglianese. Allo stato attuale delle cose le squadre che sembrano essere a rischio sono la Casertana, i falchetti sono stati esclusi in prima istanza per via della mancata presentazione della fideiussione, Catania, Paganese e Novara, anche se attualmente iscritte, potrebbero essere bocciate dalla Covisoc per irregolarità amministrative. Per quanto riguarda le vincenti della Serie D dopo la rinuncia del Gozzano è da monitorare la situazione del Campobasso. Non ci resta che aspettare e sperare nelle disgrazie altrui, lo so non è sportivo e non si dovrebbe fare, ma è l’unica condizione per restituire ad Arezzo e all’Arezzo un campionato più consono alla storia e all’ambizione della società.
di Andrea Enrici