





Il prossimo avversario degli amaranto sarà il Milan Future, la seconda squadra del blasonato club di Serie A. Fino ad oggi, il loro percorso è stato mediocre, portando la squadra sull’orlo della retrocessione diretta. Questo farebbe fallire un progetto, quello delle squadre B, che si sta dimostrando solo un palliativo per le esigenze del calcio italiano e un modo per le squadre aderenti di riciclare giocatori e fare magheggi economici.
Detto questo, analizzare la formazione dei giovani rossoneri è un esercizio inutile. Molti giocatori sono stati impiegati, alcuni di livello tecnico infimo, altri che si credono fenomeni e faticano a calarsi nella mentalità di un campionato impegnativo come la Lega Pro. Nonostante i rinforzi dal mercato di gennaio, onesti mestieranti che hanno portato poco alla causa, e qualche promessa strappata alla concorrenza, la situazione in classifica è rimasta pressoché invariata. In questo turno, poi, si aggiunge la sfortuna delle partite delle nazionali, che terranno fuori i giocatori più rappresentativi (sulla carta, perché nelle partite disputate hanno dimostrato poco): BRESAGHI, CAMARDA e TORRIANI. Affronteremo quindi una squadra ancora più complessa da decifrare, che, schierata con un 3-5-2, dovrebbe vedere REYER tra i pali, la difesa imperniata su CAMPORESE con altri due da scegliere tra ZUKIC, MINOTTI e COUBIS. A centrocampo, i giocatori di fascia BOZZOLAN e QUIRINI sembrano sicuri del posto, mentre i centrali dovrebbero essere scelti tra BRANCA, MALASPINA, SANDRI, VOS e ALESI. In attacco, MAGRASSI e OMOREGBE sembrano sicuri, mentre le quotazioni di IANESI e SIA sono in ribasso.
L’Arezzo non sta molto meglio. Le ultime due partite hanno lasciato l’amaro in bocca, le assenze per squalifica di GUCCIONE e TAVERNELLI, unite a una certa idiosincrasia per le partite contro le squadre B, non fanno sperare in positivo. Di certo, la classifica e le prestazioni amaranto stanno diventando sempre più anonime e scialbe, disamorando e allontanando sempre di più il pubblico. È necessaria una sterzata sia nelle prestazioni che nei risultati. Siamo a marzo e chiudere il campionato in questo modo sarebbe un fallimento troppo pesante da digerire, che imporrebbe pesanti riflessioni sulla direzione tecnica della squadra.
FORZA AREZZO!
di Vecchia Guardia