





L’Arezzo perde ad Ascoli, oltre alla partita, la possibilità di ambire a quel quinto posto che sembrava a portata di mano.
TROMBINI 6.0: non deve parare quasi mai, raccoglie il pallone in fondo alla rete e poco più.
RENZI 5.0: partita anonima in un ruolo che non è il suo e che ne azzoppa il rendimento.
GILLI 6.0: forse in difesa è il più lucido e reattivo.
CHIOSA 5.5: irritante quella costruzione dal basso di una lentezza esasperante e inutile, e lui non fa nulla per aumentare il ritmo.
RIGHETTI 5.0: nella mia classifica del ruolo è dietro a Coccia e anche a Zona, ma gioca sempre lui… e ciò la dice lunga.
CHIERICO 5.0: sul gol mi pare colpevolmente in ritardo, la sua partita è spenta, senza nessun spunto particolare.
GUCCIONE 5.5: la sua partita è fatta di passaggi scontati, senza un’idea brillante, senza un passaggio illuminante, un’accelerazione… se si giocasse a due all’ora, sarebbe perfetto.
CAPELLO 5.0: per me lì non ci può giocare, si depotenzia il giocatore e il centrocampo della squadra, che per caratteristiche diventa molto leggero e vulnerabile. Dal 60′ DEZI 5.5: uno che secondo me andava messo in campo dall’inizio, senza tante alchimie da parte del mister… è un giocatore di esperienza e di sostanza, e a questa squadra in mezzo al campo serve.
PATTARELLO 5.0: partita brutta e supponente, non si vive di rendita per una punizione indovinata. Dal 78′ FIORE SV: entra quando la squadra ci prova più per inerzia che per convinzione, non può essere lui a risolvere la situazione.
RAVASIO 5.0: non gli arriva un pallone che sia uno, dare il voto è un’impresa ardua, ma anche lui non si sbatte per farsi vedere più di tanto.
TAVARNELLI 5.0: partita di solo fumo… praticamente uno in meno.
BUCCHI 5.0: questa squadra non ha anima, non appassiona. La colpa non può essere solo sua, ma sinceramente mi pare faccia di tutto per non tirare fuori il meglio dalla rosa a disposizione. Rinunciare a Damiani (a meno di infortuni di cui non sono a conoscenza) è follia, così come insistere su certi giocatori che si vede che sono in difficoltà. Qui non è nemmeno questione di modulo, mancano la grinta, la rabbia, la cattiveria che indirizzano le partite. Il primo tempo è stato un esempio lampante di queste mancanze: il pallino del gioco lo abbiamo sempre avuto noi, ma si gioca “tic toc e tac” a due all’ora, con la supponenza di chi si crede un fenomeno, ma manca tutto quello che ho citato prima e che fa la differenza.
di Vecchia Guardia