AREZZO vs ASCOLI: UNO SPOT PER IL CALCIO


Che contro l’Ascoli non sarebbe stata una passeggiata, lo sapevano anche i muri: la squadra marchigiana, retrocessa dalla serie B, tenterà di tornare tra i cadetti già da questa stagione.
La partita, soprattutto nel primo tempo, è stata bella e avvincente, con giocate di alta scuola, da una parte e dall’altra, e giocata anche con ritmi abbastanza sostenuti, complice forse l’aria appena appena un po’ più fresca rispetto alla canicola dei giorni precedenti. Il sistema di gioco di Troise è assai diverso da quello della scorsa stagione, che comunque ci ha regalato anche momenti esaltanti, e si sono visti più lanci lunghi, ma anche scambi rapidi in profondità, che lo scorso anno difficilmente si vedevano. In alcune occasioni, siamo arrivati in area avversaria con tre quattro tocchi di prima, anche di pregevole fattura. L’impressione mia (era la prima partita che vedevo dal vivo) è che i giocatori si trovino più a proprio agio, in questo sistema di gioco, che non nel precedente.
E’ ancora calcio estivo – anche se conta, eccome – quindi è prematuro fare confronti, ma la sensazione che anche quest’anno ci divertiremo è abbastanza convinta.
Inizia subito bene l’Arezzo, che costringe gli avversari nella propria metà campo per i primi sette .- otto minuti, dando l’impressione di voler subito chiarire le proprie intenzioni, ma è l’Ascoli a passare in vantaggio, complice, forse, anche il cattivo posizionamento del guardalinee lato tribuna – leggermente dietro la linea dell’ultimo uomo amaranto: il numero 11 Tirelli, lasciato colpevolmente troppo libero, salta in velocità Coccia e mette al centro dove trova libero Corazza che uccella Trombini, che nulla può sul tiro ravvicinato. Non si fa attendere la reazione amaranto, che con Guccione (migliore in campo in assoluto) impegna Raffaelli ad un prodigioso intervento su calcio di punizione: come abbia fatto il portiere ad arrivarci ce lo siamo chiesto tutti, in tribuna! E’ ancora l’Ascoli, però ad andare vicino al raddoppio, ancora complice un guardalinee che, anche nel secondo tempo, non ne ha azzeccate una! Sempre Tirelli, ancora da sinistra, rimette al centro, trova D’Uffizi che tira a colpo sicuro, ma prende il palo. Ancora una punizione dal limite a favore dell’Arezzo, con Pattarello che vede il suo tiro sbattere sulla barriera: si avventa sulla palla Chiosa che un sinistro potente e preciso batte imparabilmente Raffaelli: pareggio amaranto più che giusto! Un sussulto proprio in chiusura di tempo, di marca ascolana, un sospiro di sollievo per i tifosi presenti (in curva Nord, no, lì il nutrito gruppo di tifosi ha sicuramente smoccolato…) e tutti a bere un thè, che presumo freddo …
Il secondo tempo si gioca a ritmi leggermente più lenti, ed è l’Ascoli a dare l’impressione di voler chiudere la gara: l’Arezzo si difende con calma e concentrazione, aspettando il momento giusto per cercare di far male all’avversario; il momento più pericoloso, forse, poco dopo la metà del secondo tempo, con una punizione dal limite a favore dei marchigiani ribattuta dalla barriera. Insiste l’Ascoli, sbilanciandosi troppo e Guccione, con un lancio magistrale, di prima intenzione, manda Pattarello in contropiede: il veloce 10 amaranto lascia sul posto un paio di avversari, aspetta l’uscita di Raffaelli e lo trafigge con un tiro chirurgico all’angolino basso, con la curva Sud in tripudio! L’Ascoli sembra un toro infuriato, ma rischia di prendere il 3-1 subito dopo: azione fotocopia del raddoppio amaranto, con Pattarello che si lancia verso la porta, tira senza accorgersi che a centro area era liberissimo Gucci che poteva, forse, aver miglior fortuna. E’ l’ultima azione del nostro numero 10 che esce stremato, tra gli applausi dei propri tifosi e viene sostituito da Gigli, al suo debutto al Comunale. L’Ascoli prova a riagguantare il pareggio, ma l’Arezzo si difende a denti stretti; i marchigiani sembrano riagguantare il pareggio ad un minuto dal termine ma l’arbitro, direi buona la sua direzione, nonostante gli errori del collaboratore lato tribuna, annulla ravvisando un tocco di mano dell’attaccante in giallo. Quattro minuti di recupero, con l’Arezzo che bada a tenere palla lontano dalla propria area e l’Ascoli sempre più rassegnato. Al fischio finale è un tripudio dei tifosi amaranto, che applaudono i propri beniamini; lo stesso fanno i tifosi ascolani con la propria squadra che è uscita comunque a testa alta.
Ora ci aspetta il Perugia, in terra umbra: da stabilire la data, ma l’ottavo si giocherà al Curi a novembre inoltrato: chi passa troverà il Catania (detentore della Coppa) o il Trapani. Avremo tempo per pensarci.
Ora l’attenzione si sposta a domenica sera, quando si aprirà il campionato: l’Arezzo giocherà ancora al Comunale, alle ore 20,45, contro il Campobasso, ancora più convinto dei propri mezzi, ma anche consapevole che non ci sarà da distrarsi troppo; partire bene in campionato è assai importante perché chi ben parte …

di Patrizio Blonda