Le pagelle di Olbia – Arezzo | Stagione 23/24


L’Arezzo perde in terra sarda una partita giocata con sciatteria e senza fare nulla né per onorare la maglia né per portare rispetto agli oltre 130 aretini presenti, che si sono sobbarcati una trasferta lunga e costosa per assistere alla “gita” dei giocatori (?).

Si parte dalla fine…

INDIANI 4.0 meno male che sabato era dispiaciuto per aver dovuto interrompere l’allenamento per la partenza verso la Sardegna, avendo visto i ragazzi tanto carichi e vogliosi. Peccato che poi sono rimasti a Rigutino e non son voluti andare a Olbia. Formazione messa in campo senza nessuna logica, un contentino per qualcuno che era rimasto fuori un paio di gare e l’inconcepibile rinnegare il modulo che aveva dato segnali incoraggianti (e sono già due partite o tre). Nel mezzo sostituzioni a sconfessare quanto schierato dall’inizio con il risultato di rendere ancora più precario l’equilibrio della squadra, incapace di orchestrare una manovra accettabile e rassegnata a calciare improbabili palloni in avanti per GUCCI, sempre sovrastato dai difensori locali. Questa squadra non ha una base su cui lavorare e migliorare …

LA SQUADRA 4.0 per me nessuno da salvare… qualcuno ha fatto un po’ meglio il compitino, ma tutti senza quella garra che una partita del genere doveva richiedere, e quindi tanti palloni persi male e quella sensazione mista tra il la sufficienza e l’impotenza, senza il minimo coraggio di tentare qualcosa di diverso da quello a cui ci hanno costretto gli avversari, ma soprattutto senza nessun rispetto per tutti i tifosi giunti in Sardegna, costretti ad assistere a una prestazione veramente disgustosa.

TIFOSI 10.0 per distacco. Oltre 130 in trasferta, bellissima coreografia e 97 minuti di tifo incessante, anche quando la voglia di vedere certe prestazioni sarebbe passata a tutti… non si può scendere in campo senza lottare, non si può deludere una tifoseria così, non ci sono nemmeno scuse, solo la VERGOGNA di chi è sceso in campo che sarà difficile da fare dimenticare.

di Vecchia Guardia