





Nella domenica appena trascorsa il signor Colaninno si è preso le offese dei 4000 tifosi aretini in più riprese.
Se nel primo tempo il contatto tra Trombini e Frati era stato sanzionato con rigore e doccia prima del tempo per il portiere aretino, quando Diallo è stato steso in area dall’uscita di Fogli, al rigore è seguito il cartellino giallo.
Il dubbio è lecito, che Colaninno sia un amante del cacciucco e vada al mare a Rosignano?
In realtà l’esperto fischietto di Nola ha applicato il regolamento, giudicando la prima occasione come fallo non genuino e il secondo come genuino. Ma andiamo per gradi.
Ultimamente sentiamo parlare sempre più di acronimi quali SPA, acronimo di “Stop a Promising Attack” che tradotto dall’inglese sarebbe “interrompere una promettente azione di attacco”, e di DOGSO che è l’acronimo di “Deny an Obvious Goal Scoring Opportunity”, ossia “negare una evidente occasione da gol”.
Le condizioni per valutare quest’ultima situazione sono il possesso di palla, la distanza dalla porta avversaria, la direzione complessiva dell’azione (verso la porta o meno), e la posizione e il numero dei difendenti (se a favore dell’attaccante o meno). Se le condizioni sopra sono soddisfatte siamo in presenza di DOGSO.
In caso di fallo fuori dall’area di rigore il provvedimento tecnico per una situazione DOGSO o SPA è il calcio di punizione diretto dal punto in cui è avvenuta l’infrazione. Mentre per quanto riguarda il provvedimento disciplinare, le situazioni di DOGSO prevedono il cartellino rosso mentre quello giallo è previsto per situazioni SPA. In parole povere un giocatore che commette un fallo identificato dall’arbitro come DOGSO deve venire espulso.
Unica eccezione se il fallo avviene all’interno dell’area di rigore dove occorre fare una distinzione riguardo alla tipologia di fallo in questione: se questo è genuino la sanzione disciplinare viene ridotta per il DOGSO a giallo e abolita per la SPA. Se il fallo è non genuino invece non c’è differenza disciplinare con il fallo che avviene fuori area.
Un fallo viene definito genuino quando il difendente agisce al fine di recuperare il pallone mentre non è genuino quando il difendente tira, trattiene o spinge l’avversario, come purtroppo nel caso di Trombini.
di Cesare Lelli